Esaminati e valutati i progetti dei 30 ricercatori
SIENA. Si è chiuso, al polo mondiale dell’attivita’ di Ricerca e Sviluppo condotta da Novartis nel settore vaccini, il workshop di tre giorni, dedicato a 30 giovani ricercatori del nostro Paese. Nel corso di questa giornata conclusiva sono stati valutati ed esaminati i progetti elaborati dai partecipanti nel corso dei lavori di gruppo: l’obiettivo era quello di mettere alla prova questi giovani talenti su un terreno come quello dell’efficacia e sostenibilita’ finanziaria di un progetto di ricerca sul quale sono spesso meno chiamati a confrontarsi in ambito accademico.
Elevato livello di innovazione e solidita’ scientifica del progetto, valutazione approfondita dei rischi e delle opportunita’, studio dello scenario di mercato e dei potenziali competitor, prospettive chiare di costi e ritorno di investimento stimato, creativita’, capacita’ di teamworking, sono alcune delle motivazioni che hanno premiato il lavoro di gruppo presentato dalle due squadre vincitrici. I 12 vincitori sono Niccolò Bartalucci, Università di Firenze; Claudio Costantino, Università di Palermo; Valentina Izzo, Università Federico II di Napoli; Elisa Memmi, Università di Ferrara, Niccolò Ravenni e Andrea Rosi, Università degli Studi di Siena, appartenenti ad uno dei team e Elisa Cappellini e Giuliana Fossati, Università degli Studi di Milano; Sara Gatto (la più giovane dei partecipanti al Novartis BioCamp Italia 2013, con i suoi 26 anni), Università di Perugia; Guglielmo Giraldi e Giulia Siciliano, Università La Sapienza di Roma; Fabrizio Salomone, Università di Catania, appartenenti all’altra squadra vincitrice.
“Novarts BioCamp nasce proprio con l’intento di favorire la creazione di una cultura comune di scambio e collaborazione tra l’universita’ e l’industria, offrendo a questi giovani l’opportunita’ di conoscere da vicino le potenzialita’ della ricerca farmaceutica e biotecnologia promossa da soggetti privati e pubblici, stimolare le loro capacita’ manageriali e dare loro gli strumenti per diventare imprenditori del proprio futuro” – ha dichiarato Rino Rappuoli, responsabile globale della Ricerca Novartis nei vaccini. Se, infatti, la professione del ricercatore si fonda, da un lato, su una solida preparazione scientifica ed un forte spirito di innovazione, dall’altro non puo’ fare a meno di competenze e capacita’ di utilizzo degli strumenti economico-finanziari, indispensabili per attrarre finanziamenti. I dodici giovani talenti del gruppo vincitore – due infatti sono le squadre che eccezionalmente si sono qualificate prime a pari merito — sono riusciti nella difficile sfida di trovare una sinergia efficace tra queste diverse componenti, convincendo una giuria composta da esperti del mondo accademico, imprenditoriale, della ricerca e del giornalismo, tra cui – al fianco di Rino Rappuoli – Gaia Panina, Chief Scientic Officer, Novartis Farma Italia, Marina del Bue, direttore generale e consigliere esecutivo MolMed, Paolo Gasparini, professore di genetica medica all’universita’ di Trieste e primario di Genetica Ircss ospedale Burlo Garofolo di Trieste e Laura La Posta, Caporedattrice, Il Sole 24 Ore.
Elevato livello di innovazione e solidita’ scientifica del progetto, valutazione approfondita dei rischi e delle opportunita’, studio dello scenario di mercato e dei potenziali competitor, prospettive chiare di costi e ritorno di investimento stimato, creativita’, capacita’ di teamworking, sono alcune delle motivazioni che hanno premiato il lavoro di gruppo presentato dalle due squadre vincitrici. I 12 vincitori sono Niccolò Bartalucci, Università di Firenze; Claudio Costantino, Università di Palermo; Valentina Izzo, Università Federico II di Napoli; Elisa Memmi, Università di Ferrara, Niccolò Ravenni e Andrea Rosi, Università degli Studi di Siena, appartenenti ad uno dei team e Elisa Cappellini e Giuliana Fossati, Università degli Studi di Milano; Sara Gatto (la più giovane dei partecipanti al Novartis BioCamp Italia 2013, con i suoi 26 anni), Università di Perugia; Guglielmo Giraldi e Giulia Siciliano, Università La Sapienza di Roma; Fabrizio Salomone, Università di Catania, appartenenti all’altra squadra vincitrice.
“Novarts BioCamp nasce proprio con l’intento di favorire la creazione di una cultura comune di scambio e collaborazione tra l’universita’ e l’industria, offrendo a questi giovani l’opportunita’ di conoscere da vicino le potenzialita’ della ricerca farmaceutica e biotecnologia promossa da soggetti privati e pubblici, stimolare le loro capacita’ manageriali e dare loro gli strumenti per diventare imprenditori del proprio futuro” – ha dichiarato Rino Rappuoli, responsabile globale della Ricerca Novartis nei vaccini. Se, infatti, la professione del ricercatore si fonda, da un lato, su una solida preparazione scientifica ed un forte spirito di innovazione, dall’altro non puo’ fare a meno di competenze e capacita’ di utilizzo degli strumenti economico-finanziari, indispensabili per attrarre finanziamenti. I dodici giovani talenti del gruppo vincitore – due infatti sono le squadre che eccezionalmente si sono qualificate prime a pari merito — sono riusciti nella difficile sfida di trovare una sinergia efficace tra queste diverse componenti, convincendo una giuria composta da esperti del mondo accademico, imprenditoriale, della ricerca e del giornalismo, tra cui – al fianco di Rino Rappuoli – Gaia Panina, Chief Scientic Officer, Novartis Farma Italia, Marina del Bue, direttore generale e consigliere esecutivo MolMed, Paolo Gasparini, professore di genetica medica all’universita’ di Trieste e primario di Genetica Ircss ospedale Burlo Garofolo di Trieste e Laura La Posta, Caporedattrice, Il Sole 24 Ore.