Non è certo una novità: smart sex toys connessi via bluetooth e gestibili anche via Internet sono ormai molto diffusi
“Di tutte le perversioni sessuali, la più singolare è forse la castità.”
Remy de Gourmont
Ormai siamo abituati all’idea che la tecnologia sia entrata anche nei posti più intimi, slip compresi. Non è certo una novità: smart sex toys connessi via bluetooth e gestibili anche via Internet sono ormai molto diffusi (tanto da essere stati al centro di una singolare indagine per individuarne la presenza[1]), complice la pandemia e conseguenze “distanza” anche tra amanti.
Nel mondo dello IoT la “teledildonica” (questo il neologismo coniato all’uopo) rappresenta forse una delle minacce più reali, secondo Wired[2]. Non saprei dire quanto è l’impatto reale nella nostra società ma, in ogni caso, la tecnologia del sesso non finisce mai di stupirmi: una notizia di qualche giorno fa ha denunciato l’individuazione di un ransomware (malware che causa il blocco di un dispositivo/dati chiedendo un riscatto per la “liberazione”) destinato a colpire dispositivi di “castità” per maschietti, prodotti dall’azienda cinese Qiui.
Il codice sorgente del Trojan-Ransom.Python.
We'd like to uncomfortably announce we have received the source code to IoT Ransomware. that targets… Male Chastity devices…
You can download and view the source code to Trojan-Ransom.Python.
— vx-underground (@vxunderground) January 4, 2021
La relativa analisi tecnica, a cura dell’azienda PenTest Partners[4], mostra come gli utilizzatori di un tale arnese che incappano, sfortunatamente, nel malware sono destinati a non poterlo più aprire, a meno di tagliarlo (e considerando la posizione, non deve essere affatto una operazione piacevole).
Com’è che qualcuno si è dato pena di lavorare a un ransomware per colpire questi dispositivi decisamente “particolari”? Beh, l’azienda produttrice sembra aver avuto anche qualche altro problemino di sicurezza (data breach[5]) che ha permesso ai ricercatori di recuperare i dati relativi agli utilizzatori della “cintura di castità”. Che non sono così pochi come si potrebbe pensare, concentrati soprattutto (stando alla mappa) nel nord Europa, nord America e in estremo Oriente.
Certo non deve essere una bella sensazione veder eseguire la routine do_ransom sul proprio dispositivo:
def do_ransom(target):
bitcoin_address = get_bitcoin_address()
msg_body = "hahaha i have your cock now. send 0.02 BTC (Bitcoin) to %s by %s or you'll be locked forever" % (get_bitcoin_address(), get_time_limit())
e, ironia a parte (anche se, detta in tutta sincerità, non utilizzerei mai un aggeggio del genere. Men che mai su una parte così delicata e sensibile come… ok, ci siamo capiti!), le conseguenze della diffusione di sex toys connessi a Internet, non sempre dotati delle necessarie misure di sicurezza, pone un serio problema anche d’incolumità per i e le clienti di questi dispositivi.
Michele Pinassi
www.zerozone.it
[1] https://www.pentestpartners.
[2] https://www.wired.com/story/
[3] https://twitter.com/
[4] https://www.pentestpartners.
[5] https://threatpost.com/male-