Timori anche per le decisioni della magistratura, che potrebbero portare al fallimento
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di Augusto Mattioli
SIENA. Per salvare la Mens Sana ad oggi non c’è un soldo. Come ha detto il conferenza stampa ì’ad Massimo Dattile il conto corrente che ha aperto è desolatamente vuoto. Per cui occorrerebbero apporti esterni per far fronte alle scadenza più urgenti.
Dalle considerazioni di Dattile, che per mestiere di occupa di aziende in crisi, la situazione appare molto ma molto complicata dal punto di vista finanziario ma anche per quanto riguarda la possibilità che la Mens Sana Basket 1871 possa salvare il suo titolo sportivo, magari ripartendo dalla serie B.
Dattile non ha voluto ufficialmente parlare di cifre ma in ogni caso per far fronte alle esigenze immediate (vedi, ad esempio, i 56 mila euro di tassa federale in scadenza) sarebbero necessari 200 mila euro. Dalle parole dell’ad mensanino emerge che le situazioni difficili di bilancio c’erano già prima dell’inizio del campionato per il quale era stata costruita una squadra competitiva per l’A2.
Allora viene da chiedersi se tutti coloro che hanno seguito la Mens Sana non siano stati presi in giro da chi sapeva qual era la realtà (vera) dei conti. Quindi non aveva torto chi, conoscendo l’ambiente della pallacanestro, sosteneva che la Mens Sana non sarebbe arrivata a fine di Gennaio. Una domanda è d’obbligo. Chi ha il coraggio ora di mettere soldi “esterni” in questa situazione, non sapendo neppure se la Federazione possa essere disponibile a concedere il titolo sportivo alla Mens Sana?
C’è poi anche un altro aspetto da tenere presente. Riguarda cosa farà la magistratura senese in merito alla situazione contabile della società. Per cui parlare di fallimento non è una ipotesi campata in aria.