In campo il livello del gruppo Mens Sana è salito
di Umberto De Santis
SIENA. Il dato ufficiale diramato dall’Euroleague parla di un numero “approssimativo” di 5900 spettatori al PalaMandela per la gara Montepaschi Siena – Bayern Monaco. Evidente che l’Olympiacos ha un altro appeal anche per i fiorentini assetati di buon basket; i tanti che sarebbero dovuti uscire di corsa dal lavoro a Siena per precipitarsi nel traffico cittadino dei lungarni entro le ore 20:15 se la saranno guardata a casa sul divano. Ma la televisione e oggi le foto dei giornali cartacei fanno ben vedere i buchi tra il pubblico che ridimensionano l’effetto Toscana che si vorrebbe costruire intorno alla squadra. Che al massimo sarà fiorentineggiante, sempre che le aspirazioni di Lazzeroni e Minucci collimino con quelle dell’Affrico, che sgomita e si prende Attilio Caja come coach per salire di livello: c’è posto per due galli nel capoluogo della Toscana?
Vuoi anche perchè lunedì si gioca Siena-Pistoia e il campanilismo è venuto fuori con qualche giorno di anticipo, se c’è meno affluenza dal circondario. Vuoi perchè una attenta regìa avrebbe evitato almeno i buchi in faccia alle telecamere, e il terrazzino alle spalle delle panchine è semplicemente terrificante.
L’analisi di Crespi alla fine della partita, in sala stampa, esprime tutta la soddisfazione del coach, nonostante non si sia ribaltata la differenza canestri: “Avevo detto big game: era veramente una partita con grande importanza. Penso che sia di grande rispetto ai giocatori e a tutte le persone che lavorano dentro e attorno alla squadra paragonare la partita di Monaco a questa. In Germania avevo detto che sembravamo una squadra Under 17 che giocava il campionato Under 19, questa volta abbiamo giocato con una durezza mentale importante e questo credo sia giusto da far rilevare, per dare un a tutti un riconoscimento del percorso fatto. In tutte le situazioni ci sono dei dettagli da valutare, il fallo in attacco a Rochestie un po’ dubbio come l’errore principale che è stato la palla persa da Viggiano. L’unica cosa da non fare era proprio dargli la palla in mano. Nonostante tutto abbiamo avuto un tiro da tre apertissimo e un rimbalzo con contatto sospetto. Ovviamente ci sono stati errori, ci è mancato un pizzico di fortuna, ma è più importante sentirsi bene per come abbiamo giocato che dispiacersi per lo scarto”.