di Enrico Campana
SIENA. Natale porta alla Nazionale dei canestri un CT vincente, e fa una certa specie nella posa per i fotografi, quella dell’investitura ufficiale avvenuta nella sede della Fip, a due passi dal Tevere, in via Vitorchiano (che sillabato è un emblematico… vi-torchìa-no…) vedere una maglia azzurra retta da Simone Pianigiani e dal monumento del basket italiano, Dino Meneghin.
Adesso, fra qualche mese, la prova dei fatti, la verifica del detto che due più due fa quattro In questo basket lacerato potrebbe anche non fare quattro, e sarebbe un peccato per tutti, ma n on credo sarà così perché l’Italia ha avuto squadre storiche ma è la nazionale che ha rappresentato il movimento, prima con Van Zandt, McGregor, Paratore, Giancarlo Primo, Sandro Gamba, Messina, Tanjevic e infine Recalcati.
Il due più due non si discute certamente dal punto di vista contrattuale. Due anni garantiti, part time a 150 mila euro per stagione, più opzione per altri due che significano gli step di Londra 2012 e dei mondiali 2014 in Spagna. L’incognita riguarda il grado di fusione perché questa non sembra proprio una fusione a caldo ma “semifredda”, nel senso che le polemiche hanno abbassato il termometro, e forse è meglio così perché Gianni Petrucci è il capo del CONI e deve orientare un movimento. Nulla di personale. E senza gufare o malignare, c’è anche una regola dello sport, specie del tennis, che dice che spesso due eccellente non fanno una coppia forte. E qui spunta la necessità di un manager forte che riempia di contenuti (e magari sponsor) il part-time perché Dino Meneghin dovrà fare molto altro, prima cosa portare a casa gli europei 2013
Ma lasciamo dunque da parte eventuali lacci, lacciuoli, polemiche, elucubrazioni. La scelta era obbligata, è stata compiuta. Lasciamo fare al figlio della Lupa senese il suo lavoro. Non possiede esperienza azzurra, ma chi ha talento e motivazioni capisce in fretta, e “Supersimo” porta in dote un metodo forte, per lui il coaching è un transfert positivo. Ho sempre sostenuto questa scelta fin da quando mesi fa mi ero augurato – proprio sul Cittadino -che però entrasse come vice di Charlie Recalcati per rischiare in prima persona quello successivo. E ne ho preso le difese quando con volgarità è stato attaccato da un collega che non aveva altri argomenti che rimproverargli il gel nei capelli. Ho sempre sostenuto, creandogli magari antipatiche gelosie, che il suo basket, difesa e contropiede, cappa e spada (in fondo Simo assomiglia a un matador..) anche se realizzato con giocatori di scuola stranieri, è in fondo “almeno è l’espressione migliore del gioco all’italiana in circolazione”. E il gioco in Italia dove non abbiamo una selezione come NBA significa il miglior marketing possibile, simpatia, spettacolo, quello che i giovani vogliono
Questa una sintesi del comunicato stampa della Federbasket per capitoletti, dove si può leggere qualche utile chiosa di Simone Pianigiani (la sua prima intervista nella nuova veste è stata Sportsera su Rai Due).
UOMO DI CAMPO. “Sono contento e orgoglioso ma è scontato quando si ha la possibilità di allenare la Nazionale del proprio Paese. Fin dal primo incontro con Dino Meneghin e Angelo Barnaba, responsabile del settore squadre Nazionali maschili, ho toccato subito con mano l’entusiasmo e la passione. Sento anche pressione, come giusto che sia, ma mi piace. Io non sono un politico, ma un uomo di campo. Mi piace fare squadra e gruppo: senza troppe chiacchiere o ricette magiche voglio che la mia squadra faccia le cose nel miglior modo possibile, come fare bene un blocco, un passaggio o un tiro”
QUALE STAFF? “Sono convinto che l’Italia della pallacanestro abbia delle eccellenze, soprattutto per quanto riguarda gli allenatori. Da coach della Nazionale prenderò spunto da queste eccellenze, chiedendo da loro appoggio e sostegno. Ad esempio, Ettore Messina è ben lieto di mettere a disposizione di Azzurra la sua immensa esperienza e la sua grande professionalità. Ho in mente un’idea tecnica comune che coinvolga tutti gli allenatori italiani, che sono davvero bravi. Ancora dobbiamo confrontarci su alcune cose, decidere chi farà parte dello staff, ma venendo in Fip ho trovato sorprese piacevolissime e sono convinto che ci sia una gran bella base per partire e sono estremamente fiducioso.
