Nel Challenge 2018 Ronin Wcra Toscana premiati come miglior team No Gi
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SIENA. La sezione del Brazilian Jiu Jitsu della Polisportiva Mens Sana 1871, attraverso l’asd Ronin, è protagonista al Torino Challenge 2018. Nella prima gara dell’anno 2018, cinque atleti sono stati impegnati nella competizione, che si è svolta in Piemonte nei giorni scorsi, ottenendo risultati importanti. In particolare Stefano Mugnaini, Beatrice Becattini, Simone Vivarelli, Leonardo Pizzichi e Marco Vieri hanno portato a casa tre medaglie d’oro, tre medaglie d’argento e cinque medaglie di bronzo in lotte impegnative, incontri di altissimo livello racchiuse in due bellissime giornate di gare. Il Torino Jiu Jitsu Challenge è il più tradizionale torneo di Jiu Jitsu in Italia, nato nel Marzo 2007: è arrivato alla sua decima edizione ed è dunque il torneo più importanti del Paese. I Ronin Wcra Toscana si sono anche classificati al primo posto nella competizione NO GI e sono stati premiati come miglior team.
“La nostra realtà – sostengono gli atleti – nasce dall’unione di passione, sacrificio e voglia di non arrendersi alle difficoltà. L’intento principe della nostra attività è la scoperta di se stessi e la crescita interiore, primo motore per il raggiungimento dei risultati. La nostra guida è il Prof. Paolo Girone allievo diretto del Maestro Octavio Couto “Ratinho”, fondamentali fonti dalle quali il gruppo prende costante insegnamento per rimanere sempre aggiornato”.
La squadra si sta preparando per un mese ricco di eventi: sabato prossimo, 17 marzo, il Pistoia Challenge a Montecatini terme, mentre la settimana successiva ci sarà l’importante appuntamento con il Campionato europeo NO GI a Roma.
Il Jiu jitsu brasiliano o Brazilian jiu-jitsu (anche BJJ) è un’arte marziale, uno sport da combattimento e un metodo di difesa personale che si specializza nella lotta ed in particolare nel combattimento a terra. La disciplina è nata come appendice del kodokan jūdō negli anni venti del XX secolo, quando il maestro Mitsuyo Maeda insegnò i fondamentali della lotta a terra (ne-waza) ad allievi come Carlos Gracie e Luis França. Il Brazilian Jiu-Jitsu divenne poi un’arte a sé stante attraverso sperimentazioni, pratica e adattamenti del maestro Hélio Gracie e del fratello Carlos, che trasmisero poi la loro esperienza alla loro famiglia e ai loro allievi.