di Enrico Campana
SIENA. L’arbitro di basket Marcello Reatto non termina l’anno sabbatico, che si era concesso per arrivare ai 51 anni, e ha rassegnato le dimissioni dopo 18 anni di attività in Serie A.
“Tempo fa mi ero preso un po’ di tempo per riflettere, per stare vicino a mia moglie uscita da un brutto incidente d’auto, coltivare i miei hobby, capire alla mia età che ci sono ancora molte cose da fare – spiega il fischietto di Feltre, che ha comunicato ufficialmente la sua decisione al CIA -. Però, voglio divertirmi – aggiunge raccontando di un distacco morbido che continua però con un apprezzabile senso di missione – ad arbitrare nei campionati giovanili. Io mi diverto, spero che sia così per loro”.
Non sono tempi tranquilli per gli arbitri, la procura di Reggio Calabria ha scoperchiato quello che ha definito “un sistema”. Nell’ambiente lo indicavano, per il suo spirito allegro, sorridente, indipendente , un po’ originale con quel training pre-partita per caricarsi, anti-carrierista, una vittima di oscuri ostracismi. Anche se poi una lunga assenza (sembra 9 anni) da un campo fra i maggiori è stata ricomposta con una designazione in extremis, del tutto formale, in una gara scontata dell’ultima stagione.
Il ritiro però non è polemico. “ Di queste cose – mi dice ripetendo le stesse cose che mi aveva spiegato a settembre, questo lo vidi arbitrare Benetton-Cibona – non voglio assolutamente parlare. Non mi divertivo più. Ho 50 anni, è ora di smettere. Voglio riorganizzare la mia vita e divertirmi, fortunatamente ho molti interessi. Chiudo col sorriso sulle labbra e a testa alta”.
Quando un arbitro smette quasi sempre rimane nell’ambiente, passerà fra i commissari? Ce ne sarebbe bisogno, gli diciamo, dopo quello che si è letto. “E’ da giugno che non leggo i giornali, non so nulla. E del mio caso non voglio proprio parlare, andate a chiederlo agli interessati. Quindi per adesso arbitro i ragazzini, poi più avanti si vedrà”.
Nato a Feltre il 12 aprile 1959, Marcello Reatto ha debuttato in serie A l’86-87, a 23 anni, è 9° per quanto riguarda le designazioni di A1 (324 gare, media annuale 28 gettoni), 1° nei playoff di A2 (28), 6° nei playout (25), e 10° in totale con 561 partite dirette. Giusto il riconoscimento del Premio Reverberi, intitolato a un grande arbitro, dove sarà preniato assieme a Pietro Aradori (Biella), Andrea Capobianco (Teramo) e il grande Sandro Riminucci, l’angelo biondo del basket.
SIENA. L’arbitro di basket Marcello Reatto non termina l’anno sabbatico, che si era concesso per arrivare ai 51 anni, e ha rassegnato le dimissioni dopo 18 anni di attività in Serie A.
“Tempo fa mi ero preso un po’ di tempo per riflettere, per stare vicino a mia moglie uscita da un brutto incidente d’auto, coltivare i miei hobby, capire alla mia età che ci sono ancora molte cose da fare – spiega il fischietto di Feltre, che ha comunicato ufficialmente la sua decisione al CIA -. Però, voglio divertirmi – aggiunge raccontando di un distacco morbido che continua però con un apprezzabile senso di missione – ad arbitrare nei campionati giovanili. Io mi diverto, spero che sia così per loro”.
Non sono tempi tranquilli per gli arbitri, la procura di Reggio Calabria ha scoperchiato quello che ha definito “un sistema”. Nell’ambiente lo indicavano, per il suo spirito allegro, sorridente, indipendente , un po’ originale con quel training pre-partita per caricarsi, anti-carrierista, una vittima di oscuri ostracismi. Anche se poi una lunga assenza (sembra 9 anni) da un campo fra i maggiori è stata ricomposta con una designazione in extremis, del tutto formale, in una gara scontata dell’ultima stagione.
Il ritiro però non è polemico. “ Di queste cose – mi dice ripetendo le stesse cose che mi aveva spiegato a settembre, questo lo vidi arbitrare Benetton-Cibona – non voglio assolutamente parlare. Non mi divertivo più. Ho 50 anni, è ora di smettere. Voglio riorganizzare la mia vita e divertirmi, fortunatamente ho molti interessi. Chiudo col sorriso sulle labbra e a testa alta”.
Quando un arbitro smette quasi sempre rimane nell’ambiente, passerà fra i commissari? Ce ne sarebbe bisogno, gli diciamo, dopo quello che si è letto. “E’ da giugno che non leggo i giornali, non so nulla. E del mio caso non voglio proprio parlare, andate a chiederlo agli interessati. Quindi per adesso arbitro i ragazzini, poi più avanti si vedrà”.
Nato a Feltre il 12 aprile 1959, Marcello Reatto ha debuttato in serie A l’86-87, a 23 anni, è 9° per quanto riguarda le designazioni di A1 (324 gare, media annuale 28 gettoni), 1° nei playoff di A2 (28), 6° nei playout (25), e 10° in totale con 561 partite dirette. Giusto il riconoscimento del Premio Reverberi, intitolato a un grande arbitro, dove sarà preniato assieme a Pietro Aradori (Biella), Andrea Capobianco (Teramo) e il grande Sandro Riminucci, l’angelo biondo del basket.