Casspi torna al Maccabi, Pau Gasol dice sì al Barcellona, che fanno Bargnani e Belinelli?
Un altro lunedì nero per il basket, salta ancora l’accordo con la NBA che offre il 47 per cento degli utili mentre i giocatori sono irremovibili sul 52 per cento, e adesso la partita più difficile nella storia della Lega Professionistica si giocherà nel tribunale del lavoro mentre la NBA si è dovuta arrendere annullando tutti gli incontri dal 1° al 15 dicembre, per cui ormai tanto mutilata la stagione potrebbe essere cancellata.
Dopo 3 mesi e mezzo di muro contro muro nella trattativa per il rinnovo del contratto con i proprietari della NBA, decisi a non mollare, soprattutto a cominciare da Micheal Jordan padrone dei Charlotte Bobcats, i giocatori hanno deciso ufficialmente di mettere fuori gioco il loro sindacato scioltosi a causa di un “disclaimer of interest”. Si tratta di una formula di risoluzione che in pratica si adotta in presenza dell’impossibilità di assolvere il proprio mandato. Spezzatosi il rapporto fiduciario col sindacato, guidato da Billy Hunter, i giocatori hanno deciso di adottare le stesse tattiche negoziali intraprese con successo l’11 marzo scorso dal football americano (NFL). E adesso creano un’associazione di categoria allo scopo di intraprendere un’azione giudiziaria appellandosi alla Legge Antitrust che tratta le vertenze in cui una parte si sente schiacciata da un potere monopolistico in materia di diritto al lavoro.
In questa azione, i giocatori hanno puntato su due prestigiosi avvocati protagonisti su sponde opposte dell’ultima vertenza contrattuale riguardante la NFL, ovvero Jeffrey Kessler che rappresentava i giocatori e David Boies che rappresentava invece i proprietari e la Lega in una vicenda non meno spinosa di quella del basket.
La mossa di sciogliere il sindacato dei giocatori, per cercare di mettere pressione sui proprietari ed i giudici del tribunale in un’ottica di diritto per tutti i cittadini ha irritato ancor più il commissioner David Stern che ha censurato l’avvio di questa battaglia extrasportiva.
“Si tratta di una tattica di negoziazione irresponsabile“ ha detto rispondendo per le rime a Kobe Bryant il quale aveva enfatizzato questa nuova forma di lotta dura come l’inizio di un vero e proprio “inverno nucleare“.
L’avvocato del disciolto sindacato Billy Hunter ha spiegato che entro “uno o due giorni“, il gruppo dei giocatori che confluirà in un’associazione presenterà domanda al giudice e da lì dovranno aspettare la convocazione. I tempi d’attesa per l’istruzione della pratica sarebbero 45 giorni, ma i giocatori confidano nella comprensione dei giudici per arrivare a una ricomposizione urgente, convinti però di aver messo i 30 proprietari con le spalle al muro.
Quale sarebbe questo “inverno nucleare?”. In pratica appellandosi alla legge Antitrust e accusando di violazione della Costituzione i loro datori di lavoro , i giocatori potrebbero ottenere attraverso un’ingiunzione del tribunale di riaprire immediatamente la Lega. In secondo luogo, in mancanza di un accordo, potrebbero rivendicare una compensazione finanziaria per le perdite economiche e finanziarie derivanti dalla serrata..“Esattamente come per la NFL il blocco dei proprietari NBA è illegale“, ha detto Kessler alla Associated Press.
Il primo effetto immediato di questa svolta brusca è arrivato 24 ore dopo, quando la NBA che aveva previsto l’apertura della Lega per il 1° novembre ha cancellato altre due settimane, precisamente dal 1° al 15 dicembre. Il danno economico adesso è enorme, perché il problema dello stipendio dei giocatori non è centrale in questa vertenza che coinvolge anche migliaia di lavoratori, addetti ai servizi, ditte fornitrici, canali Tv, sponsor, personale.
L’offerta finale di Stern era di non andare oltre al 15 dicembre, questo per salvare le partite natalizie e l’intera stagione. L’iniziativa dei giocatori è davvero un brutto segnale, in quanto tecnicamente dal momento dell’accordo ci vogliono 30 giorni per riprendere l’attività ufficiale.. Stern aveva dichiarato in più occasioni che passato il Natale senza un accordo, sarebbe stato molto difficile pensare di offrire una stagione ridottissima che potrebbe iniziare non prima di febbraio. Che sia il fatale game over?
Mors tua vita mea, per cui riapre dunque per le stars NBA il mercato europeo, anche se il precedente della vertenza del football depone a favore di una soluzione favorevole della Camera del Lavoro magari entro il 15 dicembre e ridurre i tempi tecnici. Intanto l’argentino dei Sixers Andres Nocioni ha firmato per un mese per la squadra argentina del Penarol impegnata nel torneo “Super8” in cambio della copertura assicurativa (55 mila dollari) rifiutando l’offerta del Caja Laboral. In Brasile scrivono che Tiago Splitter degli Spurs viene conteso da Real Madrid, Unicaja, Valencia e Caja Laboral, la sua ex squadra, ma il suo agente è in contatto anche con l’Armani. L’israeliano Omar Casspi lascia i Cleveland Cavaliers e torna a giocare per il Maccabi, precisando tuttavia che questo accadrà a gennaio. Da parte sua Paul Gasol ha annunciato che se la stagione NBA verrà cancellata giocherà per il Barcellona, “e credo – ha aggiunto – che questo sia anche il desiderio di mio fratello Marc”. In realtà sembra ci sia già un accordo fra Marc Gasol e il Real Madrid.
Gli agenti Usa offrono i loro giocatori a destra e a manca, e dopo Eyenga, Eden y Gee e potrebbe scegliere l’Europa anche Kyrie Irving, il n.1 dell’ultimo draft. Per quanto riguarda gli italiani, questa è una buona notizia, l’inasprimento della vicenda gioca a favore dell’Armani in quanto Gallinari, già fin d’ora un buon investimento, può rimanere di sicuro altri 30-40 giorni pensando anche a un 4 di alto livello come Splitter. E gli altri due italiani? Trovato uno sponsor importante ( la municipalizzata Acea) Roma certamente tornerà a corteggiare Andrea Bargnani che sta allenandosi a Toronto ma raccontano sia inamovibile perché recentemente si è fidanzato con una ragazza ricchissima. Se la stagione verrà cancellata, chiaramente non potrà vivere della sua fortunata love story, e forse potrebbe pensare anche a Siena. O no?.
Rimane Belinelli, ma a parte Milano e Siena che hanno già coperto il ruolo di guardia , non si vede in un panorama di depressione economica ed incertezza dei mercati come quello italiano chi possa rilevare il contratto del giocatore di New Orleans, per cui dovrà guardare all’estero. In ogni caso, mai dire mai, l’Italia è un paese sorprendente e ingegnoso, dove non arriva il capitale non manca la fantasia.