"Era pronto un contatto da top player". Il ds della Mens Sana spiega i retroscena
SIENA. Dopo due stagioni si è concluso il rapporto tra Soundreef Mens Sana e “Lollo” Bucarelli. Sul passato e sul futuro dell’ala fiorentina, 19 anni compiuti lo scorso 6 marzo, e tra i migliori cinque ai recenti Mondiali Under 19 disputati in Egitto, ne sono state dette e sentite tante in questi giorni. Ma come sono andate veramente le cose? Ecco la spiegazione del Direttore Sportivo della Soundreef Mens Sana, Lorenzo Marruganti, che ovviamente ha seguito da vicino tutta la vicenda. E’ una storia che parte da lontano.
Più precisamente, da quando?
«Bucarelli è figlio della Mens Sana, con la quale ha fatto gran parte della trafila delle giovanili. Quando la Mens Sana Basket nel 2014 è fallita, lui ha scelto di andare alla Stella Azzurra a Roma. Poi dopo quella parentesi ha deciso di riavvicinarsi a casa, visto che lui è di Firenze, e di tornare alla Mens Sana»
Siamo alla stagione sportiva 2015/2016. Cosa accade?
«In quel momento la situazione di Bucarelli dal punto di vista contrattuale era un po’ complicata, perché dovevamo liberarlo dalla Stella Azzurra, e c’erano da definire i rapporti con la famiglia che deteneva parte dei diritti sportivi. Quindi tramite i legali della Stella Azzurra e quello della famiglia Bucarelli abbiamo trovato un accordo abbastanza ‘indirizzato’ dai legali»
Questo accordo cosa prevedeva?
«Due anni di contratto, con scadenza al 30 maggio 2017, che si sono ovviamente conclusi. In questi due anni Lorenzo è diventato un giocatore grazie al lavoro che ha fatto qui a Siena e grazie alla disponibilità della società e dell’allenatore che lo hanno messo in campo, seppur così giovane, offrendogli la possibilità di diventare un vero giocatore»
690 minuti sul parquet e 48 apparizioni in questi due anni di Mens Sana per Bucarelli, frenato all’inizio del 2017 da un infortunio dopo gli Europei di Istanbul. Quanto ha inciso?
«Gli Europei hanno suscitato diverse polemiche per lo spostamento di tante partite per le squadre che avevano giocatori in Nazionale. Falsando anche un po’ il campionato perché c’è chi è sceso in campo con cadenza regolare e chi, come la Mens Sana, è stato costretto a tour de force e a una lunga sosta, senza allenarci al completo. Bucarelli fino a dicembre aveva un alto minutaggio e un ottimo rendimento. Dopo gli Europei, dove ha giocato sei partite in una settimana e dove più in generale tutti i giocatori sono stati sottoposti a un notevole stress fisico e mentale, al rientro ha avuto grosse difficoltà e poi è arrivato l’infortunio che lo ha tenuto fuori per tutto il girone di ritorno»
La società in questo momento difficile che ruolo ha avuto?
«Lo staff tecnico e medico ha continuato a lavorare con il giocatore fino a giugno. Lui voleva giocare i Mondiali Under 19 e la società gli ha messo a disposizione struttura e professionalità per accontentarlo e per aiutarlo a recuperare dopo l’infortunio»
Torniamo però al 30 Maggio 2017, alla scadenza del contratto: come si è mossa la società?
«Alla fine del secondo anno potevamo esercitare l’opzione su una piccola parte dei diritti sportivi del giocatore pagando un importo alla famiglia. In quel momento, però, c’era una situazione difficile, migliorata solo successivamente con l’ingresso di nuovi soci che hanno avviato una nuova governance. La società allora non aveva somme a disposizione pur se si trattava di trattenere un buon giocatore di 19 anni»
Ma il Ds Marruganti non sta a guardare, giusto?
«Sono andato a parlare di persona con il procuratore di Bucarelli. Non l’ho chiamato e l’ho fatto venire qua in sede, e questo credo che sia significativo. Gli ho spiegato che eravamo costretti ad agire in un certo modo per quanto stava accadendo a livello societario ma che c’era ugualmente l’intenzione di fare una proposta perché convinti del fatto che Bucarelli potesse diventare una bandiera di questa società»
Che tipo di proposta è stata fatta?
«Un’offerta importante: biennale. Era intanto arrivato giugno, e in quel momento c’era maggior attenzione sugli aspetti societari. Con l’agente del giocatore, l’avvocato Storelli, siamo rimasti d’accordo che lui avrebbe parlato con Bucarelli e con la famiglia e mi avrebbe fatto sapere. Mi ha richiamato dopo 3-4 giorni e mi ha detto che nonostante il dispiacere per la chiusura del contratto c’era apprezzamento per la proposta, che avrebbero tenuto in considerazione»
Come siete rimasti a quel punto?
«Che ci saremmo risentiti appena emerse novità sull’uno o sull’altro fronte. Passa però qualche giorno, e intanto leggo di rumors che vedevano Bucarelli accostato ad altre squadre. Dal suo agente, che ho subito chiamato, ho avuto la conferma telefonica: ‘Ci stiamo guardando intorno’»
Contestualmente Bucarelli si mette in luce ai Mondiali Under 19 in Egitto.
«Prestazioni straordinarie anche grazie alla Mens Sana che gli ha messo a disposizione tutto per farlo recuperare dall’infortunio. E al giocatore sono iniziate ad arrivare una serie di offerte che probabilmente neppure il suo entourage immaginava. Nel frattempo alla Mens Sana si era chiuso il cerchio a livello societario e dalla proprietà Siena Sport Network che aveva già portato il main sponsor Soundreef, ho ricevuto l’incarico di tornare alla carica per Bucarelli perché ci piaceva l’idea che potesse essere l’uomo immagine della nuova Soundreef Mens Sana»
Quindi nuovi contatti con l’agente del giocatore.
«Gli ho ribadito l’intenzione di voler far diventare Bucarelli la bandiera della nuova società e, soprattutto, malgrado la sua giovane età, abbiamo proposto anche il ruolo di capitano della nuova Mens Sana. Un’investitura importante per un ragazzo di19 anni. Ma dall’altra parte ho continuato a sentire delle perplessità, probabilmente perché nel frattempo erano arrivate nuove proposte»
Finita qui?
«La proprietà Siena Sport Network ha parlato direttamente con il procuratore di Bucarelli e rilanciato l’offerta economica sia nella quantità che nella durata. Offerta che definirei clamorosa, paragonabile a quella di un top player, visto che ha solo 19 anni. La scelta del giocatore è stata, tramite Sassari, di andare a Cagliari, in una Academy di A2, sperando un giorno di giocare in A1. I problemi di natura economica sono stati legati a un solo e preciso momento, poi appena risolto siamo intervenuti e direi anche in maniera pesante. Bucarelli o, non so, se la famiglia o il procuratore, hanno scelto diversamente. A questo punto, ognuno farà le sue valutazioni»