SIENA. Il Consiglio AIAP ha inviato al Consiglio CIA nazionale e, per conoscenza, al presidente federale Dino Meneghin una lettera, che riportiamo integralmente di seguito.
"Spettabile Comitato Italiano Arbitri,
scriviamo la presente al fine di portare alla Vostra attenzione il pensiero dell’Associazione Italiana Arbitri Pallacanestro (AIAP) circa l’azione del CIA e del suo Presidente in relazione agli avvenimenti accaduti sino a questo punto della presente stagione sportiva.
Innanzitutto, prima delle considerazioni di merito, riteniamo fondamentale premettere che l’AIAP aveva accolto con grande speranza e fiducia l’insediamento del nuovo CIA, assumendo da subito nei suoi confronti un atteggiamento collaborativo, aperto ad un dialogo costruttivo e propositivo su tutti i temi che interessano il mondo arbitrale.
Purtroppo, mentre su tale linea abbiamo riscontrato apprezzamento dagli Organi Federali e dal Presidente della Federazione in particolare che ha avuto nei nostri riguardi una grande disponibilità all’ascolto, non possiamo dire che lo stesso sia avvenuto da parte del Presidente del CIA, il quale invece, fin dall’inizio del suo mandato ha dimostrato una scarsa disponibilità al dialogo e all’ascolto, assumendo un atteggiamento troppo autoritario nei confronti degli arbitri e che è parso quasi ostruzionistico e delegittimante nei confronti dell’Associazione (della quale lui stesso è stato Presidente sino a pochi mesi fa!).
Ciò posto, l’AIAP evidenzia alcune problematiche di merito che stanno determinando un diffuso malcontento ed una forte preoccupazione fra gli arbitri:
Raduni di metà campionato: Il CIA ha comunicato che ai raduni che si svolgeranno in occasione delle finali di coppa Italia di Legauno e Legadue parteciperanno solo gli arbitri designati per dirigere tali competizioni. L’AIAP ritiene invece, che tutti gli arbitri debbano partecipare al fine di mantenere un aggiornamento e una crescita tecnica comune a tutti coloro che sono chiamati a dirigere la medesima categoria.
Rimborso visita medica: abbiamo appreso che dall’anno venturo, per assunti motivi di bilancio, la visita medica di abilitazione allo sport agonistico verrà rimborsata solo agli arbitri che frequenteranno il primo corso. L’AIAP esprime ferma contrarietà a questa ipotesi che sembra particolarmente iniqua e contraria al buon senso. In ogni caso, qualora effettivamente il bilancio non permetta il rimborso a tutti gli arbitri, si propone come estrema ratio di mantenerlo almeno fino alla categoria B dilettanti, con esclusione di quelle superiori.
Prove atletiche: la data dello svolgimento delle prove atletiche per gli arbitri professionisti dell’Emilia-Romagna è stata comunicata ai convocati non rispettando il termine minimo di 20 giorni di preavviso stabilito dai regolamenti. L’Associazione, elogiando la professionalità e la disponibilità dei tesserati che hanno comunque risposto alla convocazione senza polemiche, sottolinea che in futuro il termine regolamentare di preavviso dovrà essere scrupolosamente rispettato.
Valutazioni: Nonostante l’AIAP abbia reso noto ai propri associati e a chi l’ha contattata le modalità di svolgimento del Consiglio CIA nel quale sono state formate le graduatorie di metà campionato, ad oggi vi è una diffusa perplessità degli arbitri (specialmente delle categorie dilettantistiche), in relazione al metodo seguito per la formazione delle suddette graduatorie. Pertanto, l’Associazione segnala al CIA che sarebbe opportuno fornire ulteriori chiarimenti circa i criteri adottati per giungere alla composizione delle fasce di merito, con particolare riferimento alla valenza dei rapporti degli osservatori.
Provvedimenti disciplinari: con riferimento alle indagini che la Procura della Repubblica di Reggio Calabria sta conducendo e a quelle svolte sugli stessi temi dalla Procura Federale, l’AIAP esprime totale disaccordo circa la condotta tenuta dal Presidente CIA.
