"Porteremo la Fip in tribunale"
di Enrico Campana
SIENA. Si è mai visto degli arbitri minacciare di portare in tribunale una federazione? Succede anche questo nel basket, e col via libera all’autogestione la federazione rischia di essere travolta dall’Aiap, un’associazione riconosciuta come organo rappresentativo senza poteri di sindacato i cui vertici, presidente e vicepresidente sono il 1° per numero di gettoni dell’anno in serie A: uno è Enrico Sabetta, 34 chiamate per un totale di 34 mila euro, che ha arbitrato Siena dalla Supercoppa fino a 2 gare di finale, l’altro Carmelo Paternicò, arbitro internazionale, 31 gettoni, n.2 della classifica italiana, anche lui a Siena per la supercoppa e una gara di finale scudetto. I nomi di questi due arbitri figurano nei verbali di baskettopoli, sia per raccomandazioni, de relato e per un fatto gravissimo, riguardante il Paternicò, venuto a galla recentemente per un esposto al Procuratore e al Consiglio federale, in cui l’ingegner Cristina Luca, arbitra di Catania, porta la trascrizione di una registrazione contenuta negli atti di Baskettopoli, dove l’arbitro chiede al presidente degli arbitri Garibotti, con tono insistente, “devi cancellarla”, indicando anche due voti bassi per farla retrocedere, come la parte lesa sostiene sia poi avvenuto.
Stavolta l’Aiap che sembrava per questi fatti sull’orlo di una serie di dimissioni in attesa dei provvedimenti del Procuratore, è passata al contrattacco nei confronti del CIA contestando la validità delle classifica. E il 7 agosto ha inviato questo comunicato, che compare sul sito dell’associazione: “Il consiglio direttivo dell’Aiap – visto l’ennesimo episodio che dimostra l’assoluta mancanza di trasparenza nella valutazione delle prestazioni arbitrali, tale da violare tutti i principi giuridici a fondamento di ogni ordinamento democratico, laddove ancora una volta, l’attuale presidente del Cia ha immotivatamente respinto le legittime richieste di conoscere i parametri di conversione con cui si sono determinate le classifiche dell’ultima stagione sportiva, con la conseguente retrocessione di numerosi colleghi, denuncia e stigmatizza tale arroganza, senza precedenti, nella gestione della classe arbitrale italiana. Richiede un immediato intervento degli organi federali per ripristinare una situazione di legalità prima che, ancora una volta, si renda necessario il ricorso alla magistratura ordinaria”.
Il Procuratore avv.Alabiso ha chiuso l’Ufficio, si trova in vacanza non prima però di prendere atto di un bollettino via email dal titolo eloquente “cambiamoilcia”che contiene un elenco di presunte irregolarità gestionali dell’organo di gestione della Fip.