Il Cus non iresce a trovare il bandolo della matassa
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Cus Siena: Sestini; Movileanu, Carmignani, Barone, Gaggelli; Mondet, Gembal; Maestrini, Benigni, Perna; Faleri, Montarsi; Pezzuoli, Pucci, Redzic. All. Biagioli
Terni: Monicchi; Angelini, Borghetti, Canulli, Petrucci; Lamanna, Gobbo; Lausi, Piccioli, Rizzo; Giovenali, Novelli; Natalini, Palermo, Foschi. All. De Santo
Arbitro: Pecoraio (Prato) Segnature: 7’ m. Borghetti (T), tr. Angelini (0-7); 20’ m. Pucci (S) (5-7); st. 10’ cp. Angelini (T) (5-10). Note: A disposizione per Cus Siena Giambi, Terrero Pena, Bocci, Dupré, Pieri, Buonazia, Bernardoni. Tutti i giocatori sono entrati.
Il match cala di intensità, e Terni ne trae vantaggio. La squadra umbra non dispone di molte varianti al suo gioco, ma fa bene, e con ordine, ciò che conosce. Gioca con concentrazione, copre il campo sufficientemente bene il campo, è molto reattiva nei raggruppamenti e contesta e dispone di una discreta touche. La sua apertura, Lamanna, dispone di un calcio incisivo. Per stasera possono bastare contro un Cus che, col passare dei minuti, diventa sempre più nervoso non riuscendo a concretizzare la sua superiorità territoriale. Sarebbe sufficiente anche un lampo, come al 36’ quando Gembal vede una supremazia (ancora sulla destra): ma ancora una volta il calcio-passaggio si rivela troppo lungo oppure come al 40’ quando Redzic prende la palla in velocità, travolge la linea difensiva e passa a Gaggelli che perde la palla subendo un placcaggio irregolare. La punizione, giocata in touche, non dà esiti.
L’impressione che la partita abbia imboccato una strada poco agevole viene confermata ancora di più dalla ripresa. I bianconeri, che devono rimontare due punti, non riescono a trovare un filo conduttore per le loro azioni, consentendo agli attenti umbri di chiudere i varchi. Anche la lunga pausa di quattro settimane si fa sentire. Il secondo tempo si trascina in una lunga serie di azioni interrotte da errori, a volte anche banali, di controllo di palla che spezzano il ritmo e rendono i giocatori sempre più nervosi e fallosi. Al 10’ gli umbri strappano un calcio dai trenta metri che Angelini mette a segno (5-10) allungano ulteriormente la distanza nel punteggio. Lo stillicidio di mischie si rivela usurante per il pack umbro, che vacilla sempre più fino a crollare più volte senza che l’arbitro Pecorario, anch’egli in giornata non eccelsa, prenda alcun provvedimento. Solo al 16’ con Carmignani, e tre minuti dopo con Sestini, Siena pare avere il guizzo capace di ribaltare il match. Ma non accade. Anzi, al 34’ Terni potrebbe chiudere l’incontro ma Angelini prende il palo su un calcio punizione. Neppure questo episodio riesce a scuotere l’inerzia del match che gli umbri portano a casa meritatamente. La peggiore prova dei senesi da un paio di anni a questa parte. Davvero un dispiacere per il pubblico, davvero numeroso, che ha assistito alla partita. Questa prova del crescente radicamento della palla ovale a Siena è l’unico elemento positivo della giornata.