I violenti attacchi mediatici ai quali tutta la categoria è stata esposta hanno creato un clima di forte disagio per tutti gli arbitri che alla domenica si recano sui campi e sono oggetto di pressioni enormi a causa di insulti e accuse senza che essi siano mai stati dichiarati colpevoli di alcunché.
Sul tema (delicatissimo), l’AIAP, al fine di proteggere i diritti degli arbitri coinvolti, ha ritenuto che la scelta migliore fosse quella di assumere un atteggiamento concreto, attento solo ai fatti, lavorando in silenzio senza prestare il fianco a inutili polemiche mediatiche che avrebbero avuto il solo esito di danneggiare ulteriormente l’immagine degli arbitri e dell’intero movimento.
L’Associazione ha sempre espresso fiducia nel lavoro degli inquirenti affinché venissero garantite la chiarezza e la trasparenza del movimento attraverso l’accertamento di eventuali responsabilità collegate a condotte illecite. Contestualmente però, essa ha da subito dichiarato di rifiutare in modo netto e inequivocabile il clima di sospetto che tende a colpevolizzare gli uomini prima che a loro carico sia emesso un provvedimento di condanna dagli organi di giustizia competenti.
L’AIAP si sarebbe aspettata che il CIA assumesse la stessa linea garantista e invece il suo Presidente ha adottato provvedimenti di sospensione degli arbitri o di revoca delle designazioni senza accertarsi della fondatezza degli elementi loro contestati e senza nemmeno averli ascoltati per chiedere loro chiarimenti.
Anche di fronte all’ennesimo provvedimento di assoluzione di molti colleghi emanato in data 21 gennaio u.s. dalla Procura Federale, il CIA non ha rilasciato dichiarazioni in loro favore.
Pertanto, alla luce di quanto esposto e della considerazione che oggi il CIA e il suo Presidente sono espressione diretta della volontà degli arbitri elettori e che con loro deve sussistere un necessario rapporto di fiducia, appare chiaro che il perdurare di tale linea di condotta costringerà l’AIAP a porre in discussione tale rapporto.
Associazione Italiana Arbitri Pallacanestro
Il Presidente
Enrico Sabetta
"Spettabile Comitato Italiano Arbitri,
scriviamo la presente al fine di portare alla Vostra attenzione il pensiero dell’Associazione Italiana Arbitri Pallacanestro (AIAP) circa l’azione del CIA e del suo Presidente in relazione agli avvenimenti accaduti sino a questo punto della presente stagione sportiva.
Innanzitutto, prima delle considerazioni di merito, riteniamo fondamentale premettere che l’AIAP aveva accolto con grande speranza e fiducia l’insediamento del nuovo CIA, assumendo da subito nei suoi confronti un atteggiamento collaborativo, aperto ad un dialogo costruttivo e propositivo su tutti i temi che interessano il mondo arbitrale.
Purtroppo, mentre su tale linea abbiamo riscontrato apprezzamento dagli Organi Federali e dal Presidente della Federazione in particolare che ha avuto nei nostri riguardi una grande disponibilità all’ascolto, non possiamo dire che lo stesso sia avvenuto da parte del Presidente del CIA, il quale invece, fin dall’inizio del suo mandato ha dimostrato una scarsa disponibilità al dialogo e all’ascolto, assumendo un atteggiamento troppo autoritario nei confronti degli arbitri e che è parso quasi ostruzionistico e delegittimante nei confronti dell’Associazione (della quale lui stesso è stato Presidente sino a pochi mesi fa!).
Ciò posto, l’AIAP evidenzia alcune problematiche di merito che stanno determinando un diffuso malcontento ed una forte preoccupazione fra gli arbitri:
Raduni di metà campionato: Il CIA ha comunicato che ai raduni che si svolgeranno in occasione delle finali di coppa Italia di Legauno e Legadue parteciperanno solo gli arbitri designati per dirigere tali competizioni. L’AIAP ritiene invece, che tutti gli arbitri debbano partecipare al fine di mantenere un aggiornamento e una crescita tecnica comune a tutti coloro che sono chiamati a dirigere la medesima categoria.
