Addio al basket dell
di Enrico Campana
SIENA. Fra una festa e uno show, con i famigliari, tanti amici più che ospiti illustri fra i quali Gianni Petrucci, Dino Meneghin, Marco Bonamico che fu avversario nella famosa gara del record, Valerio Bianchini, sicuramente delegazioni di supertifosi, mercoledì 30 marzo, giorno del suo 40° compleanno. Carlton Myers lascia il basket giocato trasferendo la sua esperienza e la sua carica a un progetto innovativo di cui parlerà a San Patrignano, in quel di Coriano, località riminese teatro di questo avvenimento che entra in calendario con un suo fascino particolare perché Carlton ha dimostrato che si può essere popolari e amati senza bisogno di andare nella NBA, anche se negli anni d’oro la A aveva ben altri contenuti e un clima molto più sereno e sportivo di quello di oggi.. Nella Comunità e per la Comunità più amata d’Italia offrirà l’ultima sorpresa, il programma è top secret, si parla di un’esibizione con i ragazzi del centro che hanno un forte interesse anche per lo sport come spinta al miglioramento della propria vita, e poi la conferenza stampa nell’Auditorium.
Splendida carriera, Carlton non ha fatto collezione di titoli, ma di momenti emozionanti. Come l’onore di sfilare come portabandiera della squadra azzurra alle Olimpiadi di Sydney, fra due millenni, e la presa di coscienza della nuova civiltà multirazziale. Una grande spontanea popolarità, la sua. Grazie al suo messaggio di simpatia, molta gente si è avvicinata al basket e l’ha visto come un divertimento oltre che uno sport intelligente. Una sorta di Michael Jordan italiano: esplosivo, comunicativo, capace di spostare il gioco dalla razionalità allo spettacolo e di sfidare la forza della gravità.
D’oggi in poi lo rivedremo solo in video o Dvd, pontiere fra la pallacanestro anni 70-80 e quella del Duemila, 3° marcatore di ogni tempo con 12.106 punti, un grande amore con la sua Rimini, la Fortitudo (che gli ha regalato nel 2000 l’unico scudetto), l’oro europeo di Parigi ’99, l’ultimo dell’Italia, e naturalmente gli 87 punti, per battere il record di Riminucci, il 26 gennaio ’95, nella città dei Malatesta in A-2 contro Udine.
Ha vestito le maglie di Rimini a inizio e fine carriera, poi Pesaro, Fortitudo, Roma, Siena co n una breve parentesi spagnola a Valladolid. Per il basket ha sacrificato una brillante carriera di musicista come gli rimprovera affettuosamente il padre londinese che gli ha trasmesso questo talento. Carlton è infatti diplomato al conservatorio e suona magnificamente il flauto traverso.