Hackett affronta il recente passato, Armani ricorda che l'accordo parte da lontano

di Umberto De Santis
SIENA. Daniel Hackett, a caldo sul bordocampo appena guidata l’EA7 nella clamorosa vittoria di 30 punti contro l’Olympiacos che contro la Montepaschi aveva fatto il bello e cattivo tempo, ha presentato la partita di domenica sera con la definizione più grande che si poteva immaginare “LA PARTITA”. Oggi sulla Gazzetta dello Sport Giorgio Armani rincara la dose: “Mi piace come la squadra lotta e dà l’anima, sono molto contento di come la vedo giocare, Hackett è un ottimo acquisto, mi piace molto come gioca, è un ragazzo sincero e mi piace il suo approccio allo sport. Ci ha fatto avere messaggi dimostrando la volontà di venire a giocare nella mia squadra e noi, questi messaggi, li abbiamo raccolti”. Se si voleva accelerare il taglio netto col recente passato del giocatore, missione compiuta.
Al contrario Marco Crespi sa che col passato non si mangia e guarda con fiducia alla sua squadra. In particolare la vediamo bene anche noi perchè se è vero che al Khimki mancavano due ottimi giocatori come Davis e Gelabale mercoledì scorso, è vero che in campo ci si va in cinque per volta e i biancoverdi non hanno mai demeritato, se non in stazza fisica. Dovrebbero curare di più il passaggio: abbiamo contato una personale statistica che nessuno tiene, la qualità del passaggio. Avere la palla nel giusto modo permette un tiro rapido e in ritmo. Ricevere un passaggio forzato quasi a terra o in cattivo equilibrio significa permettere all’avversario di prendere posizione. E’ poco più di un attimo, ma a livello di professionisti gli attimi fanno la differenza.
“Primo, complimenti a Milano per la prestazione contro l’Olympiacos. 40 minuti belli anche solo da guardare” ha dichiarato Marco Crespi in presentazione di match. “Andiamo a giocare contro Milano soddisfatti del nostro cammino, dell’interesse mostrato ogni giorno da chi compone il nostro roster e consapevoli di affrontare una squadra di grandi qualità e costruita per raggiungere obiettivi diversi dai nostri. Se ho sentito Luca? Il nostro rapporto penso vada al di là di sentirsi per obblighi di agenda, in più siamo stati una coppia “Vera” sul tavolo da ping-pong. E vuol dire molto”.
Bella sdrammatizzazione, quella di Crespi al tavolo da ping pong: avendoli visti al’opera, confermiamo. Domenica sera sarà certamente un momento di verifica delle possibili nuove gerarchie del basket tricolore: quello che tutti si aspettano, da anni e che per anni sono andati disillusi. La Montepaschi non è un impianto rodato e tarato sulle corde di Spanoulis come l’Olympiacos; è un roster nuovo che cerca la sua nuova identità partendo da una difesa che cresce gara dopo gara. MarQuez Haynes ha detto di essere motivato, contro la sua ex-squadra, ma deve stare attento a non strafare, anzi sapere attirare su di sè l’attenzione dei vecchi compagni per innescare nel migliore modo i nuovi. Per la Montepaschi sarà importante cancellare le immagini del venerdì di Euroleague, grandissime e devastanti. Ogni gara è storia a sè, ogni avversario ha caratteristiche che possono mettere in difficoltà. Poi c’è il fattore Crespi: il desiderio di vincere, di fare qualcosa in più per ognuno di quelli che vanno in campo, anche per un minuto.