Nobiltà biancoverde decaduta: meglio rassegnarsi
di Augusto Mattioli
SIENA. C’è una rottura tra la Mens sana 1871 e una parte dei suoi tifosi più caldi dopo la partita di giovedì contro il Biancorosso di Empoli? Almeno a leggere il comunicato della società a cui ci rifacciamo, non essendo presenti alla partita, lo stato dei rapporti tra società e tifoseria sembra molto problematico.
La società scrive che “quello che è successo sulle tribune non è accettabile e trattandosi di una recidiva rispetto ad altre simili occasioni, la società non è più disposta a tollerare certi atteggiamenti e si riserva di prendere provvedimenti in tal senso per tutelare la propria immagine e per evitare inevitabili danneggiamenti”. E non è la prima volta…
In generale, c’è comunque un aspetto da sottolineare sull’atteggiamento della tifoseria mensanina. Che si deve rendere conto, se ci è permesso il consiglio, che la società gioca in un campionato di serie C per cui la qualità del gioco è di serie C, che gli arbitri sono (o quasi) di serie C, che i giocatori sono di serie C o anche di livello inferiore. Basta avere frequentato i campionati Gold, Silver, serie D o anche più in basso per rendersene conto. Per cui il tifo biancoverde si deve adattare alla realtà senza guardare al passato, quando la Mens Sana era – giustamente – temuta e rispettata.
Ora non è più così purtroppo, la Mens Sana è una società come le altre, che peraltro si sta sforzando di riprendere faticosamente la strada per tornare a livelli più alti. Quindi bene il tifo anche caldo, a patto che la squadra non sia danneggiata da quegli atteggiamenti che la società lamenta.