Si chiarirà il caso del misterioso passaporto sloveno
di Enrico Campana
SIENA. La Giudicante emetterà il suo vedetto sul caso Thomas martedì 6 dicembre, dopo aver richiesto qualche giorno per l’approfondimento delle carte ricevute dalla Corte Federale. Il Procuratore della Fip al termine dell’indagine aveva chiesto due anni e mezzo di squalifica per il giocatore per il passaporto falso col quale cercava di espatriare da Fiumicino. Il giocatore ha detto di aver acquistato il documento da 2 agenti di basket non di origine italiana e uno dei due conosciuto solo con nome di battesimo. La Procura di Civitavecchia ha assolto il giocatore dall’ipotesi di reato di ricettazione; adesso restano da verificare alcune versioni nate in seguito a un’indagine avviata da un giornalista sloveno che chiamò Omar Tohomas per chiedergli conferma della sua disponibilità a giocare con la nazionale slovena agli europei. Dalla Slovenia sono
filtrate notizie riguardo il furto del documento a un cittadino e la successiva contraffazione, per cui Thomas avrebbe acquistato una patacca. Rimane il peccato di leggerezza, e la domanda ad Avellino: sapeva che il giocatore viaggiava con un passaporto sloveno, avendo smarrito – come ha raccontato – il passaporto americano da oltre un anno?. Come ha assoluto gli adempimenti di legge in quanto i giocatori americani hanno un visto temporaneo di lavoro? Inoltre: è vero che il giocatore ha dichiarato alla Corte Federale del Texas nel corso di un procedimento intentato dalla moglie nel quale ha risposto di non poter pagare gli alimenti e le cure della figlioletta ammalata di leucemia, perchè riceve dalla sua ex società 1600 euro mensile, cifra insufficiente rispetto alle richieste del giudice americano?
Qualora la Giudicante non riscontrasse violazioni, Siena potrebbe far giocare Thomas ma solo come straniero. Sia il giocatore che il Procuratore della Fip potrebbero fare ricorso contro il verdetto della Giudicante, e quindi l’ultima parola sarebbe della Corte Federale e più su all’Alta Corte di Giustizia del CONI.
E’ un caso delicatissimo, anche con lo strascico americano riguardante il problema della salute della figlioletta e lo stato di necessità del giocatore. Alla Fip sostengono che brancolano nel buio, che le varie versioni non trovano conferma e che hanno provato a contattare l’ambasciata slovena a Roma ma nessuno sa nulla e non c’è una segnalazione arrivata dal loro Ministero degli Esteri.
SIENA. La Giudicante emetterà il suo vedetto sul caso Thomas martedì 6 dicembre, dopo aver richiesto qualche giorno per l’approfondimento delle carte ricevute dalla Corte Federale. Il Procuratore della Fip al termine dell’indagine aveva chiesto due anni e mezzo di squalifica per il giocatore per il passaporto falso col quale cercava di espatriare da Fiumicino. Il giocatore ha detto di aver acquistato il documento da 2 agenti di basket non di origine italiana e uno dei due conosciuto solo con nome di battesimo. La Procura di Civitavecchia ha assolto il giocatore dall’ipotesi di reato di ricettazione; adesso restano da verificare alcune versioni nate in seguito a un’indagine avviata da un giornalista sloveno che chiamò Omar Tohomas per chiedergli conferma della sua disponibilità a giocare con la nazionale slovena agli europei. Dalla Slovenia sono
filtrate notizie riguardo il furto del documento a un cittadino e la successiva contraffazione, per cui Thomas avrebbe acquistato una patacca. Rimane il peccato di leggerezza, e la domanda ad Avellino: sapeva che il giocatore viaggiava con un passaporto sloveno, avendo smarrito – come ha raccontato – il passaporto americano da oltre un anno?. Come ha assoluto gli adempimenti di legge in quanto i giocatori americani hanno un visto temporaneo di lavoro? Inoltre: è vero che il giocatore ha dichiarato alla Corte Federale del Texas nel corso di un procedimento intentato dalla moglie nel quale ha risposto di non poter pagare gli alimenti e le cure della figlioletta ammalata di leucemia, perchè riceve dalla sua ex società 1600 euro mensile, cifra insufficiente rispetto alle richieste del giudice americano?
Qualora la Giudicante non riscontrasse violazioni, Siena potrebbe far giocare Thomas ma solo come straniero. Sia il giocatore che il Procuratore della Fip potrebbero fare ricorso contro il verdetto della Giudicante, e quindi l’ultima parola sarebbe della Corte Federale e più su all’Alta Corte di Giustizia del CONI.
E’ un caso delicatissimo, anche con lo strascico americano riguardante il problema della salute della figlioletta e lo stato di necessità del giocatore. Alla Fip sostengono che brancolano nel buio, che le varie versioni non trovano conferma e che hanno provato a contattare l’ambasciata slovena a Roma ma nessuno sa nulla e non c’è una segnalazione arrivata dal loro Ministero degli Esteri.