di Filippo Tozzi
SIENA. Può essere definito avviamento allo sport, ma in realtà si tratta di un programma per conoscere, sviluppare e valorizzare le capacità psicomotorie del bambino. Il progetto “Primo salto” è un’iniziativa de La Verbena, l’Associazione Sportiva Dilettantistica nata a Siena nell’ottobre di 2 anni fa. Rivolta ai nati nel 2005, prenderà il via nei prossimi giorni all’insegna della varietà delle discipline che saranno proposte ai piccoli. Gli incontri si terranno in due pomeriggi a settimana con un massimo di 30 bimbi. L’obiettivo di questi incontri è far scaturire la naturale dominanza cerebrale dei bambini. E’ noto che in ogni essere umano c’è un emisfero del cervello che predomina sull’altro. E’ una predisposizione neurologica che abbiamo fin dalla nascita. Lo sviluppo della naturale dominanza cerebrale avviene per mezzo della lateralizzazione, ovvero il processo con cui essa si esprime a livello corporeo. Per comprendere meglio il concetto si può fare ricorso ad un esempio.
Per lungo tempo nelle scuole i bambini mancini venivano “corretti”, in altre parole costretti a scrivere con la mano destra. Il risultato a livello cerebrale era disastroso e quindi si è cominciato a lasciare che fossero i bambini stessi a fare emergere la loro naturale predilezione per la mano con cui scrivere. I creatori del progetto “Primo salto” sostengono che nello sport questo non sia avvenuto. “Ci sono ancora certi tipi di lateralità che vengono spesso contrariate da un insieme di pratiche rigide e mal adattate” – si legge nel documento ufficiale di creazione del progetto. E’ proprio questo il primo obiettivo dell’iniziativa: evidenziare la predisposizione naturale dei bambini.
Il secondo step è lo sviluppo della struttura emersa, servendosi di esercizi di coordinazione occhio-mano ed occhio-piede, e raggiungendo un buon equilibrio statico e dinamico. L’allenamento di queste caratteristiche andrà a migliorare le capacità a cui il bambino è predisposto e a mettere in risalto quelle su cui si deve lavorare con più attenzione. E non si parla soltanto di abilità motorie. La lateralizzazione è un processo che interessa ad esempio anche la lettura e la scrittura, indispensabili per un corretto percorso di crescita cognitiva.
In definitiva, un progetto che coinvolge a tutto tondo i settori di sviluppo dei bambini.
© RIPRODUZIONE RISERVATA
SIENA. Può essere definito avviamento allo sport, ma in realtà si tratta di un programma per conoscere, sviluppare e valorizzare le capacità psicomotorie del bambino. Il progetto “Primo salto” è un’iniziativa de La Verbena, l’Associazione Sportiva Dilettantistica nata a Siena nell’ottobre di 2 anni fa. Rivolta ai nati nel 2005, prenderà il via nei prossimi giorni all’insegna della varietà delle discipline che saranno proposte ai piccoli. Gli incontri si terranno in due pomeriggi a settimana con un massimo di 30 bimbi. L’obiettivo di questi incontri è far scaturire la naturale dominanza cerebrale dei bambini. E’ noto che in ogni essere umano c’è un emisfero del cervello che predomina sull’altro. E’ una predisposizione neurologica che abbiamo fin dalla nascita. Lo sviluppo della naturale dominanza cerebrale avviene per mezzo della lateralizzazione, ovvero il processo con cui essa si esprime a livello corporeo. Per comprendere meglio il concetto si può fare ricorso ad un esempio.
Per lungo tempo nelle scuole i bambini mancini venivano “corretti”, in altre parole costretti a scrivere con la mano destra. Il risultato a livello cerebrale era disastroso e quindi si è cominciato a lasciare che fossero i bambini stessi a fare emergere la loro naturale predilezione per la mano con cui scrivere. I creatori del progetto “Primo salto” sostengono che nello sport questo non sia avvenuto. “Ci sono ancora certi tipi di lateralità che vengono spesso contrariate da un insieme di pratiche rigide e mal adattate” – si legge nel documento ufficiale di creazione del progetto. E’ proprio questo il primo obiettivo dell’iniziativa: evidenziare la predisposizione naturale dei bambini.
Il secondo step è lo sviluppo della struttura emersa, servendosi di esercizi di coordinazione occhio-mano ed occhio-piede, e raggiungendo un buon equilibrio statico e dinamico. L’allenamento di queste caratteristiche andrà a migliorare le capacità a cui il bambino è predisposto e a mettere in risalto quelle su cui si deve lavorare con più attenzione. E non si parla soltanto di abilità motorie. La lateralizzazione è un processo che interessa ad esempio anche la lettura e la scrittura, indispensabili per un corretto percorso di crescita cognitiva.
In definitiva, un progetto che coinvolge a tutto tondo i settori di sviluppo dei bambini.
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