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SIENA. Il Costone esce indenne dalla sfida cn la Laurenziana, giunta a Siena con il chiaro intento di aggredire, agonisticamente parlando, i senesi trascinati in un vortice pericoloso, fatto di nervosismo e tanti errori, soprattutto al tiro, in cui si sono sfiorate medie da incubo. Sul fronte Costone il 13/43 da 2, pari al 30% è preoccupante, ma anche il 3/22 da 3 la dice lunga; i fiorentini, dal canto loro, hanno sicuramente fatto peggio da 2 (10/37 pari al 27%), mentre dall’arco hanno piazzato 6 bombe su 27 tentativi, il che equivale ad un 22% che in un primo momento stava per fare la differenza
C’è voluta tutta la caparbietà dei senesi, per venire a capo di una situazione complicata, in cui la difesa ha sicuramente avuto il merito di portare a casa 2 punti di grande peso. I 50 rimbalzi catturati (12 di Scekic), contro i 41 dei biancorossi, è un altro dato che premia i costoniani. Dalla lunetta sono arrivati i punti della vittoria, firmati da un Ceccarelli alle prese con un fastidioso dolore alla spalla, ma in campo per 34 minuti; poco prima erano stati determinanti i canestri di Bruttini, sicuramente non brillante come il suo solito, ma efficace proprio nei momenti più difficili dell’incontro, e di Scekic che ha dimostrato di essere entrato nella filosofia di gioco del tecnico Fattorini. Doveroso sottolineare la prova di Ondo Mengue, un gigante ovunque, e di un intraprendente Giacomo Ricci che alla fine è stato premiato con il vino di Argiano.
Preoccupa, e non poco, lo stato di forma complessivo della squadra, che stenta a recuperare lo smalto di un tempo, ma va anche detto che il covid ha lasciato delle scorie pesanti in molti giocatori che solo il tempo potrà smaltire. Nel mirino ora c’è il fanalino di coda Pontedera, ma attenzione a sottovalutare gli impegni.