SIENA. Davanti a un pubblico numeroso e caldissimo – circa quattrocento gli spettatori al Campo dell’Acquacalda – e in un clima davvero britannico, sotto una pioggia a tratti insistente, il Cus Siena mette una convincente ipoteca sul successo nel girone a tre valevole per la prima fase dei play off. Il cerimoniale è curato con attenzione. Le due squadre entrano in campo passando tra i bambini del minirugby senese. La partita inizia con i senesi determinatissimi ma un po’ tesi e gli ascolani decisi a provarci. Ma questa prima fase di studio dura ben poco. Al 10’ il mediano d’apertura Rossi decide di giocare alla mano una facile punizione ed effettua un calcio verso la bandierina; la scelta, poco ortodossa, viene però premiata; Barone raccoglie la palla e con una finta schiaccia in meta. Quattro minuti dopo i senesi vanno ancora a segno con Mazzuoli, al termine di un’azione imperiosa per determinazione. La reazione dell’Ascoli non dà frutti. Gli ospiti, infatti, non riescono a entrare nel campo senese e anzi al 22’ devono ricorrere a un avanti volontario per impedire la realizzazione di una terza meta. Concentrati e sospinti dall’entusiasmo del pubblico i bianconeri continuano a insistere. Una progressione di Barone viene arginata a fatica (24’). Sugli sviluppi la mischia senese entra direttamente in meta: al 25’ il punteggio è di 17-0. Banca Cras Cus Siena non concede respiro. Il ritmo è altissimo. Sei minuti dopo il tallonatore Baleani schiaccia a sua volta. Le squadre vanno al riposo sul 24-0 per i padroni di casa. La ripresa vede un ovvio rallentamento della rapidità di esecuzione; ma non dell’intensità della partita. Gli ascolani, infatti, pur difendendosi a tratti con difficoltà lottano coraggiosamente e con grande correttezza su ogni pallone. Intorno alla fase centrale del tempo Siena passa tre volte, con Magrini, agevolato da una penetrazione di Mondet (14’); con Dupré (18’) che sfrutta la sua mole per proiettarsi al di là della linea bianca e infine con lo stesso Mondet, che incornicia una prestazione maiuscola (26’). Com’è tradizione si lotta fino all’ultimo minuto e Ascoli ottiene il meritato punto con Poli che schiaccia proprio allo scadere fissando il risultato sul definitivo 45-7. La partita di domenica ad Ancona appare alla portata del XV senese. Se la squadra manterrà al giusta concentrazione l’accesso alla seconda fase di questi play off potrebbe tradursi in realtà.
La nota tecnica
Siena ha scelto di attaccare la difesa avversaria utilizzando sin da subito i tre quarti, una mossa forse inattesa che ha portato i suoi frutti, agevolata anche dalla differenza di stazza tra i due reparti. Il ritmo altissimo imposto dai senesi ha messo nelle loro mani la partita. Siena ha imposto il proprio gioco anche con la mischia, tradizionalmente il perno del suo gioco “pulendo” molto bene i raggruppamenti e consentendo così ai mediani di giocare velocemente il pallone. Inoltre il mediano di apertura Mondet è riuscito a sfruttare le difficoltà di copertura del campo delle ali ascolane, colpendole con precisi calci di spostamento che costringevano i difensori ad un affannoso recupero. E’ stata una partita a senso unico anche se gli avversari hanno lottato fino alla fine. Nella vittoria di Siena si denota anche la differenza di livello tecnico tra il movimento ovale toscano e quello marchigiano. Merita infine di essere sottolineata la disciplina e il rispetto dimostrato sul campo dalle due squadre.
La nota tecnica
Siena ha scelto di attaccare la difesa avversaria utilizzando sin da subito i tre quarti, una mossa forse inattesa che ha portato i suoi frutti, agevolata anche dalla differenza di stazza tra i due reparti. Il ritmo altissimo imposto dai senesi ha messo nelle loro mani la partita. Siena ha imposto il proprio gioco anche con la mischia, tradizionalmente il perno del suo gioco “pulendo” molto bene i raggruppamenti e consentendo così ai mediani di giocare velocemente il pallone. Inoltre il mediano di apertura Mondet è riuscito a sfruttare le difficoltà di copertura del campo delle ali ascolane, colpendole con precisi calci di spostamento che costringevano i difensori ad un affannoso recupero. E’ stata una partita a senso unico anche se gli avversari hanno lottato fino alla fine. Nella vittoria di Siena si denota anche la differenza di livello tecnico tra il movimento ovale toscano e quello marchigiano. Merita infine di essere sottolineata la disciplina e il rispetto dimostrato sul campo dalle due squadre.