I ricercatori senesi l'hanno avvistata a fine ottobre
SIENA. Una peculiare supernova è stata scoperta alla fine dello scorso mese di ottobre dai ricercatori
dell’Osservatorio Astronomico di Montarrenti (SI) Simone Leonini, Giacomo Guerrini, Massimo Conti,
Paolo Rosi e Luz Marina Tinjaca Ramirez.
Durante il programma di ricerca di supernovae extragalattiche dell’osservatorio gestito dall’Unione Astrofili
Senesi, è stata individuata una nuova sorgente luminosa nelle vicinanze della galassia NGC1082.
La galassia, di tipo lenticolare ed associata ad una compagna più piccola, brilla nella costellazione di
Eridano, il fiume mitologico che serpeggia nella volta celeste partendo dall’equatore ed estendendosi per
gran parte nell’emisfero australe.
Il nuovo oggetto, collocato piuttosto distante dall’alone della galassia, lasciava molti dubbi sulla sua reale
natura. E’ stata quindi necessaria una attenta indagine su tutte le immagini prodotte in varie epoche per
escludere la possibilità che potesse trattarsi di un asteroide in transito prospettico o di una più comune stella
variabile appartenente alla nostra Via Lattea.
L’immediata segnalazione della nuova scoperta all’Associazione Astronomica Internazionale, ha consentito
la provvisoria designazione del candidato come TCP J02454138-0812301 e ne ha permesso in tempi rapidi la
classificazione spettroscopica.
Il nuovo oggetto è stato caratterizzato utilizzando il più grande strumento presente in Italia (il telescopio
“Copernico” dell’Osservatorio di Asiago da 1,82 m di diametro) e tramite il telescopio da 2,30 m
dell’Australian National University di Siding Spring (Australia), che hanno permesso di identificarlo come
supernova di tipo Ia, scoperta 2-3 giorni dopo il suo massimo di luminosità ed esplosa a circa 415 milioni di
anni luce di distanza, ben oltre quindi i confini ipotizzati della nostra galassia.
Accurate analisi hanno dimostrato la peculiarità dell’evento catalogato come appartenente alla sottoclasse
N1991bg. Questa identifica una rara tipologia di supernova riconosciuta solo nel 10% di eventi esplosivi
prodotti da una stella nana bianca. La luminosità di questa supernova suggerisce la presenza di una stella la
cui energia esplosiva è inferiore di 3-5 volte rispetto alle classiche supernovae di tipo Ia, utilizzate dagli
astronomi per la misura delle distanze cosmologiche.
L’individuazione di questi particolari eventi dimostra che molte questioni interpretative sulla dinamica
esplosiva di queste stelle sono ancora dibattute. La ricerca quindi continua …