Tecnologie e patrimonio culturale: le idee del futuro

SIENA. Si è discusso di nuove idee per l’impresa, creatività e valorizzazione del paesaggio e dei beni culturali per la crescita del territorio, oltre che di soluzioni sostenibili applicate alla dimensione urbana, nella seconda e ultima giornata di Agorà 2013, l’evento promosso da Polis – Polo di innovazione toscano delle tecnologie per la città sostenibile, con la collaborazione del dipartimento di Ingegneria dell’Informazione e Scienze Matematiche (DIISM) dell’Università di Siena. “Agorà 2013, spiegano il professor Giuliano Benelli, rappresentante dell’Università di Siena in POLIS e la professoressa Santina Rocchi – direttore del dipartimento DIISM, è un momento importante di incontro e discussione tra aziende, mondo della ricerca ed enti territoriali per far emergere nuovi modelli di sviluppo basati sulla valorizzazione del territorio e il suo patrimonio storico-culturale attraverso le moderne tecnologie. La manifestazione ha inteso porre l’attenzione sull’importanza del capitale creativo come motore di sviluppo di un territorio”. Con l’obiettivo di confrontare le tendenze più interessanti nella progettazione e nello sviluppo della città del futuro, grazie all’utilizzo delle tecnologie più avanzate, esperti, studiosi, professionisti, hanno illustrato esperienze e idee accomunate dall’obiettivo dell’innovazione. In particolare, durante la mattinata, l’Università di Siena, con l’intervento del professor Lorenzo Zanni, ha proposto la filosofia e le attività di USiena Open, il progetto che mira a formare gli studenti all’imprenditorialità, non solo attraverso didattica specifica, ma anche con faccia a faccia con gli operatori presenti sul mercato, consulenza e azioni di supporto. Il network Humus, guidato dalla professoressa Patrizia Marti, sempre durante la mattinata ha proposto un seminario e una tavola rotonda sui temi dei beni culturali e sulla creatività come valori per l’impresa che  può contribuire a sviluppare il territorio. Al centro dell’approfondimento il rapporto fra innovazione e patrimonio, nella relazione fra processo economico-produttivo e processo di innovazione sociale.