SIENA. Il IV Torneo Fondazione per l’Infanzia Ronald McDonald Italia Minirugby è ai nastri di partenza. La manifestazione, in programma a Siena il 16-17 aprile, ha già completato la sua prima fase: il concorso grafico per la creazione del logo. Per il secondo anno consecutivo, infatti, oltre 200 studenti delle classi quarte e quinte elementari dei plessi scolastici del Comune di Siena hanno partecipato alla competizione. Il tema del concorso è riassunto dalle parole di Nelson Mandela: “Lo sport ha il potere di unire le persone, di creare speranza”. Adesso i lavori saranno valutati sotto i due profili interessati, l’aspetto sportivo e quello artistico. A decretare il vincitore saranno infatti Roberto Montermini (già al vertice del Coni di Siena) e Francesco Mori (pittore, autore del drappellone per il Palio del luglio 2015). “I lavori hanno centrato il punto fondamentale – ha dichiarato Francesco Mori – Sono interessanti dal punto di vista formale, con notevoli spunti di interpretazione delle forme del corpo umano e delle relazioni spaziali. Ma soprattutto sono stimolanti e carichi di freschezza. Forniscono la prospettiva unica attraverso gli occhi di un bambino. Lo sport vissuto come aggregazione e divertimento, fonte di gioia e di passione”. La premiazione e la pubblicazione del logo ufficiale si terranno durante la presentazione del Torneo in programma il 31 marzo. La quarta edizione del Torneo Fondazione per l’Infanzia Ronald McDonald Italia Minirugby vede anche crescere il numero delle squadre partecipanti. I padroni di casa, gli under 10 e under 12 del Cus Siena Rugby, si misureranno con altre dieci formazioni di pari età provenienti da tutta Italia. Patrocinato dal Comune di Siena e riconosciuto dalla Federazione Nazionale Rugby, il torneo sta divenendo un appuntamento fisso del calendario sportivo giovanile all’insegna del divertimento e della formazione. Giunta alla sua quarta edizione, la manifestazione nasce con la volontà di promuovere l’attività della Fondazione; attiva in Italia dal 1999, è presente in oltre sessanta paesi del mondo con le Case Ronald e le Family Room, costruite in prossimità di prestigiosi ospedali pediatrici, come il Mayer di Firenze, per ospitare i bambini malati e le loro famiglie.
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