L'assemblea degli arbitri di basket lo ha preferito a Porcari
di Enrico Campana
SIENA. Sabato notte a Castel San Pietro (Bologna) l’assemblea degli arbitri ha dato questi risultati:Luciano Tola 30 voti, Umberto Porcari 22 voti, Bianche/astenuti 5.
Luciano Tola era già stato presidente dell’Aiap e successivamente del CIA, poi dimissionato. Umberto Porcari era il candidato laico. Lo scenario si presta a analisi, discussioni, considerazioni e verifiche che non mancheranno a breve giro di posta, quando partito il campionato vedremo quali saranno le designazioni e il relativo sali e scendi.
La votazione, raccontano, sarebbe stata decisa dai fedelissimi dei designatori, in particolare il consulente della Lega Rino Colucci e cioè dalla stessa sponda discussa ma potente che ha sostenuto l’ultima discussa gestione dell’associazione, invece ben vista da Legabasklet, che proprio in questo periodo è sotto la lente d’ingrandimento degli organi di giustizia col deferimento per “frode sportiva” di Carmelo Paternicò. L’arbitro che, secondo la dott.sa D’Andria della Giudicante, proprio in virtù del ruolo di vicepresidente dell’AIAP è stato in grado di realizzare il disegno prospettato col presidente degli Arbitri, Giovanni Garibotti, quando nel dicembre 2008 gli chiese di cancellare una collega di Catania che grazie a un esposto è riuscita a far luce sul gravissimo episodio e porterà l’arbitro internazionale in tribunale.
Il viterbese Luciano Tola è un indipendente per natura, ci auguriamo che continui ad esserlo. Diamo per scontato che a 50 anni voglia deporre il fischietto, cosa utile a lui e alla categoria, onde evitare il conflitto d’interessi perpretrato dal predecessore per riportare questo gruppo sulla retta via. Vedremo con le prossime mosse se agognava a tornare comunque sulla ribalta, a chiudere la stagione dei veleni, cercherà davvero di portare a compimento la sua opera. Tutti lo aspettano intanto a una delicata controprova: deciderà di andare ancora sui campi in tuta e maglietta e anche come presidente?. E fiondarsi su tutte le designazioni d’alto livello come ha fatto l’anno scorso il suo predecessore Sabetta, premiato nonostante la sua presenza in Baskettopoli, con 34 gettoni (uguale 34 mila euro), vale a dire che è stato il top price dell’ultima stagione di A.
Mai dire mai, Tola ha avuto idee valide, ha energia, voglia di rivincite (argomento pericolose), vedremo se torna come samaritano. Certo, ripetiamo, la sorprendente retromarcia e la garanzia di poter avere i voti per vincere di Tola sarebbe avvenuta in seguito ad accordi proprio gruppo che in passato ha ostacolato apertamente il suo lavoro, che gli aveva affibbiato quel commissario protagonista della sua esclusione del giro scudetto, ancdhe se poi è stato riabilitato e i voti sono strati stralciati dalla classifica del CIA, altra storiella che non sta ne in cielo ne in terra. Insomma, questo fondale un pò grottesco fa supporre che difficilmente potrà di tagliare i ponti con un’associazione che oltre tutto apertamente la Fip ormai mal sopporta, specie dopo che ha minacciato di portare Meneghin e il suol direttivo in tribunale per il problema delle classifiche determinate con un aggettivo sulla prestazione anzichè il voto.
Il trasformismo continua imperterrito, a volta pouò essere giustificato, vedremo la prova dei fatti, e non del campo. Intanto vedremo la reazione della Fip e la sua volontà anche in futuro di subirla quando di fatto non esiste un altra federazione CONI un sindacato degli arbitri, e quindi è riconosciuta extra moenia, chiudendo un occhio. Tola è colui che si è battuto per l’autodeterminazione degli arbitri, sotto la sua spinta la Fip ha affidato la completa gestione ai fischietti e alla Lega per quanto riguarda la designazioni, abbiamo sotto gli occhi quanto sia stata infelice questo passo frutto della precedente gestione federale. Bata per tutti il titolo emblematico del film di questi anni: Baskettopoli. Forse le carte dovrebbero dire qualcosa, e speriamo che non ci sia di peggio. Perchè in Italia le verità tardano, ma alla fine vengono a galla, proprio come è stato il caso di forde sportiva de Paternicò recuperato a quasi 3 anni dal fatto. E la gente si chiese: cosa è successo in questi tre anni?. L’Aiap dovrebbe fare una sana eutanasia, niente rivoluzioni esterne o dal di dentro, meglio ricominciare daccapo. Ok con Tola, ma in versione laica e come associazione nell’accezione del termine, e non come come sindacato. A proposito, che dice il CONI?
