Aereo torna a Fiumicino per controlli
di Umberto De Santis
SIENA. Dopo le celebrazioni di sette anni importantissimi per la Mens Sana e se stesso su cui sono stati versati fiumi di inchiostro e lacrime, Shaun Stonerook è rientrato a Columbus, Ohio, dopo aver rilasciato una bella intervista alla Gazzetta dello Sport: “Il mio presente? Relax, senza doversi svegliare presto per l’allenamento o dover andare da qualche parte. Niente partitelle, il basket lo guardo solamente: i primi due tiri a canestro dopo la finale li ho fatti a Siena”. Ha confermato che l’ora di smettere era arrivata: “Dopo tanto basket, la schiena mi fa male e non sono riuscito ancora a giocare a golf”. L’ultimo ringraziamento alla società è arrivato nella serata dei festeggiamenti, delle maglie ritirate: “Aver visto la maglia numero 20 lassù è stato speciale, lo ricorderò per tutta la vita”, è stato nella benedizione alla nuova squadra di Banchi e Crespi: “Le grandi squadre continuano sempre a vincere anche se i giocatori cambiano”. Anche se la gente si è emozionata sentendolo parlare in italiano, ha voluto ripetere in inglese le belle parole che aveva scritto su Twitter: “Vorrei in futuro restituire se possibile tutto quanto mi ha dato questo sport, sono stato fortunato ad avere grandi squadre e grandi allenatori, non avrei mai pensato a una carriera tanto grande”.
Completato dunque il percorso netto di 11 anni in Italia (4 a Cantù, 7 a Siena), Shaun Stonerook è partito per il viaggio complicato che, attraverso Roma, lo riconduceva a casa da Roma, tanto da fargli calcolare che “ho lasciato il mio hotel a Siena e sono arrivato a Columbus dopo 64 ore”. Un’eternità, perché dopo mezz’ora circa dal decollo, avvertito dai passeggeri di un puzzo di fumo all’interno del velivolo, il comandante ha deciso di rientrare a Fiumicino immediatamente per eseguire dei controlli tecnici. Shaun Stonerook all’imprevisto ha reagito con una battuta: “Qualcuno sta cercando di non farmi partire dall’Italia”.