Cantù si prende la Supercoppa italiana

MENS SANA SIENA – MAPOORO CANTU’ 80-73 (25-16, 42-37, 57-59)

MENS SANA SIENA: Kasun 2, Brown 18, Eze 8, Carraretto 3, Rasic, Kangur 3, Sanikidze 17, Ress 3, Lechthaler, Janning 2, Hackett 7, Moss 10. All: Banchi

MAPOORO CANTU’: Kudlacek, Abass, Smith 14, Markoishvili 15, Leunen 4, Mazzarino 3, Casella, Brooks 11, Tyus 18, Tabu 5, Aradori 4, Cusin 6. All: Trinchieri

di Umberto De Santis

SIENA. Janning, Brown, Moss, Sanikidze, Eze: il primo quintetto stagionale della Mens Sana in campo a Rimini; la prima tribuna stagionale tocca a Kemp, in evidente ritardo di condizione. Prima palla per Siena, ma i primi due punti sono per Markoishvili. Molta tensione e Brown infila la tripla al terzo tiro. Rotto il ghiaccio, la Montepaschi prende il volo 9-4 al 5’, con una stoppata di Eze sull’ex Aradori, in difficoltà per tutto l’incontro (2/12 al tiro). Tyus, pivot bonsai come definito da molti ma che ci farà male come Hines dell’Olympicos nella scorsa stagione, prende un due+uno prepotente cui risponde la tripla di Moss. Janning soffre l’emozione del debutto e non lascerà quasi traccia di se, ma non il buon vecchio Benjamin che segna sul rimbalzo 14-9: timeout Trinchieri. Si rientra con Hackett in campo, Mazzarino e Carraretto si scambiano le triple, ma la Mens Sana scappa con il contropiede di Hackett e Rasic, concluso mirabilmente dalla schiacciata di Sanikidze 25-16 e fine del primo quarto.  Si ricomincia con la bomba di Tabu e di Markoishvili che riducono le distanze prontamente 25-22. Hackett ci mette tanta energia, come Cusin dall’altra parte, entrambi lavorano bene su quei particolari che non finiscono sulle statistiche. Dopo aver registrato la difesa, Tabu pareggia 26-26 e il timeout tocca a Banchi: troppi tiri non presi bene! Assist di Kasun per Kangur per il 29-26 al rientro: tuttavia lìapprto di questi due giocatori bianco verdi finisce qui. La Mapooro pressa mettendo Siena in difficoltà (17 palle perse alla fine). Al 15’ siamo sul 31-28 con difese arcigne, ma anche errori puerili. Sanikidze prende possesso del campo in questa fase, Tyus non se ne cura e schiaccia nuovamente. Banchi lo affida a Ress per negargli la verticalità, ma il pivot trova due liberi per il 40-37. Janning in entrata a canestro si sblocca;  Cusin manda a vuoto Kasun e ferma il punteggio dell’intervallo sul 42-37.

Gara apertissima, e Markoishvili lo dimostra subito con la bomba in apertura di terzo periodo, seguita dal pareggio di Leunen 42-42: la pressione canturina va alle stelle e Banchi chiama i suoi a rapporto, vuole una migliore gestione della palla da Brown, un giocatore propositivo che si prende le responsabilità, ma abbastanza impreciso al tiro (6/16 come giocasse in NBA). Delizioso Smith a mandare a canestro Cusin che schiaccia per il vantaggio brianzolo; pronto Brown che subito pareggia. I blocchi in movimento costano caro a Cusin che va in panchina col quarto fallo mentre il 25’ scorre via sul 46 pari. Smith si prende una tripla per far vedere di non esser solo assist man (9 stasera!), e Cantù si ritrova avanti 48-49 con 4’ sul cronometro. Capovolgimenti di fronte sul punteggio, con il puntuale Tyus che rimette nuovamente la Mapooro avanti nei secondi finali del quarto 57-59, per vivere il rush finale che si annuncia punto a punto fino alla fine. Hackett manda Moss al pareggio in avvio; pressa anche Siena e Ress sbanca con la bomba (parziale 5-0). Replica canturina con un controparziale di 0-10: sempre guidato dalla fisicità impressionante di Tyus e l’ottima gestione della palla di Smith, che vale il nuovo pareggio, e nonostante i crampi, l’energia necessaria per i liberi del 66-69. Brown chiude il parziale 68-71. Sul punto a punto sanguina il passi di Tabu, ma Brooks, salito in cattedra nel frattempo, rimedia per il 68-73 con 3’33” da giocare prima della sirena. La Montepaschi concede alla Mapooro troppi rimbalzi in attacco (14 in totale) con buoni secondi tiri nel secondo tempo e questa sarà una chiave di volta importante per l’esito finale. Un finale convulso: pur privi del killer instinct i canturini riescono a mantenere il minimo vantaggio sulla pressione della Mens Sana, si ritrovano avanti di due 71-73 sul timeout chiesto da Trinchieri a 1’10” dalla fine, trovano il fenomeno Tyus per il 71-75. Hackett  mette due liberi preziosi a 49 secondi: ma saranno gli ultimi punti per la truppa di Banchi. Smith non perde il feeling con la retina e piazza tre liberi; Leunen altri due: 73-80 e la festa brianzola è arrivata, dopo quattro finali di fila perse contro la Montepaschi.

