di Enrico Campana
SIENA. Basket inquieto e un po’ autolesionista. Ci risiamo. Nando Gentile paga la sua inesperienza e la sua lingua schietta con uno sciopero della squadra e una contestazione organizzata del pubblico, e si dimette. La squadra è proprio in barca e lo conferma, dopo le ripetute sconfitte in Eurolega, anche con l’ennesimo ko in campionato contro Teramo, che la taglia fuori dalle final four di Coppa Italia previste ad Avellino a febbraio.
Il presidente Claudio Toti firma un comunicato nel quale rimprovera l’accaduto, si rammarica per la contestazione nei confronti di Gentile (“la sconfitta è di tutti”, ma forse avrebbe potuto aggiungere… "e di nessuno", visto che a Roma sono in molti a mettere becco nelle decisioni), accetta le critiche della stampa e si mette per la prima volta i tappi nelle orecchie. E fra le due correnti interne che puntano a uscire dal tunnel con Zare Markovski (ultimo stop Avellino) e Attilio Caja (un ex), convoca in gran segreto Matteo Boniciolli, il quale potrebbe essere il prescelto.
Subentrato a novembre a Renato Pasquali il 47enne coach triestino l’anno scorso era riuscito a ricostruire la Virtus e a portarla alla vittoria nell’Eurochallenge. Unico successo italiano dell’anno e unico post- Ettore Messina. Ma come dimenticare, inoltre, la contrastata finale, col patron che prende a calci la porta dello spogliatoi degli arbitri, che dà a Siena la prima Coppa Italia?.
La chiusura del rapporto fra Boniciolli e un altro Claudio, imperatore del basket anche se felsineo, quindi più sanguigno, era apparsa incomprensibile, anzi un vero Oscar del “mistero gaudioso”, cosiccome quella di altri collaboratori e giocatori di grande professionalità, fra i quali – non ultimo – Tonino Zorzi, il coach che curava la preparazione individuale alla base della trasformazione di Koponen. Si parlò di un braccio di ferro contrattuale per il rinnovo del contratto, chiesto dal coach poco diplomaticamente durante il finale di stagione tramite il suo agente slavo. In ogni caso Boniciolli ha avuto una stagione vincente, mai visto un allenatore che viene messo alla porta coi suoi titoli. Anche a Ostenda, anni prima, era riuscito a sistemare i problemi del team portandolo alla finale della Lega belga. Situazioni come quella di Roma non lo trovano impreparato.
Per quanto riguarda il Claudio de Roma, fra l’altro quinta colonna (o ex?) della Sansedoni senese, quando gli hanno proposto il ritorno di Jasmin Repesa, naufragato proprio un anno fa come il suo successore, memore del suo “basta santoni del basket in futuro”, ha accantonato l’idea di richiamare il CT della nazionale croata. Non voleva una minestra riscaldata? E’ possibile ci sia dell’altro.
Lo scenario delle scelte romane per lo spinoso compito si allunga infatti anche sulla nazionale con la sorprendente polemica, ormai pubblica (con tanto di intervista sulla rosea) fra Gianni Petrucci, il capo del CONI, e Dino Meneghin sulle modalità delle scelte del successore di Charlie Recalcati. Da quel che si legge, potrebbe saltare all’ultimo momento l’accordo con Simone Pianigiani? C’era già un’intesa di massima, il legale del coach di Siena si è visto giovedì con il segretario della federbasket Bertea, ma sembra di capire una frenata diplomatica più che tecnica. Se andasse a monte questo matrimonio con le partecipazioni ormai infilate nella buca delle lettere, la panchina azzurra andrebbe proprio a Repesa che avendo lavorato per 9 stagioni in Italia fra Fortitudo e Roma con ben 5 finali (di cui 1 vinta), ha una conoscenza perfetta per essere un’alternativa al coach senese voluto a furor di popolo.
