SIENA. Con le importantissime vittorie negli ultimi due scontri diretti con Lucca e Pino Firenze, la Virtus si ritrova ora in testa al campionato, con ancora 3 partite da giocare prima della fine del girone di andata. Sabato 9 alle ore 18.45 sarà di scena a Livorno, ospite della Pallacanestro Don Bosco, squadra dalla grande tradizione, che al momento non naviga in buone acque, con 6 soli punti in classifica, anche se la squadra è formata in gran parte dai ragazzi delle giovanili livornesi, che la rende la squadra con l’età media più bassa, solo 18,2 anni.
Ecco le parole del vice coach Ceccarelli in vista del prossimo impegno.
Dopo Lucca, un’altra grande prestazione contro il Pino Firenze. Quale è stata la chiave per portare a casa il risultato?
«Si farebbe presto a dire il nostro gioco in post; credo che abbia influito tanto, così come l’aver cambiato un paio di adattamenti difensivi per provare a mettere in difficoltà quelle che son le loro caratteristiche di indubbia qualità che hanno. Oltre a ciò, come sempre la nostra difesa, che è stata l’arma che ci ha consentito negli ultimi due quarti di prendere il margine e portarlo fino alla fine ».
Prossimo impegno con il Don Bosco Livorno, come si presentano gli avversari?
«Livorno ha una squadra composta sostanzialmente da ragazzi, under 18 e under 20, un gruppo molto forte composto da ’98, ’99, ’00, c’è anche qualche 2001. A livello giovanile è un gruppo di altissimo livello, da finali nazionali, ovviamente in categoria senior ha iniziato con un po’ di fatica, ma è in ripresa ed ha vinto l’ultima partita. I giocatori da tenere sotto controllo sono il playmaker Del Frate, la guardia Orsini e tutto il gruppo di lunghi che sono giovani ma di estrema qualità».
Che partita aspettarsi a Livorno?
«Noi dovremo sicuramente andare lì non come la squadra in testa al campionato che va a giocare contro una banda di ragazzi ma dovremmo andare solidi, concentrati, fare una partita anche tattica, per metterli in difficoltà, senza subire quella che sicuramente sarà la loro aggressività, la loro irruenza, ed anche il loro modo di giocare un po’ più libero che è tipico delle squadre giovanili, perché è vero che sono giovani ma hanno veramente un gran talento».