PETRUCCI SUPPORTER. "Ho anche parlato con il presidente Petrucci, che mi ha espresso tutta la sua fiducia ed il suo supporto. Ho costatato con enorme gioia che entrambi vogliamo la stessa cosa, accorgendomi anche della grande stima che intercorre tra il Presidente del Coni e Dino Meneghin".
SIAMO UNA POTENZA. “Al di la di qualche titolo di giornale, so che c’è grande unità di intenti. La Nazionale è di tutti e questo consenso che sento mi da la carica. Io dico sempre che bisogna pensare in grande e operare in piccolo. E’ proprio quello che intendo fare in azzurro: siamo l’Italia e dobbiamo pensare come una grande potenza del basket europeo, ma se ci mettiamo a sognare l’Olimpiade magari perdiamo già il 2 agosto nel primo impegno ufficiale. Faremo il possibile quotidianamente, impegnandoci al massimo per fare un passo alla volta. Monitorerò tutti i giocatori italiani, senza chiudere le porte a nessuno, perché la Nazionale è un bene comune e tutti possono contribuire ad innalzarne il livello. Per quanto riguarda i giocatori, anche e soprattutto quelli che giocano in Nba, individualizzeremo la preparazione fisica parlando con chi si occupa di loro stabilendo programmi adatti per averli al meglio nel periodo in cui saranno con noi. Inizieremo già da domani a programmare, perché abbiamo un’ossatura importante che potrebbe essere quella degli anni a venire. Dobbiamo capire fin da subito che non siamo ne fenomeni ne brocchi. Siamo artefici di ciò che saremo e su questa base partiremo con tutto l’entusiasmo possibile. Una Nazionale forte fa piacere a tutti.
TANTE GRAZIE. “Ringrazio il presidente della Montepaschi Siena Ferdinando Minucci, che mi ha dato la possibilità di intraprendere questa avventura, e ringrazio anche Carlo Recalcati, che telefonicamente mi ha dato la sua disponibilità vista la sua grande esperienza in Nazionale. Sento fiducia intorno a me e sono convinto che ce la possiamo fare!”
MENEGHIN TRANQUILLO. Così lo presenta Dino Meneghin: “Sono qui per trasmettervi la gioia per avere Simone Pianigiani come allenatore azzurro. Fin dal primo incontro con lui ho capito subito quanta voglia avesse, quanta disponibilità ci offrisse e quanta grinta volesse mettere in questa nuova avventura. Per Simone non parlano solo i risultati degli ultimi anni, seppur eccellenti. Per lui parlano anche e soprattutto la sua gioventù, la sua estrema competenza e la sua approfondita conoscenza del nostro basket dalla A alla Z. Ha entusiasmo e intorno a lui non ho visto invidie o malumori. Mi spiace molto per i contrasti che si sono creati con il presidente del Coni Giovanni Petrucci, ma ogni tanto nella vita si può anche cambiare idea. Ed io non l’ho fatto tanto per fare, ma pensando che Simone sia quanto di meglio il basket italiano esprima e quanto di meglio la Nazionale meriti. Spero che i rapporti con il presidente Petrucci si sistemino perché lui per me è come un fratello maggiore e voglio ripagarlo con i risultati”.