Markoishvili MVP dell’incontro, ma la differenza vera l’ha fatta Tyus in attacco, nonostante Sanikidze abbia confermato la sua statura sotto le plance con la doppia doppia (17p, 16r). La Mens Sana si è presentata con troppi giocatori indietro nella preparazione individuale, in una gara dove, solitamente, la differenza non la fanno gli schemi dei tecnici ma i giocatori. Trinchieri con la buona applicazione difensiva della sua squadra ha trovato – oltre a Tyus e Markoishvili – la leadership di Jerry Smith, che non si è smontato per gli errori al tiro (0/6 da due, consecutivi) e la fisicità di un Brooks che è salito di livello nel corso della ripresa, quando è calato l’apporto di Cusin. Un ottimo viatico per il Qualifying Round di Euroleague che aspetta la Pallacanestro Cantù.

Banchi ha sofferto il nulla messo in campo da Kasun e Janning, lasciando in campo Kangur per appena 4’: Sanikidze è tutta un’altra cosa. Trovando certezze in Brown e Hackett, con il primo che dovrà essere meglio  supportato dall’intesa che si troverà con il tempo. Non c’è da fare una tragedia, in fondo Siena ha perso una gara che con poco poteva prendere una piega differente. L’avvertimento è lanciato: Siena non smobilita.    

I commenti dei due tecnici

Nel dopogara sono arrivati i commenti dei due allenatori in sala stampa. Andrea Trinchieri, coach della Mapooro Cantù, commenta così il sofferto successo in Supercoppa (73-80), primo trofeo della sua carriera in terra brianzola: “Credo che questa società meritasse un riconoscimento per quello che sta facendo e questa sera siamo riusciti a portare a casa la partita. La cosa che mi fa più piacere, aldilà della vittoria contro una squadra che ci aveva battuto più volte, è il modo in cui questo successo è arrivato e in cui i miei giocatori hanno reagito nel secondo tempo. Infatti nei primi due quarti ci hanno un pò spazzato via fisicamente e abbiamo commesso il grave errore di non attaccare il canestro, ma di sperare che succedesse qualcosa. Nel secondo tempo invece la squadra ha reagito, ha cambiato registro e lo si è visto con le palle vaganti che sono diventate bianche e non più verdi. Questo ci ha dato una grandissima tranquillità perché sapevamo di essere in grado di riconquistare la palla. Tyus con le sue 3,4 schiacciate ci ha dato la spinta. Abbiamo ripreso fiducia, conquistando rimbalzi anche in attacco, e siamo finiti in crescendo a differenza di Siena, giocando senza fronzoli tattici. Questo ci ha permesso di vincere meritatamente la Supercoppa”.

Luca Banchi, allenatore della Mens Sana Siena: “Supercoppa primo passo di un gruppo completamente rinnovato, forse complice anche la tipologia di preparazione che abbiamo avuto, magari non proprio adatta ad un contesto del genere. Ciononostante l’avvio è stato decisamente promettente, abbiamo giocato un ottimo primo periodo, poi purtroppo qualche segnale di tensione lo abbiamo avuto alle percentuali dei tiri liberi che sicuramente ci hanno tolto quella supremazia che ci eravamo costruiti sul campo ridando fiducia e slancio ai nostri avversari. Le avvisaglie si erano riconosciute nell’avvio di terzo periodo, che qualcosa doveva essere cambiato. La partita si è trascinata un po’ sui binarti degli equilibri. Nell’equilibrio noi saremmo voluti rimanere un po’ più attaccati, magari con un po’ più di cinismo nelle giocate chiave. Invece un quarto periodo è venuto fuori, perentoriamente, la presenza a rimbalzo d’attacco di Cantù: Brooks è stato molto incisivo su quei possessi, a trovare giocate che poi si sono rivelate determinanti. Viceversa noi, costretti a rincorrere e a trovare il meglio, non sempre siamo stati presenti in termini di lucidità però lo siamo stati sotto il profilo della dedizione e della volontà di giocare questa partita. Sotto il profilo della quantità sicuramente mi soddisfa, sotto il profilo della qualità, meno. Se devo fare una valutazione generale, per la storia e il vissuto di questa squadra essere stati qui stasera è stato importante, ma lo sarà di più essere qui il prossimo anno. Questo sarà decisivo per questa squadra. Sul piano tecnico è stata una partita complessa con un avversaria forte e ben organizzata. Abbiamo cercato di portare la gara sul piano che avevamo preparato, da un punto di vista tecnico è stato difficile giocare, le nostre percentuali al tiro non sono state incisive: poco precisi ai liberi, poco precisi dall’arco dei tre punti e su qualche conclusione aperta di Brown si sarebbe potuto parlare di un altro finale. Complici il calo fisiologico nostro e decisamente un diverso livello degli avversari rispetto al primo quarto la partita si è rivelata un impegno eccessivo per noi in questo momento”.

(foto tratta da www.pallacanestrocantu.it)