In sette anni attratti sul territorio quasi 50 milioni di euro
SIENA. Un “terreno fertile” per lo sviluppo e la crescita di nuove idee, prodotti, servizi e opportunità di business. E’ il Bio-incubatore di Fondazione Toscana Life Sciences, che nel campus di Torre Fiorentina, a Siena, ospita ventuno realtà tra aziende, gruppi di ricerca e società di servizi che operano nel settore delle scienze della vita, cui si aggiungono nove imprese affiliate con sede esterna, ma accesso a strumentazioni e facilities. Riunite oggi, mercoledì 7 maggio, a Siena in occasione del “Tls Day”, imprese e gruppi di ricerca hanno avuto l’occasione di presentare se stesse e le proprie attività. Una contaminazione reciproca che fino ad oggi ha dato buoni frutti: nel 2013 il trend di crescita delle imprese incubate è stato confermato sia per ciò che riguarda le attività di ricerca e sviluppo, sia nella capacità di attrarre investimenti e generare prodotti da immettere sul mercato.
“I dati relativi al 2013 – ha detto il direttore generale di Tls, Andrea Paolini – evidenziano una crescita di tutti gli indicatori di performance. Il personale è aumentato complessivamente di quasi il 15%, così come sono cresciuti i risultati ottenuti in termini di produzione scientifica, da 88 a 122 pubblicazioni, di collaborazioni e accordi di licenza siglati, da 107 a 164, e di prodotti sul mercato, da 36 a 86. Un dato che ben rappresenta il trend di crescita delle attività, sia in relazione all’aumentata concentrazione di imprese nell’incubatore, che al consolidamento dell’operatività delle aziende già presenti. Per quanto riguarda i finanziamenti complessivi attratti dalle imprese incubate, quest’anno l’incremento è stato di quasi il 3% (da 48.4 a 49.7 milioni di euro complessivi); un dato in calo rispetto all’aumento dell’anno precedente (10%), parzialmente riconducibile all’intervallo fra il VII Programma Quadro e il Programma Horizon 2020. La diminuzione dei finanziamenti raccolti è stata bilanciata dall’incremento del fatturato complessivo, che è passato dai 2.3 milioni del 2012 ai 3.8 milioni del 2013”.
Biotech, diagnostici, dispositivi medici, nutraceutica, nuove tecnologie applicate alle scienze della vita: sono questi gli ambiti in cui spaziano le aziende di ricerca e di servizi incubate in Tls. Si va dalla validazione di metodi bioanalitici per l’industria farmaceutica, con commesse a livello globale (VisMederi) allo sviluppo di kit diagnostici per malattie autoimmuni (Toscana Biomarkers e Diesse Ricerche), dalla fornitura di servizi di biosicurezza e biocontenimento (Bioconsulting-LN) allo sviluppo, produzione, commercializzazione e distribuzione di farmaci plasma-derivati (Kedrion). Per l’elenco completo delle aziende e dei gruppi di ricerca incubati e affiliati clicca qui.
“Analizzando l’andamento nel tempo del valore percentuale delle diverse fonti di sostentamento delle imprese incubate – ha sottolineato l’incubation manager Cristina Tinti – vediamo come le risorse proprie siano state inizialmente la principale fonte di finanziamento (oltre 80%). Una percentuale che è progressivamente scesa fino a dimezzarsi nel 2013, a favore di un progressivo aumento del peso dei grant di ricerca, passati da circa lo 0,3% dei finanziamenti complessivi nel 2007 a oltre un quarto del finanziamento complessivo nel 2013 (26,8%) per un valore assoluto pari a 12,25 milioni di euro. Un dato che evidenzia l’elevata capacità di attrazione di risorse finanziarie dalle aziende, ma anche dei gruppi di ricerca (oltre 19 milioni di euro di contributi in 7 anni di incubazione)”. Per visualizzare i grafici clicca qui
“I dati relativi al 2013 – ha detto il direttore generale di Tls, Andrea Paolini – evidenziano una crescita di tutti gli indicatori di performance. Il personale è aumentato complessivamente di quasi il 15%, così come sono cresciuti i risultati ottenuti in termini di produzione scientifica, da 88 a 122 pubblicazioni, di collaborazioni e accordi di licenza siglati, da 107 a 164, e di prodotti sul mercato, da 36 a 86. Un dato che ben rappresenta il trend di crescita delle attività, sia in relazione all’aumentata concentrazione di imprese nell’incubatore, che al consolidamento dell’operatività delle aziende già presenti. Per quanto riguarda i finanziamenti complessivi attratti dalle imprese incubate, quest’anno l’incremento è stato di quasi il 3% (da 48.4 a 49.7 milioni di euro complessivi); un dato in calo rispetto all’aumento dell’anno precedente (10%), parzialmente riconducibile all’intervallo fra il VII Programma Quadro e il Programma Horizon 2020. La diminuzione dei finanziamenti raccolti è stata bilanciata dall’incremento del fatturato complessivo, che è passato dai 2.3 milioni del 2012 ai 3.8 milioni del 2013”.
Biotech, diagnostici, dispositivi medici, nutraceutica, nuove tecnologie applicate alle scienze della vita: sono questi gli ambiti in cui spaziano le aziende di ricerca e di servizi incubate in Tls. Si va dalla validazione di metodi bioanalitici per l’industria farmaceutica, con commesse a livello globale (VisMederi) allo sviluppo di kit diagnostici per malattie autoimmuni (Toscana Biomarkers e Diesse Ricerche), dalla fornitura di servizi di biosicurezza e biocontenimento (Bioconsulting-LN) allo sviluppo, produzione, commercializzazione e distribuzione di farmaci plasma-derivati (Kedrion). Per l’elenco completo delle aziende e dei gruppi di ricerca incubati e affiliati clicca qui.
“Analizzando l’andamento nel tempo del valore percentuale delle diverse fonti di sostentamento delle imprese incubate – ha sottolineato l’incubation manager Cristina Tinti – vediamo come le risorse proprie siano state inizialmente la principale fonte di finanziamento (oltre 80%). Una percentuale che è progressivamente scesa fino a dimezzarsi nel 2013, a favore di un progressivo aumento del peso dei grant di ricerca, passati da circa lo 0,3% dei finanziamenti complessivi nel 2007 a oltre un quarto del finanziamento complessivo nel 2013 (26,8%) per un valore assoluto pari a 12,25 milioni di euro. Un dato che evidenzia l’elevata capacità di attrazione di risorse finanziarie dalle aziende, ma anche dei gruppi di ricerca (oltre 19 milioni di euro di contributi in 7 anni di incubazione)”. Per visualizzare i grafici clicca qui