Pubblicato su Nature Nanotechnology lo studio coordinato da Donata Medaglini del Dipartimento di Biotecnologie Mediche Unisi
SIENA. Diversi vaccini contro il COVID-19 utilizzano nanoparticelle per proteggere il principio attivo – proteine o mRNA – per aumentarne l’immunogenicità e, in definitiva, l’efficacia.
La misurazione dei parametri di qualità critici dei nanovaccini innovativi, cioè la loro caratterizzazione, è impegnativa a causa della loro intrinseca complessità e richiede l’uso di tecniche e competenze multidisciplinari. La caratterizzazione è infatti essenziale in ogni fase: dalla loro scoperta allo sviluppo, produzione e controllo di qualità.
Una strategia di caratterizzazione comunemente condivisa fra centri di sviluppo dei nanovaccini contribuirebbe a migliorarne le prestazioni e ridurne i tempi di sviluppo.
Scienziati dell’European Commission’s Joint Research Centre e del Laboratorio di Microbiologia Molecolare e Biotecnologie del Dipartimento di Biotecnologie Mediche dell’Università di Siena, coordinati dalla professoressa Donata Medaglini, propongono tale approccio in un nuovo studio pubblicato sulla prestigiosa rivista internazionale Nature Nanotechnology, dal titolo “Characterization of nanoparticles-based vaccines for COVID-19”.
Lo studio delinea un processo per l’accurata caratterizzazione di nanovaccini basato su una combinazione di analisi fisiche, chimiche, immunologiche e tossicologiche.
«La strategia di caratterizzazione ottimizzata proposta offre un importante strumento per il rapido sviluppo di nanovaccini di nuova generazione – ha detto Donata Medaglini -. L’impiego di questa strategia di caratterizzazione accurata e sistematica sin dalle prime fasi della progettazione e dello sviluppo è fondamentale per ridurre il rischio di possibili battute d’arresto e ritardi nello sviluppo di nanovaccini, il che è cruciale in situazioni di emergenza come la pandemia da SARS-CoV-2. In definitiva, la strategia illustrata fornisce un importante strumento per affrontare le grandi sfide poste dai patogeni emergenti e da quelli resistenti agli antimicrobici e guidare il rapido sviluppo di vaccini sicuri ed efficaci per crisi sanitarie attuali e future».
Lo studio è pubblicato online all’indirizzo: www.nature.com/articles/s41565-022-01129-w