A fine stagione un full time in Nazionale per il coach?
di Enrico Campana
SIENA. Dicono che finita la stagione, Pianigiani andrà via da Siena. Sarebbe una cosa buona buona per il club, per lui, per la nazionale soprattutto perché farebbe bene a fare un paio d’anni full time se vogliamo andare a Rio e organizzativamente questo nuovo corso del Settore Azzurro ha qualche problema di rapporti, troppo distante dalla gente e anche dai club. Dietro le quinte è scoppiato un piccolo antipatico caso, ve ne parleremo nei prossimi giorni.
Il perno di questo playoff che non ha preso la piega voluta è Pianigiani. Se si ripete con Ivkovic il coach serbo dovrà dedicarsi al suo hobby, allevare piccioni. Pianigiani è alla sua quinta partecipazione di Euroleague, lui è il coach italiano degno del Guinnes per i risultati ottenuti sul domestico suolo. Meno brillante, sotto il 50 per cento, soglia ideale dei vincenti – ragionando all’americana – è invece il suo palmares internazionale. Riscuote però la fiducia generale, per questo gli è stata rinnovato il contratto fino al termine delle qualificazioni continentali di agosto, dopo le Olimpiadi.
Con la nazionale, nelle qualificazioni per gli Europei, arriva al debutto dietro Montenegro e Israele, fortuna vuole che la squadra venga riammessa per l’allargamento da 16 a 24 squadre ma nel suo primo europeo, l’anno successivo non passa il 1° turno. Addio alle speranze di tornare alle Olimpiadi. Finisce al 4° posto su 5 squadre, ancora dietro Israele, per cui l’Italia retrocede in quarta fascia, quelle fra il 16° al 20° posto, fuori anche del torneo di qualificazione per Londra. Però, mi dite voi, ha vinto due All Star game. Va bene, lo scrivo volentieri.
Le cose vanno meglio in Euroleague, con 2 Final Four (e un doppio 3° posto), l’eliminazione nelle Top 16 e nel playoff, la maggior impresa resta il recupero da 0-1 a 3-1 contro l’Olympiakos la passata stagione.
L’anno dopo lo scudetto Benetton, Siena è fuori, gli affida la panchina e vince il suo primo scudetto da coach (nel precedente era stato il vice di Recalcati): al debutto raggiunge le Final Four di Madrid. Siena è elettrizzata, avanti di 17 punti col Maccabi il bel sogno della prima finale sparisce, perde 82-92 e Flavio Vanetti sul Corriere della Sera gli riserva un liscia e busso immotivato, per cui il coach col gel avrebbe perso dal vecchio collega israeliano che vive guidando gli autobus. Il Maccabi diventerà una delle sue bestie nere. E’ questa la prima grande occasione persa, difatti a Madrid il Maccabi perde dal Cska di Ettore Messina.
Nel 2009 Siena è però in rialzo nelle quotazioni internazionali, si trova sulla strada nei playoff il Panathinaikos, vince una storica gara2 ad Atene 79-84, cancella il fattore-campo ma sul più bello perde 2 volte in casa 53-72 e 84-91, anche se non succederà mai più. Peccato, il Panathinaikos alzerà a Berlino la Coppa dei Campioni.
Terza edizione, secondo passo indietro. Nel 2010 Mps viene eliminata nelle Top 16, peggior risultato dell’”era Pianigiani”: nel gironcino a 4 passa il Maccabi (4/2), Siena (3-3) a parità di classifica col Real Madrid esce per il saldo nel confronto diretto. Precisiamo: nessuna delle due qualificate però arriverà alle Final Four vinta dal Barcellona.
Nel 2011 parte male, rischia di andare fuori nelle Top 16 va a Belgrado con 0-2 in classifica, Andrea Michelori fa la partita della vita col Partizan, e sullo slancio passa i playoff con il sorprendente 3-1 nonostante l’Olympiacos avesse ridicolizzato i senesi, con 48 punti di scarto. C’erano tutte le premesse di un altro exploit, ma per la seconda volta incappa in Obradovic, il king-maker, il coach delle 8 coppe dei Campioni con 4 squadre diverse: perde 69-77 in semifinale col Panathinaikos che si ripete. Tesi inconfutabile: se Obradovic batte Pianigiani, vince a dritto la Coppa dei Campioni.
Questo per dire come l’importanza del coach pesi sul bilancio in un playoff europeo, e certamente Pianigiani troverà nuovamente la ricetta giusta, ritrovandosi in pratica nella stessa identica situazione dello scorso anno come classifica dopo 2 gare, anche se stavolta ha perso il fattore campo.
