Prosegue l'inchiesta su come le realtà sportive hanno reagito alla crisi del Monte
a cura di Massimo Calamuneri
SIENA. Nelle settimane scorse vi abbiamo raccontato come alcune delle più importanti realtà sportive senesi attive nel mondo del Basket (Costone Siena, Virtus Siena e CUS Siena) e del Rugby hanno reagito alla crisi che ha colpito il Monte dei Paschi e alla conseguente interruzione del flusso dei finanziamenti che lo stesso istituto di credito garantiva; a proposito delle società di Basket e di quelle di rugby abbiamo rilevato due trend molto differenti, con le prime ad aver vissuto qualcosa di molto simile ad un bagno di sangue e le seconde ad aver invece attraversato con maggiore agilità il momento di crisi.
Tenendo comunque presente che a breve vi proporremo il contributo di Michele Rizzi, Presidente del Siena Rugby Club 2000, grazie al quale concluderemo la panoramica sul rugby, passiamo oggi in rassegna un’altra disciplina sportiva dalle origini antiche che sta attraversando un momento di difficoltà: l’Atletica Leggera. A giudicare dal tenore delle dichiarazioni rilasciateci dal Presidente UISP Atletica Siena, Stefano Giardi, le difficoltà oggi incontrate dal movimento sarebbero più di natura tecnica che finanziaria. Di seguito il dettaglio di domande e risposte forniteci dal Presidente Giardi.
Qual è l’attuale situazione economica della vostra società? State incontrando maggiori difficoltà rispetto al passato, considerata in particolare la crisi finanziaria che ha colpito l’intera città dopo il caso Monte dei Paschi?
La situazione dell’atletica è da sempre quella di uno sport di altissimo lignaggio e cultura universalmente riconosciuto a tutti i livelli, tanto quanto la sua visibilità e conoscenza tra il grande pubblico lo sono in modo inversamente proporzionale, e gli sponsor non hanno mai fatto eccezione. Tuttavia in passato anche noi abbiamo conosciuto tempi migliori (penso agli anni ’90, e primi del 2000), poi ne abbiamo attraversati di bui senza ombra di uno sponsor per almeno un paio d’anni, e alla fine quando l’avvento del MPS sembrava un approdo definitivo su una solida sponda cittadina come è avvenuto nel 2010, lo tsunami che ha travolto la città ha rigettato tutti nel precariato più assoluto. In verità la nostra sponsorizzazione Mps rappresenta tuttora il sostegno fondamentale alla nostra attività, nonostante l’importo netto non sia nemmeno comparabile alle cifre delle sponsorizzazioni di vertice di prima fascia, e stia poco sotto la doppia cifra. Infatti il nostro primo impegno è quello di promuovere l’atletica presso i giovani della Città e della provincia, senza fare investimenti pindarici in formazioni multiregionali per raggiungere una serie qualsiasi di uno dei vari campionati a squadre federali; le nostre scelte puntano molto sulla qualificazione del settore tecnico, sempre aggiornato e qualificato, per offrire il massimo della competenza tecnica per la formazione dei nostri giovani atleti, come dimostrano i nostri campioni che in questi anni si sono espressi a livello nazionale e internazionale. Devo dire che in tutto questo mare magnum di incertezza, il sostegno MPS è stato uno dei pochi punti fermi delle ultime stagioni, e crediamo che questo contributo, giacchè di ridotta entità, costituisca un’esposizione assolutamente sostenibile e facilmente rinnovabile anche in momenti di crisi come questo. Ciò che ci ha veramente messo in difficoltà non è stato l’effetto MPS diretto, bensì quello indiretto, ovvero l’insieme di tagli e annullamento di contributi, che ha caratterizzato tutto l’intervento dell’amm.ne Comunale e Provinciale, e con esso anche il mondo della Scuola, tutti peraltro già vessati dalla Crisi che attraversa il nostro paese e l‘Europa tutta. In sostanza l’indotto significa: non più contributo all’attività scolastica su pista, niente rifacimento della Pista o riparazione, meno manutenzione nelle strutture, niente nuovo materiale tecnico per il Campo, sparizione del contributo provinciale per l’attività di giocosport nella scuola, senza dimenticare il taglio delle agevolazioni alle famiglie per le Attività Estive che realizziamo con la UISP. Il momento si presenta come una sfida davvero impegnativa e difficile per chi ha in mano il governo della Città, ma la speranza è quella di attivare almeno alcune sinergie, che se non danno soldi diretti magari possano aprire alcune potenziali collaborazioni”
Il Monte dei Paschi era fra i vostri sponsor?
E’ tuttora nostro sponsor, e se tutto procede dovrebbe proseguire anche nel 2014.
Cosa è cambiato per una realtà sportiva come la vostra nel momento in cui il Monte dei Paschi ha cessato l’attività di sostengo economico alla società?