CARRIERA D’ORO. Simone Pianigiani è nato a Siena il 31 maggio 1969. Ha iniziato ad allenare a 19 anni nel minibasket, l’esordio da capo allenatore Mps l’8 ottobre 2006.Tra campionato italiano, playoff, Coppa Italia e Supercoppa ha vinto 137 partite su 149, 3 scudetti (2006/07, 2007/08 e 2008/09): 3 Supercoppa (2007, 2008, 2009), una Coppa Italia (2009) e la partecipazione alla Final Four di Eurolega 2008 (Madrid).
Si è formato nel settore giovanile della Mens Sana Siena con cui ha vinto 7 titoli italiani (Cadetti 2002 e 2003, Under 20 Open 2004 e Juniores Eccellenza 2004 e 2005).Dal 1995 al 2006 vice-allenatore sempre a Siena con Cesare Pancotto, Phil Melillo, Luca Dalmonte, Edoardo Rusconi, Fabrizio Frates, Ergin Ataman e Carlo Recalcati.Protagonista nelle vittorie di Siena conquistando il primo scudetto (2003/04), due Final Four di Eurolega (2003 a Barcellona, 2004 a Tel Aviv), la Coppa Saporta (2002) e una Supercoppa (2004). Fra i riconoscimenti, Mangia d’Oro, santa Caterina a Siena, Coach of The Year, Oscar del basket, Premio nereo Rocco.
AGOSTO DI FUOCO. Debutto ufficiale nella qualificazione europea nell’agosto 2010 (2, 5, 8, 11, 14, 17, 20, 23, 26, 29) per l’Europeo 2011 in Lituania.Il 16 gennaio sorteggio a Monaco di Baviera, gironi da 4 o 5 squadre (quindi max 8 gare, 4 in casa e 4 fuori) con Belgio, Bosnia, Bulgaria, Finlandia, Georgia, Gran Bretagna, Ungheria, Israele, Italia, Lettonia, Macedonia, Montenegro, Polonia, Portogallo , Ucraina. Già qualificate Turchia, Spagna, Serbia, Grecia, Slovenia, Francia, Croazia, Lituania, Germania e Russia impegnate in Turchia nel Mondiale 2010
SIENA. Natale porta alla Nazionale dei canestri un CT vincente, e fa una certa specie nella posa per i fotografi, quella dell’investitura ufficiale avvenuta nella sede della Fip, a due passi dal Tevere, in via Vitorchiano (che sillabato è un emblematico… vi-torchìa-no…) vedere una maglia azzurra retta da Simone Pianigiani e dal monumento del basket italiano, Dino Meneghin.
Adesso, fra qualche mese, la prova dei fatti, la verifica del detto che due più due fa quattro In questo basket lacerato potrebbe anche non fare quattro, e sarebbe un peccato per tutti, ma n on credo sarà così perché l’Italia ha avuto squadre storiche ma è la nazionale che ha rappresentato il movimento, prima con Van Zandt, McGregor, Paratore, Giancarlo Primo, Sandro Gamba, Messina, Tanjevic e infine Recalcati.