Siena per i numeri è stata fino ai playoff terza come percentuali di vittorie (12/4) dietro le favorite Cska e Barcellona, in sostanza è stata a una corta incollatura dalle rivali infliggendo l’unica sconfitta al Barcellona e mettendo fuori il Real Madrid, il risultato di maggior significato in assoluto dell’attuale edizione. Ha vinto anche a Malaga e perso di un punto a Bilbao, tanto da essere in teoria la miglior squadra…spagnola. Poi perde gara1 con l’Olympiacos-laboratorio e ci troviamo di fronte a una delle tante metamorfosi sorprendenti di questa squadra forse troppo dipendente da due cose: il pick.and-roll che pur gli consente a volta di raggiungere picchi altissimi nel tiro, poi bruschi stop sullo scacchiere internazionale. Nella sua scalata, ha vinto una sola coppa minore (Uleb). Certamente ha pagato lo scotto dell’esperienza per il coraggio di lanciare un giovane allenatore al di sotto dei 40 anni. Il quale a sua volta però non si è rifatto a questa catena, per cui 10 anni di scudettini senesi non hanno portato a un ricambio dentro il club, non c’è un giocatore-bandiera e Siena continua a essere la squadra-mosaico emblematica del Basket Spaghetti con un management più influente rispetto la gestione tecnica.
Una splendida eccezione che arriva a giocarsi le Final Four di Istanbul avendo segnato – ahinoi – il suo gruppetto italico solo 4 punti totali in poche decine di minuti nelle due gare coi greci, formazione “working in progress” che ha un bilancio di 10-8 contro il 13-5 di Siena.
Questa è l’ultima occasione per chiudere con gloria un ciclo dalla storia particolare, quale la scelta di una città di affidarsi alla sua formazione di basket quale testimonial del “Sistema Siena” (come si è letto) per creare flussi turistici e immagine europea. La Montepaschi è più forte, sulle 5 gare, dell’Olympiacos. Una squadra diretta da dall’ultrasessantenne immarcescibile maresciallo slavo Ivkovic, figura leggendaria, risorto dopo una stagione deludente anche per colpa della sua Serbia. Gli hanno tagliato il budget, ha ringraziato perché gli piace lavorare con squadre-laboratorio, superare di volta in volta grazie all’unica ricetta che avrebbe salvato il basket italiano, quella di valorizzare i giocatori nazionali, e l’identità.
Nelle prime due gare, i 6-7 dodicesimi greci della squadra hanno spostato il pronostico. Fermato Spanoulis, top scorer dell’Euroleague, è esploso Printezis, Ivkovic è partito con due ventenni o poco più in quintetto, ha scelto fra i suoi americani un giovane (Hines) e utilizza uomini esperti come cambi. Siena possiede un trio formidabile, McCalebb, oggi la guardia più forte d’Europa (anche di Navarro), David Andersen che gioca la sua partita n.200 di Euroleague, e Kristof Lavrinovic che, nel bene e nel male, ha inciso in Gara1 e 2. E poi ci sono Rakocevic, Moss, Thornton che potrebbero essere titolati in qualsiasi squadra di livello. Ma l’età è una spada di Damocle, e forse è la principale ragione della prima sconfitta e lo spavento nella seconda. Siena ha vinto 6 su 6 quarti delle due partite ma perso con un parziale di 23-51 gli ultimi due quarti di Gara1 e 2. Se non vuole finire fra le deluse, dovrà risolvere i problemi in “Zona Cesarini”. E qui il problema principale rimanda a Pianigiani.
Risultati playoff
Gara1: Panathinaikos-Maccabi 93-73; Barcellona-Unics 78-66; Cska-Bilbao 98-71; Mps Siena-Olympiacos 75-82.
Gara2: Panathinaikos-Maccabi 92-94 ts; Barcellona-Unics 66-63; Cska-Bilbao 79-60; Mps Siena-Olympiacos 81-80.
Programma
Gara 3 – Martedì 27 marzo Unics Kazan-Barcellona (ore 18), Maccabi-Panathinaikos (20.45 Tel Aviv); Mercoledì 28 marzo: Bilbao-Cska (ore 19), Olympiacos-Mps(ore 20).
Gara 4 – Giovedì 29 marzo: *Unics-Barcellona (18); Maccabi-Panathinaikos (21); Venerdì 30 marzo: *Bilbao-Cska (20.30), Olympiakos-Mps (20).
Gara 5 – 4-5 aprile sul campo della meglio classificata
*Nota: eventuale, si passa alle semifinali con 3 vittorie
Final Four – Istanbul (Sinan Erdem Arena) 13-15 maggio: vincente Barcellona-Unics c. vinc. Mps-Olympiacos, vinc. Cska-Bilbao c. vinc. Panathinaikos-Maccabi. Campione uscente: Panathinaikos.