"Fango e Sudore, le Maglie del Rugby Mondiale"
BUONCONVENTO. 400 maglie in mostra nell’ambito della manifestazione cicloturistica L’Eroica Sud. Inaugurazione il 1° maggio alle 11.00; il 2 maggio Mauro Bergamasco e Francesca Boccaletto presenteranno il libro “Nel nome del Rugby”. Una parte della collezione “Fango e Sudore, le Maglie del Rugby Mondiale”, sarà esposta a Buonconvento – suggestivo borgo medievale al centro delle Crete Senesi, facente parte del circuito dei borghi più belli d’Italia – dal 1° al 4 maggio. Racchiuso entro una cinta muraria in mattoni con archetti pensili alla sommità, realizzata nel 1379 su ordine dei Governatori di Siena, Buonconvento ospita tre musei molto importanti sul territorio e di notevole interesse sia per un pubblico di turisti che di appassionati e studiosi: il Museo della Mezzadria senese, il Museo d’Arte sacra della Val d’Arbia e l’Oratorio della Confraternita della Misericordia. E dal 1° maggio, giorno della sua inaugurazione (ore 11.00), ospiterà anche Il Museo del Rugby con le oltre 400 maglie esposte all’interno di Palazzo Borghesi, uno degli edifici storici di Buonconvento, e con la mostra dedicata ai Fratelli Vinci allestita nella Sala delle Colonne, all’interno della sede comunale. Il giorno seguente Mauro Bergamasco e Francesca Boccaletto presenteranno il libro “Nel nome del Rugby”, evento in programma presso il Teatro dei Risorti alle ore 18.00. Tanti i protagonisti azzurri che saranno presenti a Buonconvento: Arturo Bergamasco, Stefano Bettarello, Lucio Boccaletto e Salvatore Totò Perugini hanno già confermato la propria presenza. La mostra, che ha ricevuto il patrocinio del Comitato Toscano della FIR, si inserisce all’interno della seconda edizione della manifestazione cicloturistica L’Eroica Sud, costola de L’Eroica, cicloturistica d’epoca più amata al mondo che si svolge dal ’97 generalmente nel mese di ottobre e che si snoda lungo due percorsi di 135 o 205 km di strade bianche. L’Eroica Sud è nata nel 2013 per dare l’opportunità a tutti i ciclisti di percorrere quel tratto che crea la differenza tra chi in ottobre sceglie di pedalare 135 chilometri, la maggior parte, e chi getta il cuore nell’impresa dei 205 chilometri.