2-1 per i greci che vincono e convincono. Cska sconfitta a Bilbao

OLYMPIACOS PIREO – MENS SANA SIENA 75 – 55
(14-12, 32-21, 48-30)
OLYMPIACOS PIREO: Hines 15, Antic 6, Spanoulis 2, Dorsey, Keselj 2, Gecevicius 5, Glyniadakis 2, Printezis 4, Papanikolaou 9, Mantzaris 9, Slaoukas 11, Law 10. All: Ivkovic
MENS SANA SIENA: McCalebb 15, Zisis 2, Andersen 12, Rakocevic 4, Carraretto, Thornton, Lavrinovic 4, Ress 8, Lechthaler, Stonerook 6, Aradori 4, Moss. All: Pianigiani
di Umberto De Santis
SIENA. Aveva promesso qualcosa di diverso per cercare di vincere, Pianigiani: nel momento della disperazione però l’ingresso di Aradori non ha cambiato proprio nulla e Lechthaler è rimasto in panchina. Tutti i problemi della Montepaschi vengono alla superficie: debolezza a rimbalzo, incapacità di esecuzione di schemi, Moss e Lavrinovic inefficaci, scarsa applicazione alle direttive tecniche che sotto canestro significa sbattere contro il muro greco (10/28 nel pitturato).
L’Olympiacos vince stritolando Siena, ma giocando una pessima gara in attacco, visto lo strapotere sotto canestro garantito da 18 rimbalzi offensivi su 49 totali.
Prepotente l’avvio della Mens Sana 3-10 dopo 3’30 di gioco con le triple di McCalebb e Stonerook. Contropiede di Kesely e tripla di Mantzaris 8-10 e il nervoso Olympiacos si rimette in carreggiata al 6’. I primi due liberi di Printezis permettono al team di Ivkovic di chiudere avanti il primo periodo 14-12.
La Montepaschi, al rientro, continua a giocare disciplinatamente, pur subendo i doppi o tripli tentativi di tiro: al 15’ il canestro di Rakocevic vale 20-18. L’uscita di Carraretto e Ress vale il parziale 12-3 dell’Olympiacos che trova anche la tripla conclusiva di Sloukas, per il riposo lungo sul 32-21, ma la sensazione è che l’inerzia abbia girato verso il Pireo.
Nel terzo periodo, nonostante i quattro falli dei greci in appena 90 secondi, a Siena servono 4’22” per segnare i primi due punti con i liberi di Lavrinovic, il tempo sufficiente ai greci degli scatenati Mantzaris e Papanikolaou (classe 1990! Frutto della mancanza di soldi rispetto alla corazzata dell’anno precedente) per scavare il solco del 40-23.
La gara va già sui titoli di coda, tanto grande sembra la supremazia dei padroni di casa, che traggono il massimo dal vantaggio fisico, seppur incapaci di mettere punti: arrivano i primi due di Spanoulis dopo l’ingresso di Aradori per il 44-25 con tre minuti da giocare.
Anche perché la Mens Sana non ha tirato più dalla lunga distanza, preferendo giocare l’uno contro tutti in aree affollatissime di chili e centimetri. Così, nell’ultimo minuto la bomba di Stonerook lascia il tempo che trova (46-30), e i due liberi di Antic conclusivi del quarto rimettono la giusta distanza.
Nell’ultimo periodo nemmeno zona e pressing riescono a limitare i tiri e i rimbalzi d’attacco dei padroni di casa. Il talento di McCalebb viene stoppato ripetutamente, e il vantaggio greco non fa che dilatarsi lentamente.
Al 35’ la schiacciata a due mani all’indietro di Papanikolaou vale il massimo vantaggio 63-35 per l’esaltazione del pubblico di casa. Il garbage time degli ultimi minuti permette di contenere le sfuriate del team di Ivkovic, che trova punti dai panchinari Gecevicius e Glyniadakis, ma permette a Tomas Ress otto punti con due triple, a McCalebb e Andersen di migliorare statistiche impietose per chiudere l’incontro sul 75-55.
La serie va sul 2-1 per l’Olympiacos, che dopodomani avrà l’opportunità di terminare la contesa nel suo palasport. Forse questa è la situazione, spalle al muro, che preferisce Pianigiani. Che nel dopo gara in conferenza stampa, si è lamentato della condizione fisica approssimativa causa infortuni di diversi suoi giocatori, tra cui David Moss, che avrebbe segnato pesantemente e prematuramente una gara giocata più sul piano fisico che tecnico: in fondo, all’inizio dell’ultimo quarto, gli avversari avevano segnato appena 48 punti.
GESCRAP BB – CSKA MOSCA 94 – 81 (25-24, 47-40, 71-57)
GESCRAP BB: Fisher J, Jackson 13, Mavroeidis 6 , Banic 18, Mumbru 12, Hervelle 4, Fischer D’Or 6, Lopez 8 , Samb , Vasiliadis 20, Grimau 2, Blums 5. All. Katsikaris
CSKA MOSCA: Teodosic 5, Lavrinovic , Siskaukas 5, Krstic 22, Kirilenko 16, Voronov, Vorontsevich 8 , Shved 15, Kaun 2, Khryapa 2, Kurbanov, Gordon 6. All. Kazlauskas
Il clima caldissimo di Bilbao gioca un brutto scherzo alla glaciale Mosca: 10.000 spettatori attendono un miracolo, che il netto esito delle prime due gare tenderebbe ad escludere. Il Gescrap parte come invasato, scegliendo come opzione principale il tiro dalla distanza e confeziona un primo quarto eccellente. Teodosic e Vasiliadis si scambiano le triple in apertura, Kirilenko schiaccia in contropiede. Ancora il greco Vasiliadis dà agli spagnoli il primo vantaggio 12-11. Shved (5/7 da tre) ammutolisce il palazzetto con una tripla dall’angolo, ma Banic e Mumbru sono autentici trascinatori, nella serata di scarsa vena di Grimau, così da consentire al Gescrap di chiudere il quarto in vantaggio 25-24, grazie a un irripetibile 5/6 nelle triple. Con Blums evanescente, sono i canestri di Jackson che spingono i baschi in avanti. Nenad Krstic è una certezza per Kazlauskas. Dopo un timeout esce prepotente Bilbao che confeziona un parziale importante, 9-0, che nonostante Vorontsevich e Kirilenko, consente al Gescrap di allungare al riposo lungo 47-40. I giochi di mavroeidis e Lopez permettono ai baschi il vantaggio in doppia cifra, che Siskaukas non riesce a contenere e consente il 71-57 con cui si va all’ultimo periodo. La massima pressione del CSKA però non riesce a produrre frutti grazie alla costanza di Banic e Vasiliadis, pronti a rintuzzare le velleità di Gordon e Kaun. Alla tripla di Vorontsevich del 81-69, Katsikaris chiama un timeout per spegnere gli ardori russi. Vasiliadis, Hervelle e Jackson in sequenza rimettono le squadre a giusta distanza per il risultato finale 94-81. Tra due giorni, sul risultato di 1-2, si torna a giocare nella Bilbao Arena. La matricola terribile dell’Eurolega vorrà provare ad allungare la serie, ritornando a Mosca per giocarsi la bella. Il CSKA di Kazlauskas per chiudere i conti, ma i baschi non sembrano più subire timori reverenziali contro la (quasi) imbattuta squadra russa.