Cannella della Sutor dal procuratore federale Alabiso
di Umberto De Santis
SIENA. Il Corriere dello Sport è una testata sportiva nazionale che di sport ne quasi uno solo: sovente, a parte il momento contingente delle Olimpiadi, per il 99% delle sue pagine si scrive soltanto di calcio, e le altre 44 federazioni sportive nazionale sono relegate in una pagina di “brevi”. Ma la querelle delle intercettazioni di basket sembra interessargli molto, come alla Gazzetta dello Sport che però, visto l’andazzo privo di prove concrete, si sta defilando piano piano. Nell’intercettazione tra Garibotti e Minucci si parla della violazione regolamentare fatta dal presidente romano Toti, che aveva fatto irruzione nello spogliatoio degli arbitri dopo la gara 2 delle finali playoff, furente a suo dire del fiscalismo delle giacchette nere che avevano oberato di falli la sua squadra. Minucci, dovendo giocare subito dopo a Roma gara 3, temeva per l’incolumità dei senesi. Ma non sono arrivate altre pezze d’appoggio più consistenti, e pare che il tutto possa diventare un boomerang per chi l’ha lanciato.
Intanto la Procura Federale continua le indagini: la Sutor Montegranaro ha comunicato ieri che “l’Amministratore Delegato dott. Marco Cannella è stato ascoltato, in qualità di persona informata dei fatti in ordine alle circostanze di cui all’esposto inoltrato dalla Pall. Olimpia Milano, dal Procuratore Federale Avv. Roberto Alabiso. Il dott. Cannella ha così avuto modo di chiarire tutti gli aspetti della vicenda che lo riguardano escludendo qualsiasi coinvolgimento nelle questioni oggetto delle attenzioni della Procura Federale”. E’ stato altresì ascoltato il designatore della serie A Felice Paronelli, mentre l’audizione del suo collega Rino Colucci è stata rinviata al 17 agosto. L’arbitro Renato Capurro, che è anche responsabile sanitario della Reggina calcio, sarà convocato per settembre.
Come conferma anche la Gazzetta, ieri è stato sentito anche il presidente della Mens Sana Minucci, ma non ci sono dichiarazioni ufficiali della Mens Sana al riguardo. Però il Corriere dello Sport ci informa che “Minucci ha ribadito che la sua telefonata è stata fatta solo per chiedere uguaglianza competitiva a seguito dell’ingresso non autorizzato di Toti nello spogliatoio arbitrale” e che, sull’altra questione della gita di gruppo di abitri e famiglie a Siena a spese della società, il presidente abbia negato di “aver mai ospitato arbitri a proprie spese”. Dovrà essere interrogato anche Fabio Facchini, che era il capo terna (di cui afcevano parte Sabetta e D’Este) della gara 2 oggetto dell’esposto di Toti. E le giacchette grigie accusate, intanto, non sono rimaste a guardare. Lo stesso D’Este, che comunque nella serie finale dello scudetto 2007-2008 era stato presente in campo per una sola gara, ha presentato alla Procura copia del suo estratto conto della carta di credito per dimostrare come non sia mai stato ospite della Mens Sana. E che stia per presentare querela per diffamazione.
Rimane il fatto che nessuna grande novità è arrivata alle orecchie degli investigatori. Le possibili sanzioni che potrebbero arrivare dipendono dagli estremi di colpevolezza che si dovessero ravvisare verso un qualsiasi tesserato. Non si potrebbe procedere a squalifica per la violazione del principio di lealtà e correttezza sportiva dato che il termine dei due anni per la prescrizione è fin d’ora abbondantemente scaduto. Se si dovesse configurare l’illecito sportivo invece si: i termini della prescrizione si allungano a cinque anni in questo caso. Ma la strada per dimostrare l’esistenza di un ben determinato “Sistema” di controllo del mondo arbitrale e delle gare è, allo stato attuale, un ipotesi remota.
SIENA. Il Corriere dello Sport è una testata sportiva nazionale che di sport ne quasi uno solo: sovente, a parte il momento contingente delle Olimpiadi, per il 99% delle sue pagine si scrive soltanto di calcio, e le altre 44 federazioni sportive nazionale sono relegate in una pagina di “brevi”. Ma la querelle delle intercettazioni di basket sembra interessargli molto, come alla Gazzetta dello Sport che però, visto l’andazzo privo di prove concrete, si sta defilando piano piano. Nell’intercettazione tra Garibotti e Minucci si parla della violazione regolamentare fatta dal presidente romano Toti, che aveva fatto irruzione nello spogliatoio degli arbitri dopo la gara 2 delle finali playoff, furente a suo dire del fiscalismo delle giacchette nere che avevano oberato di falli la sua squadra. Minucci, dovendo giocare subito dopo a Roma gara 3, temeva per l’incolumità dei senesi. Ma non sono arrivate altre pezze d’appoggio più consistenti, e pare che il tutto possa diventare un boomerang per chi l’ha lanciato.
Intanto la Procura Federale continua le indagini: la Sutor Montegranaro ha comunicato ieri che “l’Amministratore Delegato dott. Marco Cannella è stato ascoltato, in qualità di persona informata dei fatti in ordine alle circostanze di cui all’esposto inoltrato dalla Pall. Olimpia Milano, dal Procuratore Federale Avv. Roberto Alabiso. Il dott. Cannella ha così avuto modo di chiarire tutti gli aspetti della vicenda che lo riguardano escludendo qualsiasi coinvolgimento nelle questioni oggetto delle attenzioni della Procura Federale”. E’ stato altresì ascoltato il designatore della serie A Felice Paronelli, mentre l’audizione del suo collega Rino Colucci è stata rinviata al 17 agosto. L’arbitro Renato Capurro, che è anche responsabile sanitario della Reggina calcio, sarà convocato per settembre.
Come conferma anche la Gazzetta, ieri è stato sentito anche il presidente della Mens Sana Minucci, ma non ci sono dichiarazioni ufficiali della Mens Sana al riguardo. Però il Corriere dello Sport ci informa che “Minucci ha ribadito che la sua telefonata è stata fatta solo per chiedere uguaglianza competitiva a seguito dell’ingresso non autorizzato di Toti nello spogliatoio arbitrale” e che, sull’altra questione della gita di gruppo di abitri e famiglie a Siena a spese della società, il presidente abbia negato di “aver mai ospitato arbitri a proprie spese”. Dovrà essere interrogato anche Fabio Facchini, che era il capo terna (di cui afcevano parte Sabetta e D’Este) della gara 2 oggetto dell’esposto di Toti. E le giacchette grigie accusate, intanto, non sono rimaste a guardare. Lo stesso D’Este, che comunque nella serie finale dello scudetto 2007-2008 era stato presente in campo per una sola gara, ha presentato alla Procura copia del suo estratto conto della carta di credito per dimostrare come non sia mai stato ospite della Mens Sana. E che stia per presentare querela per diffamazione.
Rimane il fatto che nessuna grande novità è arrivata alle orecchie degli investigatori. Le possibili sanzioni che potrebbero arrivare dipendono dagli estremi di colpevolezza che si dovessero ravvisare verso un qualsiasi tesserato. Non si potrebbe procedere a squalifica per la violazione del principio di lealtà e correttezza sportiva dato che il termine dei due anni per la prescrizione è fin d’ora abbondantemente scaduto. Se si dovesse configurare l’illecito sportivo invece si: i termini della prescrizione si allungano a cinque anni in questo caso. Ma la strada per dimostrare l’esistenza di un ben determinato “Sistema” di controllo del mondo arbitrale e delle gare è, allo stato attuale, un ipotesi remota.