Come ho già detto, i cambiamenti si sono resi necessari per altri tagli sensibili che abbiamo subito e non direttamente collegati al Monte dei Paschi. Alle entrate economiche sensibilmente diminuite abbiamo dato una risposta potenziando l’attività di promozione dei nostri corsi, grazie all’impegno anche di nuovi consiglieri che si sono attivati per questo, unitamente ad una riorganizzazione delle spese e dei regolamenti interni per Trofei scolastici, attività e gare.
Potrebbe quantificare l’ammontare annuo (più o meno) dei finanziamenti che il Monte erogava in precedenza? Quali sono stati i punti della riorganizzazione societaria resasi necessaria dopo l’interruzione del flusso di finanziamenti?
La nostra riorganizzazione societaria è stata una necessità preesistente a tutta la crisi, un progetto di allargare il consiglio con il supporto di nuovi genitori di atleti in veste di dirigenti, in linea con la miglior tradizione dell’UISP atletica Siena, negli ultimi anni un po’ in crisi di vocazione per l’arruolamento di nuovi dirigenti volontari. Le strategie sono messe in atto sono le più lineari possibili, ovvero la valorizzazione delle risorse proprie, gestione dei corsi, implementazione dei servizi, aumento delle iniziative ricreative e conviviali, unitamente alla ricerca di piccoli sponsor sussidiari per eventi singoli o per squadre di diverse categorie.
Per ovviare alle difficoltà economiche incontrate, molte società dell’Hinterland senese hanno puntato forte sui settori giovanili. Questa politica viene adottata anche dalla vostra società?
Come già detto per noi questa non è una novità, è il nostro credo da sempre, tuttavia ci ostiniamo a credere e a difendere un futuro anche per l‘Atletica Assoluta, giacchè diversamente dagli Sport di Squadra, nell’atletica la cessione di un atleta non comporta il suo trasferimento in un altra città per allenamento, ma il mantenimento del suo stato di partenza in seno alla nostra Società, e pertanto ci piacerebbe poter continuare a sfornare talenti che vestano la maglia di Siena con cui sono cresciuti.
State incontrando difficoltà a reperire sponsor in questo momento?
Qualche difficoltà in più sì, ma non troppo diversamente da ciò che succedeva in precedenza, come ho ricordato nel biennio 2007-2008 siamo stati senza un vero sponsor sulle maglie per quasi un anno e mezzo. Sicuramente ora tutto è più difficile ma nell’atletica siamo abituati a soffrire, lo abbiamo nel DNA.
Se dovesse giudicare l’attuale stato di salute dell’atletica leggera senese cosa direbbe?
Direi che viviamo il momento più felice dal punto di vista della partecipazione di giovani ai nostri corsi, un trend che è in crescita proprio da alcuni anni, e che ci ripaga di grandi soddisfazioni, soprattutto di bei risultati da parte delle nostre squadre giovanili e dei nostri migliori individuali. Siamo in una fase di transizione per la squadra assoluta che presenta ottime individualità, ma non ha ancora la coesione e la completezza tecnica di una squadra da cds. Tuttavia i record sociali, le maglie azzurre e i titoli Italiani, insieme alle Finali Nazionali Cds Allievi, sono il termometro di una Atletica bella e viva all’ombra della Torre del Mangia.
Quali sono le prospettive di questo sport nel contesto senese, toscano e nazionale?
Il cambio della guardia in FIDAL sia Nazionale, che Regionale per adesso non ha segnato grosse novità rispetto al passato, il 2014 sarà l’anno dell’attuazione delle riforme tanto proclamate nelle assemblee elettorali alla fine dell’anno olimpico. Da un punto di Vista Tecnico, i paesi come l‘Italia devono cercare una maggior comunicazione tra le varie componenti tecniche, troppo spesso in eccesso di autonomia e volte pure in contrasto, valorizzare al massimo ricerca e monitoraggio tecnico particolarmente sulle specialità più europee (Salti, Lanci), recuperare un ruolo attivo nella scuola, con investimenti veri e non con degli spot, riscoprire la formazione dei giovani a partire dalle prove multiple anche come rivoluzione culturale e cercare la via per rendere una quota di bravi e preparati tecnici, non dei professionali prestatori d‘opera a tempo perso, ma dei professionisti spesi al servizio dell’atletica.
Parlando dell’Atletica leggera a livello nazionale, l’assessore allo Sport Tafani ha recentemente parlato di un movimento in grande difficoltà; lei cosa pensa al riguardo?
Come ho detto l’atletica ha le carte per riemergere da un momento di crisi di risultati conseguente ad una disordinata programmazione degli eventi e della crescita dei talenti; credo che la regione Toscana negli ultimi anni abbia dato ampi segnali di ripresa e di crescita, come si evince dagli ottimi piazzamenti al Criterium e dai numerosi atleti convocati per i Mondiali Giovanili. Se si sapranno cogliere i buoni frutti che emergono in tante realtà in diverse parti d’Italia, allora le possibilità di competere ad alto livello ci sarà, seppur su un numero ristretto di specialità.