SIENA. Si comincia. Domani pomeriggio alle 18.30 parte da Vicenza (collegamenti su Radio Siena durante la diretta della Mens-Sana) l’avventura della Virtus nei playoff per la promozione in serie B. La compagine rossoblù è attesa da una gara molto difficile sul parquet della formazione vicentina, giunta prima nel proprio girone. Si tratta di un esordio entusiasmante per i ragazzi di Ricci, vogliosi di misurarsi con le migliori squadre della categoria e chiamati a stupire ancora dopo una fase regolare al di sopra di ogni aspettativa.
Coach Daniele Ricci ci presenta la gara.
La grande gioia per la conquista dei playoff va momentaneamente messa da una parte. Da domani, infatti, comincia un altro campionato…
«Inizia un mini campionato intenso e difficile con 3 trasferte nelle prime 4 partite, con un po’ di chilometri da fare e con il massimo della concentrazione su ogni pallone da giocare e che giocheranno gli avversari».
Sei partite racchiuse in 35 giorni. Con quali ambizioni la Virtus si affaccia a questi playoff?
«Con l’ambizione di fare il massimo che potremo regalarci, con la consapevolezza di esserci conquistato questo traguardo su ogni campo da settembre ad oggi».
Presentaci il girone e le avversarie della Sovrana Pulizie…
«Giocheremo con Vicenza, Falconara e Manerbio. Tre realtà da scoprire ma che senz’altro varranno le posizioni in classifica raggiunte. Crediamo che Falconara parta leggermente avvantaggiata ma con poche partite da giocare ogni gara sarà una finale».
Si comincia domani da Vicenza, formazione arrivata prima nel Veneto. Che partita ti aspetti?
«Una finale come con tutte le altre gare che dovremo affrontare, con una difficoltà in più, che giochiamo a casa loro».
Siete un po’ la cenerentola del girone. Il fatto di giocare senza nessuna pressione potrebbe aiutarvi e lasciare spazio a qualche sorpresa?
«Pensare di non avere nulla da perdere potrebbe essere un vantaggio, io credo invece che da perdere potrebbe esserci ogni singola partita, quindi daremo il massimo per non perderla. A chi in cuor suo, da giocatore o da addetto ai lavori, non piace giocare e vincere le finali? Bello no?».