Il post di Enrico Campana
SIENA. E’ un basket della provincia ricca italiana, ma anche del natio borgo selvaggio di leopardiana memoria, imprenditorialmente tuttavia all’avanguardia quel che emerge da questa edizione della Final Eight, che si conclude al Palaolimpico di Torino con l’inedita sfida fra Siena e Cantù.
Escluse in partenza Roma, Caserta e Treviso, lasciate le penne illustri Milano (sveglia, caro Peterson!) e Virtus Bologna (resa preannunciata dal suo patron, al grido di “fregantubo”) fra le prime 4 ben due piccole realtà. Stop previsto contro SuperSiena per la marchigiana Montegranaro con i suoi 16 mila abitanti e le aziende artigianali della calzature, comunque arrivata al miglior risultato di sempre. Da parte sua Cantù cittadina-faro della Brianza (soprattutto per i grandi marchi del mobile) di 35 mila anime, provincia di Como, tenta per la terza volta di aggiudicarsi l’unico trofeo mancante al club dei saggi “pretoni” (così chiamati affettuosamente gli Allievi), che hanno il primato dei trofei vinti nelle coppe europee. Si prosegue sulla stessa scia con la famiglia Corrado, l’ex presidente di Lega, grazie a un modello gestionale e di relazioni importanti, una conoscenza diretta del mercato (grazie a Bruno Arrigoni, l’ultimo dei mohicani del basket utile in tante versioni, l’ultima di competen tissimo general manager) e alla decisione di mettere dall’anno passato sulla panchina un 40 milanese che parla come un “bauscia” anche se in realtà è erede diretto, per la favella, le iperboli e la passione per il basket, del Vate (Valerio Bianchini). Proverà a fare, alla sua prima finale, il colpo contro Siena che parte favorita.
Siena può perdere solo se viene aggredita a sua volta. Nell’ultima gara Zisis, ammirevole abatino del parquet, ha sofferto finendo in segno meno: porta le croce in regia dall’infortunio di McCalebb, ma niente scuse per la squadra dell’amata banca quando una società, vedi con Montegranaro, lascia in panchina Marko Jaric (ma non venne salutato al suo arrivo a Siena come “il gran colpo della NBA”? e Akindele, i rinforzi di metà stagione. Può contare su 13 titolari, praticamente è una gara fra una sfaffetta con 6 frazionisti contro 12!
Siena non ha grandi percentuali di vittorie in questa coppa, ma ha vinto le ultime due edizioni, fra le polemiche (e di 1 punto) quella contro Bologna due anni fa e più facilmente lo scorso anno. Grazie alle rotazioni può “arrostire” sui 40 minuti i canturini col loro play-pazzo, l’uruguagio Mazzarino, e non più di 5-6 giocatori di valore. E anche limitare i problemi ai rimbalzi, in attesa che Rakovic termini il rodaggio. Cantù ha asfaltato Biella e la sorprendente Avellino, ha fallito nel 96-97 contro la Kinder Bologna 75-67, nel 2002-03 con la Benetton Treviso 88-77. Per Nel curriculum di Siena troppe uscite al primo turno, roba passata, gioca la quarta finale, ha vinto le ultime 2 e persa di misura la prima con la Kinder. E’ fortissima dentro e fuori dal campo, giustamente si è gemellata alla Juve durante queste giornate torinesi.
E adesso eccovi il post n.3:
Risultati – Semifinali: Mps Siena-Fabi Montegranaro 80-67 (18 Kaukenas, 14 Aradori; 19 Ford, 14 Ivanov, 13 Cinciarini), Bennet Cantù-Air Avellino 82-65 (21 Mazzarino, 18 Micov, 17 Ortner; 22 Szewczyk, 11 Dean)
Top 5: Mazzarino (Cantù), Micov (Cantù), Kaukenas (Mps) , Szewczyk (Avellino), Ford (Montegranaro)
MPV: Sharrod Ford (19 punti, 12 rimbalzi, 3 stoppate, 5 recuperi)
Miglior italiano: P.Aradori (Mps) e Andrea Cinciarini (Montegranaro)
Valutazione: 28 S.Ford (Montegranaro)
Punti: 22 S.Szewzyck (Avellino)
Rimbalzi: 12 S.Ford
Assist: 8 Marques Green (Avellino)
Recuperi: 5 S.Ford (Montegranaro), Mike Green (Cantù)
Perse: 4 N.Zisis (Mps), S.Ford (Montegranaro), A.Ray (Montegranaro)
Cifre curiose: a livello individuale i 2 soli punti in 32’ per Marques Green (Avellino) di squadra i 79 punti su 82 del primo quintetto di Cantù e il 4/16 (25%) da 3 di Avellino.
Dietro la lavagna: -7 (3 falli e 3 perse in 10’): per l’ammaccato Tiny-Tony Maestranzi, il play della nazionale, rientro difficile
Mister coach: Andrea Trinchieri (Cantù)
Il fatto principale: Cantù arriva alla finale col il gioco più brillante e in versione schiacciasassi
Nota tecnica: Tutto in “doppia cifra” lo starting five canturino: 21 Mazzarino, 18 Micov, 17 Ortner, 12 Leunen, 12 Mike Green.
Forum – Senesi sicuri di conquistare la terza coppa consecutiva, quella torinese dei 150° dell’Unità d’Italia (“Aradori come Del Piero..”), i canturini covano una piccola speranza: “Non abbiamo nulla da perdere, perché non crederci?”, “se pensano che per loro sarà una passeggiata si sbagliano”.
Oggi in campo a Torino: ore 18 Mps-Bennet (diretta Skysport2 Hd)
Pronostico – Finale: 60% Mps, 40% Bennet, basterà il favoloso quintetto canturino per togliere la terza coppa ai senesi che si sono permessi di lasciare in panchina Marko Jaric e Akindele in semifinale?. Per regalare a Cantù la sua prima coppa Italia Andrea Trinchieri deve mandare in asfissia Zisis (segno meno in semifinale, la stanchezza si è fatta sentire) e selezionare i tiri senza perdere l’abituale verve, ma non è il gioco preferito dei broncos brianzoli. Denis Marconato, plurivincitore (6 trofei), contro l’ex squadra potrebbe essere utile nel duello coi lunghi senesi, unico punto critico per Simone Pianigiani