Il due più due non si discute certamente dal punto di vista contrattuale. Due anni garantiti, part time a 150 mila euro per stagione, più opzione per altri due che significano gli step di Londra 2012 e dei mondiali 2014 in Spagna. L’incognita riguarda il grado di fusione perché questa non sembra proprio una fusione a caldo ma “semifredda”, nel senso che le polemiche hanno abbassato il termometro, e forse è meglio così perché Gianni Petrucci è il capo del CONI e deve orientare un movimento. Nulla di personale. E senza gufare o malignare, c’è anche una regola dello sport, specie del tennis, che dice che spesso due eccellente non fanno una coppia forte. E qui spunta la necessità di un manager forte che riempia di contenuti (e magari sponsor) il part-time perché Dino Meneghin dovrà fare molto altro, prima cosa portare a casa gli europei 2013
Ma lasciamo dunque da parte eventuali lacci, lacciuoli, polemiche, elucubrazioni. La scelta era obbligata, è stata compiuta. Lasciamo fare al figlio della Lupa senese il suo lavoro. Non possiede esperienza azzurra, ma chi ha talento e motivazioni capisce in fretta, e “Supersimo” porta in dote un metodo forte, per lui il coaching è un transfert positivo. Ho sempre sostenuto questa scelta fin da quando mesi fa mi ero augurato – proprio sul Cittadino -che però entrasse come vice di Charlie Recalcati per rischiare in prima persona quello successivo. E ne ho preso le difese quando con volgarità è stato attaccato da un collega che non aveva altri argomenti che rimproverargli il gel nei capelli. Ho sempre sostenuto, creandogli magari antipatiche gelosie, che il suo basket, difesa e contropiede, cappa e spada (in fondo Simo assomiglia a un matador..) anche se realizzato con giocatori di scuola stranieri, è in fondo “almeno è l’espressione migliore del gioco all’italiana in circolazione”. E il gioco in Italia dove non abbiamo una selezione come NBA significa il miglior marketing possibile, simpatia, spettacolo, quello che i giovani vogliono
Questa una sintesi del comunicato stampa della Federbasket per capitoletti, dove si può leggere qualche utile chiosa di Simone Pianigiani (la sua prima intervista nella nuova veste è stata Sportsera su Rai Due).
UOMO DI CAMPO. “Sono contento e orgoglioso ma è scontato quando si ha la possibilità di allenare la Nazionale del proprio Paese. Fin dal primo incontro con Dino Meneghin e Angelo Barnaba, responsabile del settore squadre Nazionali maschili, ho toccato subito con mano l’entusiasmo e la passione. Sento anche pressione, come giusto che sia, ma mi piace. Io non sono un politico, ma un uomo di campo. Mi piace fare squadra e gruppo: senza troppe chiacchiere o ricette magiche voglio che la mia squadra faccia le cose nel miglior modo possibile, come fare bene un blocco, un passaggio o un tiro”
QUALE STAFF? “Sono convinto che l’Italia della pallacanestro abbia delle eccellenze, soprattutto per quanto riguarda gli allenatori. Da coach della Nazionale prenderò spunto da queste eccellenze, chiedendo da loro appoggio e sostegno. Ad esempio, Ettore Messina è ben lieto di mettere a disposizione di Azzurra la sua immensa esperienza e la sua grande professionalità. Ho in mente un’idea tecnica comune che coinvolga tutti gli allenatori italiani, che sono davvero bravi. Ancora dobbiamo confrontarci su alcune cose, decidere chi farà parte dello staff, ma venendo in Fip ho trovato sorprese piacevolissime e sono convinto che ci sia una gran bella base per partire e sono estremamente fiducioso.
PETRUCCI SUPPORTER. "Ho anche parlato con il presidente Petrucci, che mi ha espresso tutta la sua fiducia ed il suo supporto. Ho costatato con enorme gioia che entrambi vogliamo la stessa cosa, accorgendomi anche della grande stima che intercorre tra il Presidente del Coni e Dino Meneghin".
SIAMO UNA POTENZA. “Al di la di qualche titolo di giornale, so che c’è grande unità di intenti. La Nazionale è di tutti e questo consenso che sento mi da la carica. Io dico sempre che bisogna pensare in grande e operare in piccolo. E’ proprio quello che intendo fare in azzurro: siamo l’Italia e dobbiamo pensare come una grande potenza del basket europeo, ma se ci mettiamo a sognare l’Olimpiade magari perdiamo già il 2 agosto nel primo impegno ufficiale. Faremo il possibile quotidianamente, impegnandoci al massimo per fare un passo alla volta. Monitorerò tutti i giocatori italiani, senza chiudere le porte a nessuno, perché la Nazionale è un bene comune e tutti possono contribuire ad innalzarne il livello. Per quanto riguarda i giocatori, anche e soprattutto quelli che giocano in Nba, individualizzeremo la preparazione fisica parlando con chi si occupa di loro stabilendo programmi adatti per averli al meglio nel periodo in cui saranno con noi. Inizieremo già da domani a programmare, perché abbiamo un’ossatura importante che potrebbe essere quella degli anni a venire. Dobbiamo capire fin da subito che non siamo ne fenomeni ne brocchi. Siamo artefici di ciò che saremo e su questa base partiremo con tutto l’entusiasmo possibile. Una Nazionale forte fa piacere a tutti.