Luciano Tola era già stato presidente dell’Aiap e successivamente del CIA, poi dimissionato. Umberto Porcari era il candidato laico. Lo scenario si presta a analisi, discussioni, considerazioni e verifiche che non mancheranno a breve giro di posta, quando partito il campionato vedremo quali saranno le designazioni e il relativo sali e scendi.
La votazione, raccontano, sarebbe stata decisa dai fedelissimi dei designatori, in particolare il consulente della Lega Rino Colucci e cioè dalla stessa sponda discussa ma potente che ha sostenuto l’ultima discussa gestione dell’associazione, invece ben vista da Legabasklet, che proprio in questo periodo è sotto la lente d’ingrandimento degli organi di giustizia col deferimento per “frode sportiva” di Carmelo Paternicò. L’arbitro che, secondo la dott.sa D’Andria della Giudicante, proprio in virtù del ruolo di vicepresidente dell’AIAP è stato in grado di realizzare il disegno prospettato col presidente degli Arbitri, Giovanni Garibotti, quando nel dicembre 2008 gli chiese di cancellare una collega di Catania che grazie a un esposto è riuscita a far luce sul gravissimo episodio e porterà l’arbitro internazionale in tribunale.
Il viterbese Luciano Tola è un indipendente per natura, ci auguriamo che continui ad esserlo. Diamo per scontato che a 50 anni voglia deporre il fischietto, cosa utile a lui e alla categoria, onde evitare il conflitto d’interessi perpretrato dal predecessore per riportare questo gruppo sulla retta via. Vedremo con le prossime mosse se agognava a tornare comunque sulla ribalta, a chiudere la stagione dei veleni, cercherà davvero di portare a compimento la sua opera. Tutti lo aspettano intanto a una delicata controprova: deciderà di andare ancora sui campi in tuta e maglietta e anche come presidente?. E fiondarsi su tutte le designazioni d’alto livello come ha fatto l’anno scorso il suo predecessore Sabetta, premiato nonostante la sua presenza in Baskettopoli, con 34 gettoni (uguale 34 mila euro), vale a dire che è stato il top price dell’ultima stagione di A.
Mai dire mai, Tola ha avuto idee valide, ha energia, voglia di rivincite (argomento pericolose), vedremo se torna come samaritano. Certo, ripetiamo, la sorprendente retromarcia e la garanzia di poter avere i voti per vincere di Tola sarebbe avvenuta in seguito ad accordi proprio gruppo che in passato ha ostacolato apertamente il suo lavoro, che gli aveva affibbiato quel commissario protagonista della sua esclusione del giro scudetto, ancdhe se poi è stato riabilitato e i voti sono strati stralciati dalla classifica del CIA, altra storiella che non sta ne in cielo ne in terra. Insomma, questo fondale un pò grottesco fa supporre che difficilmente potrà di tagliare i ponti con un’associazione che oltre tutto apertamente la Fip ormai mal sopporta, specie dopo che ha minacciato di portare Meneghin e il suol direttivo in tribunale per il problema delle classifiche determinate con un aggettivo sulla prestazione anzichè il voto.
Il trasformismo continua imperterrito, a volta pouò essere giustificato, vedremo la prova dei fatti, e non del campo. Intanto vedremo la reazione della Fip e la sua volontà anche in futuro di subirla quando di fatto non esiste un altra federazione CONI un sindacato degli arbitri, e quindi è riconosciuta extra moenia, chiudendo un occhio. Tola è colui che si è battuto per l’autodeterminazione degli arbitri, sotto la sua spinta la Fip ha affidato la completa gestione ai fischietti e alla Lega per quanto riguarda la designazioni, abbiamo sotto gli occhi quanto sia stata infelice questo passo frutto della precedente gestione federale. Bata per tutti il titolo emblematico del film di questi anni: Baskettopoli. Forse le carte dovrebbero dire qualcosa, e speriamo che non ci sia di peggio. Perchè in Italia le verità tardano, ma alla fine vengono a galla, proprio come è stato il caso di forde sportiva de Paternicò recuperato a quasi 3 anni dal fatto. E la gente si chiese: cosa è successo in questi tre anni?. L’Aiap dovrebbe fare una sana eutanasia, niente rivoluzioni esterne o dal di dentro, meglio ricominciare daccapo. Ok con Tola, ma in versione laica e come associazione nell’accezione del termine, e non come come sindacato. A proposito, che dice il CONI?