Tifo e sedie volanti non vanno d'accordo
di Augusto Mattioli
SIENA. Quel signore (si fa per dire!) che ha tirato una sedia alla fine della partita tra Mens Sana e Roma, oltre a pagare i danni alla Mens Sana (e magari anche la multa…), dovrebbe chiedere scusa a tutti i presenti al palasport per la figuraccia che ha fatto fare al basket senese. Ai giocatori di Roma verso cui probabilmente era indirizzata la seggiola volante, ai tifosi di Siena (non a quello che ha tirato la bottiglietta piena d’acqua, che le scuse dovrebbe presentarle anche lui), a chi lavorava nel parterre (che ha rischiato di vedersi arrivare in testa qualcosa di sgradito e farsi anche male). Per fortuna, non c’è stata alcuna conseguenza fisica per nessuno, però resta il fatto grave di una persona che forse non ha capito che nello sport la sconfitta ci può stare.
Certo i tifosi si possono anche lasciare andare a parolacce, a invettive nei confronti degli arbitri e anche degli avversari. Ma tutto – a nostro parere – deve finire lì, a fine partita, magari cercando di ragionare a mente fredda sui motivi di un insuccesso. Negli anni dei successi mensanini non ricordiamo fatti come quello della sedia volante. Allora era fin troppo facile fare il tifo. Ora la situazione è diversa, ora le vittorie la Mens Sana se le deve sudare davvero. Certo anche con l’aiuto “caldo” dei tifosi. Ma solo “caldo” e non “contundente”.