TANTE GRAZIE. “Ringrazio il presidente della Montepaschi Siena Ferdinando Minucci, che mi ha dato la possibilità di intraprendere questa avventura, e ringrazio anche Carlo Recalcati, che telefonicamente mi ha dato la sua disponibilità vista la sua grande esperienza in Nazionale. Sento fiducia intorno a me e sono convinto che ce la possiamo fare!”
MENEGHIN TRANQUILLO. Così lo presenta Dino Meneghin: “Sono qui per trasmettervi la gioia per avere Simone Pianigiani come allenatore azzurro. Fin dal primo incontro con lui ho capito subito quanta voglia avesse, quanta disponibilità ci offrisse e quanta grinta volesse mettere in questa nuova avventura. Per Simone non parlano solo i risultati degli ultimi anni, seppur eccellenti. Per lui parlano anche e soprattutto la sua gioventù, la sua estrema competenza e la sua approfondita conoscenza del nostro basket dalla A alla Z. Ha entusiasmo e intorno a lui non ho visto invidie o malumori. Mi spiace molto per i contrasti che si sono creati con il presidente del Coni Giovanni Petrucci, ma ogni tanto nella vita si può anche cambiare idea. Ed io non l’ho fatto tanto per fare, ma pensando che Simone sia quanto di meglio il basket italiano esprima e quanto di meglio la Nazionale meriti. Spero che i rapporti con il presidente Petrucci si sistemino perché lui per me è come un fratello maggiore e voglio ripagarlo con i risultati”.
CARRIERA D’ORO. Simone Pianigiani è nato a Siena il 31 maggio 1969. Ha iniziato ad allenare a 19 anni nel minibasket, l’esordio da capo allenatore Mps l’8 ottobre 2006.Tra campionato italiano, playoff, Coppa Italia e Supercoppa ha vinto 137 partite su 149, 3 scudetti (2006/07, 2007/08 e 2008/09): 3 Supercoppa (2007, 2008, 2009), una Coppa Italia (2009) e la partecipazione alla Final Four di Eurolega 2008 (Madrid).
Si è formato nel settore giovanile della Mens Sana Siena con cui ha vinto 7 titoli italiani (Cadetti 2002 e 2003, Under 20 Open 2004 e Juniores Eccellenza 2004 e 2005).Dal 1995 al 2006 vice-allenatore sempre a Siena con Cesare Pancotto, Phil Melillo, Luca Dalmonte, Edoardo Rusconi, Fabrizio Frates, Ergin Ataman e Carlo Recalcati.Protagonista nelle vittorie di Siena conquistando il primo scudetto (2003/04), due Final Four di Eurolega (2003 a Barcellona, 2004 a Tel Aviv), la Coppa Saporta (2002) e una Supercoppa (2004). Fra i riconoscimenti, Mangia d’Oro, santa Caterina a Siena, Coach of The Year, Oscar del basket, Premio nereo Rocco.
AGOSTO DI FUOCO. Debutto ufficiale nella qualificazione europea nell’agosto 2010 (2, 5, 8, 11, 14, 17, 20, 23, 26, 29) per l’Europeo 2011 in Lituania.Il 16 gennaio sorteggio a Monaco di Baviera, gironi da 4 o 5 squadre (quindi max 8 gare, 4 in casa e 4 fuori) con Belgio, Bosnia, Bulgaria, Finlandia, Georgia, Gran Bretagna, Ungheria, Israele, Italia, Lettonia, Macedonia, Montenegro, Polonia, Portogallo , Ucraina. Già qualificate Turchia, Spagna, Serbia, Grecia, Slovenia, Francia, Croazia, Lituania, Germania e Russia impegnate in Turchia nel Mondiale 2010