Il "Bellaveglia" evidenzia i molti problemi della squadra di Crespi
MENS SANA SIENA-CSKA MOSCA 47-73 (16-19; 24-36; 35-57)
MENS SANA SIENA: Viggiano 1, Hunter 7, Cournooh 6, Rochestie 2, Carter 6, Ress, Ortner 5, Nelson 3, Udom, Hackett 9, English 7, Green 1. All. Crespi
CSKA MOSCA: Micov 6, Gudumak, Pargo 11, Jackson 11, Yershkov 6, Kolomov, Weems 14, Zozulin, Shuhovtsov, Kaun 6, Khryapa 7, Zavackas 3, Hines 9. All. Messina
di Umberto De Santis
SIENA. Tante buone sensazioni girano tra i tifosi della Mens Sana da diversi giorni. Sembra che si possa ripetere un epopea come quella dei sei anni di Simone Pianigiani con una pattuglia di illustri sconosciuti che diventeranno qualcuno, Green come McIntyre o Carter come Sato, Hunter come Eze. Una sconfitta contro il CSKA Mosca, come appunto successe sei anni fa, potrebbe essere beneaugurante per gli scaramantici. Il bonus da spendere sarà certamente rappresentato da Daniel Hackett, a modo suo importante come lo fu Rimantas Kaukenas in altro ruolo. Ma da quello che abbiamo visto la velocità e l’intensità non sono ancora al servizio della precisione e una squadra imbottita di esterni che vogliono fondare buone chances di vincere partite devono applicarsi a produrre migliori tiri da tre punti – effettivamente 2/13 lascia molto a desiderare. Anche perché la lotta a rimbalzo è subito risultata impari (24/45) contro gente come Khryapa e Hines, pur mancando a Messina un certo Nenad Krstic impegnato agli Europei con la Serbia.
Al suo ingresso in campo la squadra del CSKA è stata salutata dagli applausi del pubblico senese, come alla presentazione delle squadre è stato applaudito un sorpreso da tanta attenzione “avversario” Ettore Messina: segno di grande rispetto per due protagonisti del basket europeo. Primo quarto godibile, con le due squadre a cercare i nuovi automatismi e a cercare una certa velocità di esecuzione, in cui Hackett e Pargo sono le guide. I talenti assoluti dei moscoviti Weems e Kaun allungano da principio, poi la Mens Sana ricuce con Hackett e English 16-19. Green e poi Rochestie spingono Siena, ma Weems è una furia 18-25 mentre si scalda il duello tra Hackett e Pargo. Crespi cambia molti quintetti cercando le migliori sinergie ma forma e chimica sono ancora evidentemente approssimativi. Timeout Montepaschi con 4’39” sul 20-27. David Cournooh ha tre spunti interessanti, Nelson (rivedibile al tiro) è una certezza anche contro un certo Kyle Hines, l’intensità nonostante tutto è buona. Si va al riposo sul 24-36 con Weems in doppia cifra 10p.
Stare in campo fa bene a Hunter, che prende le misure al canestro e il duello Jackson-Rochestie delizia gli spettatori. Micov, una vecchia conoscenza del basket italiano, è una sicurezza per Messina, e il basket che si vorrebbe veloce dei senesi lascia ampi spazi al contropiede moscovita che dilaga 35-57 alla fine del periodo. Nel’ultimo periodo viene fuori tutta la mancanza di sagacia difensiva da parte dei giovani mensanini, con Jeremy Pargo a impazzare su e giù per il parquet. La partita finisce sul risultato di 47-73.
Prime impressioni: bisogna lavorare tantissimo sulla difesa, vero Viggiano? Mosca ha avuto bisogno di tirare dalla lunga distanza appena 9 volte vista la facilità con cui dominava il pitturato e non ingannino le 23 palle perse degli uomini di Messina frutto dell’assenza di Teodosic e dell’eccessiva libertà concessa a Pargo, che non pensiamo si ripeterà. Erick Green, a dispetto della fama di capocannoniere, ha messo insieme appena uno 0/5 che ne fa quasi un oggetto misterioso. Taylor Rochestie ci è sembrato un pesce fuor d’acqua, e ci ha fatto venire cattivi pensieri riguardo la stagione appena conclusa in maniera insignificante da Aleksandar Rasic. Venendo dalla preparazione con la Nazionale montenegrina, lo abbiamo immaginato più pronto a una partita. Kim English speriamo sia andato a letto con il tabellino della gara sotto il cuscino: il 2/14 al tiro non dovrebbe farlo dormire per un bel pezzo, per ora diamo la colpa alla preparazione che, in questo periodo si sa non favorire la brillantezza dei giocatori. Note positive da Hackett, Ortner, Spencer Nelson, dai tre minuti di Ress sulla via del completo recupero, e dall’efficacia di David Cournooh, che ha offerto in 15’ una bella prestazione. Non è questa assolutamente una bocciatura anticipata del gruppo di Marco Crespi, per dare un primo giudizio occorre attendere almeno che si giochi la Supercoppa italiana, solo un articolare i problemi evidenziati dall’aver incrociato le armi contro una squadra vera che dello scorso anno aveva in campo un quintetto completo più Pargo e Hines. Scusate se è poco.