Boniciolli ha gestito in prima persona ben 8 panchine, le giovanili della Stefanel col lancio di Fucka e De Pol e svolto il ruolo di vice-Tanjevic con la prima squadra e poi in occasione dell’oro europeo del 1999 in Francia. Nato a Trieste il 18 maggio 1962, pochi esami mancanti alla laurea in filosofia, giocatore nelle divisioni minori dopo una prima esperienza in B a porto Torres come coach ha portato la Snaidero Udine alla A-1 e l’anno successivo ai playoff. Nel 2001 era in predicato di seguire Tanjevic a Limoges, invece firmò con la Fortitudo portandola alla fine scudetto persa con Treviso. Lasciò durante la stagione successiva, poi allenò in A Messina, quindi Ostenda e Teramo. Dal 2006 arriva ad Avellino e vince la Coppa Italia, l’anno dopo durante i playoff annuncia a sorpresa le dimissioni, resta ferma alcuni mesi e a novembre viene chiamato dalla Virtus Bologna a sostituire Renato Pasquali. Non confermato, riprende in mano il progetto di rilancio di Trieste attraverso un pool ispirato dal Comune della città giuliana. Aveva offerte da squadre russe (Rostok e Spartak Leningrado), il suo sogno è allenare un giorno il Barcellona, conosce molto bene le lingue, e ha contributo a renderlo popolare anche il sodalizio con Tonino Zorzi, un maestro del lavoro in palestra che sarebbe molto utile a una Lottomatica in versione Azzurra. E’ una buona mossa, ma c’è un secondo passo più obbligato che indispensabile anche se non sarà gradito dalla corte capitolina: creare una società più snella, determinata, con un gran professionista a 360 gradi. Un uomo del basket, suggerisce la buona critica romana.
Frattanto la scelta delle 4 wild card da parte del Central Board della FIBA ha lasciato l’amaro in bocca a chi sperava di rivedere subito al top l’Italia dopo il fallimento europeo, pensando anche all’ossatura futuribile molto interessante del team grazie a 3 giocatori NBA e alla crescita di Aradori, miglior giocatore del campionato secondo la valutazione. L’Italia per ragioni di budget si è auto-declassata, e sorpresa delle sorprese, vede persino una piccola nazione con enormi problemi sociali e civili come il Libano investire in una wild card nella sua ricostruzione Le altre tre sono state assegnate a Germania, Lituania e Russia.
Il sorteggio per i mondiali in programma dal 28 agosto al 12 settembre in Turchia, nelle sedi di Ankara, Kayseri, Istanbul e Smirne, è in programma martedì 15 dicembre alle 11.30 a Istanbul.
SIENA. Basket inquieto e un po’ autolesionista. Ci risiamo. Nando Gentile paga la sua inesperienza e la sua lingua schietta con uno sciopero della squadra e una contestazione organizzata del pubblico, e si dimette. La squadra è proprio in barca e lo conferma, dopo le ripetute sconfitte in Eurolega, anche con l’ennesimo ko in campionato contro Teramo, che la taglia fuori dalle final four di Coppa Italia previste ad Avellino a febbraio.
Il presidente Claudio Toti firma un comunicato nel quale rimprovera l’accaduto, si rammarica per la contestazione nei confronti di Gentile (“la sconfitta è di tutti”, ma forse avrebbe potuto aggiungere… "e di nessuno", visto che a Roma sono in molti a mettere becco nelle decisioni), accetta le critiche della stampa e si mette per la prima volta i tappi nelle orecchie. E fra le due correnti interne che puntano a uscire dal tunnel con Zare Markovski (ultimo stop Avellino) e Attilio Caja (un ex), convoca in gran segreto Matteo Boniciolli, il quale potrebbe essere il prescelto.
Subentrato a novembre a Renato Pasquali il 47enne coach triestino l’anno scorso era riuscito a ricostruire la Virtus e a portarla alla vittoria nell’Eurochallenge. Unico successo italiano dell’anno e unico post- Ettore Messina. Ma come dimenticare, inoltre, la contrastata finale, col patron che prende a calci la porta dello spogliatoi degli arbitri, che dà a Siena la prima Coppa Italia?.
La chiusura del rapporto fra Boniciolli e un altro Claudio, imperatore del basket anche se felsineo, quindi più sanguigno, era apparsa incomprensibile, anzi un vero Oscar del “mistero gaudioso”, cosiccome quella di altri collaboratori e giocatori di grande professionalità, fra i quali – non ultimo – Tonino Zorzi, il coach che curava la preparazione individuale alla base della trasformazione di Koponen. Si parlò di un braccio di ferro contrattuale per il rinnovo del contratto, chiesto dal coach poco diplomaticamente durante il finale di stagione tramite il suo agente slavo. In ogni caso Boniciolli ha avuto una stagione vincente, mai visto un allenatore che viene messo alla porta coi suoi titoli. Anche a Ostenda, anni prima, era riuscito a sistemare i problemi del team portandolo alla finale della Lega belga. Situazioni come quella di Roma non lo trovano impreparato.
