di Umberto De Santis
SIENA. L’Italia cestistica è stata la prima in Europa a fermare il campionato. Dopo ovviamente la Cina nel resto del mondo. Stanotte la situazione è improvvisamente precipitata. Nella NBA, prima della palla a due tra Jazz e Thunder a Oklahoma City (dove gioca l’italiano Danilo Gallinari) si è scoperta la positività al Coronavirus del giocatore francese Rudy Gobert. La gara è stata sospesa immediatamente, il pubblico mandato a casa, le squadre e i giornalisti messi in quarantena su due piedi nella Chesapeake Energy Arena. Nel giro di mezz’ora il presidente della Lega (che lì si chiama commissioner) Adam Silver ha sospeso il campionato fino a data da destinarsi. Le cinque squadre che avevano incontrato i Jazz nei dieci giorni precedenti sono finite in quarantena volontaria. Trump è saltato dalla sedia, scavalcato da una Lega privata, bloccando i voli provenienti dall’Europa esclusa la Gran Bretagna. Chissà se qualcuno gli ha ricordato della porta della stalla aperta e di bovi scappati, a lui che parlava di semplice influenza.
L’eco ha avuto in Europa un ampio clamore. Ma per vedere una decisa presa di posizione l’organismo mondiale del CIO sul basket, la FIBA e il campionato privato EuroLeague Basketball hanno aspettato di venire a conoscenza che un giocatore del Real Madrid di pallacanestro era risultato positivo e la squadra messa in quarantena. Dove c’è finito, allenandosi nella stessa struttura tecnica, anche il Real del calcio (ma lì, prima, era già arrivata la Juventus con Rugani). Tutte le Coppe europee sono state sospese sine die, mettendo fine alla barzelletta che voleva l’Olimpia Milano dover andare a Berlino per giocare a porte chiuse la partita casalinga contro l’Olympiacos Pireo.
Ad uno ad uno tutti i campionati nazionali europei sono stati o stanno per essere sospesi e adesso tutto il mondo sa di trovarsi nella nostra stessa barca.