Lo studio del SIRSLab Unisi pubblicato su Scientific Reports
SIENA. Carta e penna per appuntarsi al volo la lista della spesa? Un lontano ricordo. E oggi i bambini imparano a “tappare” sui tablet ben prima di scrivere. Eppure i benefici della scrittura a mano sono conosciuti da decenni. Ecco quindi che da uno studio dell’Università di Siena, condotto al laboratorio “Siena Robotics and Systems Lab” (SIRSLab), coordinato dal professor Domenico Prattichizzo, arriva il DitoPenna: una postura della mano pensata per la scrittura “a mano” su dispositivi touchscreen.
Rispetto a scrivere su tablet usando solo il dito indice, come spesso vien fatto quando non abbiamo il pennino, il DitoPenna consente di avere un tratto più preciso e regolare, e uno stile di scrittura a metà strada tra il dito libero e la penna.
Il lavoro, dal titolo “Analysis of postures for handwriting on touch screens without using tools” e pubblicato nel numero di gennaio di “Scientific Reports – Nature”, è pensato per l’acquisizione di abilità di pre-scrittura per i bambini, e per attività di contrasto alla degenerazione delle connessioni sinaptiche negli anziani, ma trova applicazioni anche nel contesto di firme con dispositivi digitali, come ad esempio avviene in banca. Insomma, il DitoPenna vuole suggerirci di usare la tecnologia in modi sempre nuovi, coltivando al contempo abilità psicomotorie fondamentali.
Lo studio, basato sulla formalizzazione di un apposito modello biomeccanico della mano e supportato da attività sperimentali, è stato condotto dal gruppo di Human Centered Robotics del SIRSLab dell’Università di Siena. Autori della pubblicazione sono Sara Marullo, Maria Pozzi, Monica Malvezzi e Domenico Prattichizzo.