Per quanto riguarda il Claudio de Roma, fra l’altro quinta colonna (o ex?) della Sansedoni senese, quando gli hanno proposto il ritorno di Jasmin Repesa, naufragato proprio un anno fa come il suo successore, memore del suo “basta santoni del basket in futuro”, ha accantonato l’idea di richiamare il CT della nazionale croata. Non voleva una minestra riscaldata? E’ possibile ci sia dell’altro.
Lo scenario delle scelte romane per lo spinoso compito si allunga infatti anche sulla nazionale con la sorprendente polemica, ormai pubblica (con tanto di intervista sulla rosea) fra Gianni Petrucci, il capo del CONI, e Dino Meneghin sulle modalità delle scelte del successore di Charlie Recalcati. Da quel che si legge, potrebbe saltare all’ultimo momento l’accordo con Simone Pianigiani? C’era già un’intesa di massima, il legale del coach di Siena si è visto giovedì con il segretario della federbasket Bertea, ma sembra di capire una frenata diplomatica più che tecnica. Se andasse a monte questo matrimonio con le partecipazioni ormai infilate nella buca delle lettere, la panchina azzurra andrebbe proprio a Repesa che avendo lavorato per 9 stagioni in Italia fra Fortitudo e Roma con ben 5 finali (di cui 1 vinta), ha una conoscenza perfetta per essere un’alternativa al coach senese voluto a furor di popolo.
Boniciolli ha gestito in prima persona ben 8 panchine, le giovanili della Stefanel col lancio di Fucka e De Pol e svolto il ruolo di vice-Tanjevic con la prima squadra e poi in occasione dell’oro europeo del 1999 in Francia. Nato a Trieste il 18 maggio 1962, pochi esami mancanti alla laurea in filosofia, giocatore nelle divisioni minori dopo una prima esperienza in B a porto Torres come coach ha portato la Snaidero Udine alla A-1 e l’anno successivo ai playoff. Nel 2001 era in predicato di seguire Tanjevic a Limoges, invece firmò con la Fortitudo portandola alla fine scudetto persa con Treviso. Lasciò durante la stagione successiva, poi allenò in A Messina, quindi Ostenda e Teramo. Dal 2006 arriva ad Avellino e vince la Coppa Italia, l’anno dopo durante i playoff annuncia a sorpresa le dimissioni, resta ferma alcuni mesi e a novembre viene chiamato dalla Virtus Bologna a sostituire Renato Pasquali. Non confermato, riprende in mano il progetto di rilancio di Trieste attraverso un pool ispirato dal Comune della città giuliana. Aveva offerte da squadre russe (Rostok e Spartak Leningrado), il suo sogno è allenare un giorno il Barcellona, conosce molto bene le lingue, e ha contributo a renderlo popolare anche il sodalizio con Tonino Zorzi, un maestro del lavoro in palestra che sarebbe molto utile a una Lottomatica in versione Azzurra. E’ una buona mossa, ma c’è un secondo passo più obbligato che indispensabile anche se non sarà gradito dalla corte capitolina: creare una società più snella, determinata, con un gran professionista a 360 gradi. Un uomo del basket, suggerisce la buona critica romana.
Frattanto la scelta delle 4 wild card da parte del Central Board della FIBA ha lasciato l’amaro in bocca a chi sperava di rivedere subito al top l’Italia dopo il fallimento europeo, pensando anche all’ossatura futuribile molto interessante del team grazie a 3 giocatori NBA e alla crescita di Aradori, miglior giocatore del campionato secondo la valutazione. L’Italia per ragioni di budget si è auto-declassata, e sorpresa delle sorprese, vede persino una piccola nazione con enormi problemi sociali e civili come il Libano investire in una wild card nella sua ricostruzione Le altre tre sono state assegnate a Germania, Lituania e Russia.
Il sorteggio per i mondiali in programma dal 28 agosto al 12 settembre in Turchia, nelle sedi di Ankara, Kayseri, Istanbul e Smirne, è in programma martedì 15 dicembre alle 11.30 a Istanbul.