Bisogno: “Il progetto va ‘rifondato’: per restare competitivi in A2 è necessario l’impegno di altri partner"
SIENA.È un momento di riflessioni in casa Emma Villas Volley dopo la retrocessione dalla Superlega alla Serie A2 e in un frangente nel quale si deve pianificare il futuro della società biancoblu. Il Presidente Giammarco Bisogno fa il punto relativamente allo stato del club, ricordando anche tutti quelli che sono gli obiettivi e i progetti dell’azienda madre, leader di mercato nel settore del vacation rental di ville, attualmente impegnata su più fronti, con l’apertura di store, il lancio di nuove iniziative verso i mercati esteri.
“Il progetto sportivo – dichiara il presidente del club – è nato con l’ambizione di sviluppare un percorso virtuoso e vincente. Siamo partiti dalla Serie C e siamo arrivati fino alla Superlega, vincendo campionati e coppe fino alla Serie A2. Gli ultimi anni sono stati molto faticosi, a partire dall’anno della prima retrocessione dalla Superlega alla A2, poi l’anno del Covid e quello seguente della salvezza in A2 all’ultima giornata di campionato e infine la nuova retrocessione dalla Superlega alla A2. È indubbio che tutto ciò ha un po’ incrinato quelle che sono le aspettative alla base dell’idea di Emma Villas. Tutto è nato strutturando un progetto sportivo e al tempo stesso di comunicazione; un connubio tra sport e immagine aziendale che credo sia stato portato avanti in maniera eccezionale per molto tempo: Emma Villas Volley oggi è un marchio riconosciuto nel mondo della pallavolo. Oggi però, come azienda, siamo chiamati a dare consistenza e continuità ai tanti progetti che abbiamo in cantiere e le valutazioni di investimento devono necessariamente seguire delle logiche più mirate e coerenti con la visione aziendale. Un’azienda come la nostra, in un mercato competitivo come quello del vacation rental è condannata a crescere se vuole rimanere al passo con i grandi player e gli investimenti necessari in risorse umane e innovazione tecnologica sono davvero importanti”.
“Voglio essere chiaro – prosegue il presidente Bisogno, – non sono disponibile a fare le cose a metà, non è nella mia natura: Siena Volley è un progetto che richiederà un budget per poter essere competitivi, all’insegna della massima qualità, ed essere di nuovo vincenti. Oggi come azienda dobbiamo necessariamente valutare investimenti pubblicitari alternativi al volley. Per questo motivo stiamo prendendo in considerazione due scenari. Il primo: nel caso in cui dovessimo fare un campionato di Serie A2 dovremmo comunque ridurre significativamente l’investimento della sponsorship, quindi servirebbero necessariamente forze nuove. Se questa è l’ipotesi da percorrere dobbiamo capire rapidamente se ci sono partner e imprenditori interessati a entrare in questo progetto e quelli attuali a mantenere il loro contributo. La strada sarebbe comunque quella di fare un campionato gestito a livello di costi in un progetto almeno triennale. Dobbiamo tenere in conto però, relativamente a ciò che è avvenuto negli ultimi anni, che se non si raggiungono risultati sportivi l’immagine ne risente moltissimo e personalmente abbiamo l’obbligo di tenere alta la reputazione degli sponsor coinvolti nonché dell’azienda, che è sana, lungimirante e composta da persone straordinarie che hanno conseguito ottimi risultati di sviluppo che sono sotto gli occhi di tutti. L’altra opzione per noi comunque affascinante è quella di non fare il campionato di A2, scendere di categoria facendo una ‘normale’ Serie C e dare vita a una Accademia giovanile toscana/senese, che potrebbe essere connessa appunto a una squadra di categoria inferiore all’A2, creando una sinergia vincente dando un impatto molto forte e identitario. Del resto i giovani del nostro territorio rappresentano la vocazione originaria, un valore e un impatto sociale che è stato e sarà sempre per noi come Gruppo molto importante. La scelta ci impone tempi serrati – conclude Bisogno -, ci poniamo l’obiettivo di due settimane di tempo per prendere una decisione finale sulla strada da intraprendere, aprendo a un confronto concreto e ‘open’ con l’amministrazione, partner (nuovi ed esistenti) e sostenitori”.