Rimborso visita medica: abbiamo appreso che dall’anno venturo, per assunti motivi di bilancio, la visita medica di abilitazione allo sport agonistico verrà rimborsata solo agli arbitri che frequenteranno il primo corso. L’AIAP esprime ferma contrarietà a questa ipotesi che sembra particolarmente iniqua e contraria al buon senso. In ogni caso, qualora effettivamente il bilancio non permetta il rimborso a tutti gli arbitri, si propone come estrema ratio di mantenerlo almeno fino alla categoria B dilettanti, con esclusione di quelle superiori.
Prove atletiche: la data dello svolgimento delle prove atletiche per gli arbitri professionisti dell’Emilia-Romagna è stata comunicata ai convocati non rispettando il termine minimo di 20 giorni di preavviso stabilito dai regolamenti. L’Associazione, elogiando la professionalità e la disponibilità dei tesserati che hanno comunque risposto alla convocazione senza polemiche, sottolinea che in futuro il termine regolamentare di preavviso dovrà essere scrupolosamente rispettato.
Valutazioni: Nonostante l’AIAP abbia reso noto ai propri associati e a chi l’ha contattata le modalità di svolgimento del Consiglio CIA nel quale sono state formate le graduatorie di metà campionato, ad oggi vi è una diffusa perplessità degli arbitri (specialmente delle categorie dilettantistiche), in relazione al metodo seguito per la formazione delle suddette graduatorie. Pertanto, l’Associazione segnala al CIA che sarebbe opportuno fornire ulteriori chiarimenti circa i criteri adottati per giungere alla composizione delle fasce di merito, con particolare riferimento alla valenza dei rapporti degli osservatori.
Provvedimenti disciplinari: con riferimento alle indagini che la Procura della Repubblica di Reggio Calabria sta conducendo e a quelle svolte sugli stessi temi dalla Procura Federale, l’AIAP esprime totale disaccordo circa la condotta tenuta dal Presidente CIA.
I violenti attacchi mediatici ai quali tutta la categoria è stata esposta hanno creato un clima di forte disagio per tutti gli arbitri che alla domenica si recano sui campi e sono oggetto di pressioni enormi a causa di insulti e accuse senza che essi siano mai stati dichiarati colpevoli di alcunché.
Sul tema (delicatissimo), l’AIAP, al fine di proteggere i diritti degli arbitri coinvolti, ha ritenuto che la scelta migliore fosse quella di assumere un atteggiamento concreto, attento solo ai fatti, lavorando in silenzio senza prestare il fianco a inutili polemiche mediatiche che avrebbero avuto il solo esito di danneggiare ulteriormente l’immagine degli arbitri e dell’intero movimento.
L’Associazione ha sempre espresso fiducia nel lavoro degli inquirenti affinché venissero garantite la chiarezza e la trasparenza del movimento attraverso l’accertamento di eventuali responsabilità collegate a condotte illecite. Contestualmente però, essa ha da subito dichiarato di rifiutare in modo netto e inequivocabile il clima di sospetto che tende a colpevolizzare gli uomini prima che a loro carico sia emesso un provvedimento di condanna dagli organi di giustizia competenti.
L’AIAP si sarebbe aspettata che il CIA assumesse la stessa linea garantista e invece il suo Presidente ha adottato provvedimenti di sospensione degli arbitri o di revoca delle designazioni senza accertarsi della fondatezza degli elementi loro contestati e senza nemmeno averli ascoltati per chiedere loro chiarimenti.
Anche di fronte all’ennesimo provvedimento di assoluzione di molti colleghi emanato in data 21 gennaio u.s. dalla Procura Federale, il CIA non ha rilasciato dichiarazioni in loro favore.
Pertanto, alla luce di quanto esposto e della considerazione che oggi il CIA e il suo Presidente sono espressione diretta della volontà degli arbitri elettori e che con loro deve sussistere un necessario rapporto di fiducia, appare chiaro che il perdurare di tale linea di condotta costringerà l’AIAP a porre in discussione tale rapporto.
Associazione Italiana Arbitri Pallacanestro
Il Presidente
Enrico Sabetta