di Umberto De Santis
SIENA. Legabasket compie oggi 50 anni. E, come in tutte le occasioni importanti, ha rilasciato un video di immagini che ne ripercorre la storia, con i personaggi principali, le emozioni, le vittorie più significative. E come ormai da cinque anni a questa parte cioè da quando in LBA è cominciata l’era del liquidatore della Montepaschi Mens Sana Spa, Egidio Bianchi, fino al recentissimo successore Umberto Gandini, non si è trovato spazio per un’immagine di chi ha dominato un decennio di storia della pallacanestro nazionale.
Tanto che l’immagine della vittoria – sofferta e quasi immeritata vista la sproporzione di forze – dello scudetto dell’Olimpia Milano nel 2014, stavolta – invece che dal tiro di Jerrells a Siena – è stata rappresentata da Alessandro Gentile che alza la coppa celebrativa nello spogliatoio. Ma forse 83 secondi di video non potevano diventare 90 per qualche misteriosa ragione tecnica o per qualcuno che non vuol far sapere accanto a chi stava, compiacente e compiaciuto, in quegli anni.
Ora noi siamo quelli che hanno scritto – sempre in quegli anni per carità, non dopo con lacrime di coccodrillo – le proprie perplessità sulla propaganda del “piccolo borgo medievale contro le ricche città europee”, quando la società aveva, per sua stessa ammissione nei bilanci pubblicati, ricavi oltre l’immaginabile; sulla abnormità delle voce di spesa per “servizi” negli stessi documenti; sulla richiesta di spiegazione logica di investimento pubblicitario che poteva essere la scritta “Leggo” nel cerchio di centrocampo del PalaEstra; senza ottenere risposta, neanche per dirci che di marketing non ne capiamo nulla.
Non siamo mai stati nel coro dei plaudenti, e abbiamo anticipato tutti nel raccontare le vicissitudini finanziarie e legali del club. Per amore di verità e di giornalismo autentico. Per questo, vedere organizzare da Legabasket un contest con i voti dei tifosi sul miglior allenatore dei 50 anni di Legabasket senza quello con la percentuale più alta di vittorie nonostante abbia allenato l’Olimpia Milano (Simone Pianigiani), e senza quell’avversario irriducibile di Andrea Trinchieri (due volte allenatore dell’anno); oppure non veder tra le guardie in competizione il nome di Terrell McIntyre (4 scudetti, 2 volte MVP del campionato, 3 volte MVP dei playoff) per tacere di tutto il resto, pensiamo non debba passare inosservato. Fra qualche anno, quando i vincitori saranno i nuovi vinti, torneremo a parlarne con maggiore obiettività.