di Michele Pinassi*
“La buona educazione consiste nel nascondere quanto bene
pensiamo di noi stessi e quanto male degli altri” (Mark Twain)
SIENA. I volti curiosi dei bambini sul pulmino giallo della scuola sono l’immagine che ha aperto la nebbiosa giornata di metà Novembre, venerdì 13, terzo e penultimo giorno di lockdown arancione.
Nel pomeriggio è arrivata la doccia fredda che, in sincerità, non mi ha colto di sorpresa: da domenica 15 la Toscana passerà a DEFCON 1, “Zona Rossa”. Abbiamo, dicono fonti ufficiali, il tasso Rt più alto d’Italia. Tocca fidarci, visto che i dati non sono noti e men che mai l’algoritmo con cui sono elaborati. Le conseguenze saranno una ulteriore restrizione delle libertà individuali, già compresse dalle precedenti decisioni ministeriali.
I contagi sono in aumento verticale (questo riportano i dati ufficiali della protezione civile) e la situazione in alcuni nosocomi, a quando dicono alcune voci sui social, sta raggiungendo il livello critico.
In questa situazione critica, spunta un proposta di risoluzione del Parlamento Europeo per permettere alle autorità di rompere i sistemi di cifratura, compresa quella end-to-end: “For competent authorities, access to electronic evidence is not only essential to conduct successful investigations and thereby bring criminals to justice, but also to protect victims and help ensure security” (Draft Council Resolutionon EncryptionSecurity through encryption and security despite encryption).
Questione non trascurabile perché la cifratura forte permette di mantenere inviolabili le nostre comunicazioni (quantomeno, non intercettabili). Ma protegge anche le comunicazioni dei criminali, scatenando un dilemma etico non di poco conto.
Personalmente mi trovo a difendere la cifratura forte e il diritto alla riservatezza delle comunicazioni dei cittadini, anche nei confronti delle autorità. Pretendo di avere il diritto a spazi di inviolabilità assoluta e di poterlo fare attraverso l’uso dell’unico sistema possibile a garantirlo: la crittografia forte. Sapere che un governo, una autorità o una agenzia segreta possa violarlo lo interpreto come una violazione di questo mio diritto. Anche se non faccio niente di illegale, ho qualcosa da nascondere e pretendo di poterlo fare.
Tutto nasce a Ottobre, da un leak diffuso attraverso il portale d’informazione politico.eu -racconta l’articolo “Orders from the Top: The EU’s Timetable for Dismantling End-to-End Encryption” pubblicato sul sito dell’EFF– in merito alle nuove tecniche per sconfiggere la pornografia minorile. Fine nobile, senza alcun dubbio, e il documento trapelato riporta la descrizione e l’analisi di tutta una serie di scenari, di cui trovo utile riportare la tabella riepilogativa:
Nel frattempo, è stata lanciata la campagna #reclaimYourFace, per sensibilizzare l’opinione pubblica al problema della sorveglianza massiva che ormai invade le nostre città. Telecamere ovunque, ad alta definizione, con riconoscimento facciale e rilevamento automatiche delle targhe veicolari. Occhi elettronici che scrutano ogni nostra mossa, con il fine nobile di “migliorare la nostra sicurezza“. Ma sarà davvero così? O, forse, stiamo perdendo il senso della misura su ciò che è giusto fare per prevenire la criminalità ma nel rispetto delle libertà individuali costituzionalmente garantite di ogni cittadino? Peraltro, sembra che l’adozione delle telecamere come strumento di prevenzione non sortisca gli effetti attesi. In compenso, però, i nostri volti sono ormai alla mercé di questi sistemi di sorveglianza elettronica e non mancherà molto ad avere, come già accade a Nanchino, Cina, gogne mediatiche su chi attraversa la strada con il rosso, con tanto di volto in primo piano. Se posso dirlo, queste cose mi spaventano molto.
Sul tema, impossibile non citare il recentissimo acquisto del Comune di Siena: 3 nuovi fiammanti droni, con tanto di batterie di scorta, per la spesa complessiva di 5221,60 IVA inclusa. Droni che serviranno, a quanto si legge nella determina dirigenziale N° 2240 del 05/11/2020, per “la fruizione online di video di viaggio è in notevole aumento e che i mezzi aeromobili a pilotaggio remoto costituiscono un ottimo strumento di marketing per l’industria turistica offrendo prospettive uniche delle attrazioni o destinazioni che si desiderano promuovere; le riprese della città dall’alto, tramite i droni, sono sempre più utilizzate per acquisire informazioni in tempi rapidi nei servizi di controllo del territorio e di ordine pubblico con costi di gestione ridotti e una grande facilità e velocità di dispiegamento anche in contesti urbani; a seguito della ripresa dell’emergenza sanitaria Covid- 19 e della sua rapida diffusione che ha fatto prorogare lo stato di emergenza fino al 31 gennaio 2021, l’Amministrazione comunale ha deciso di incrementare l’utilizzo della tecnologia anche a supporto della gestione della crisi per garantire il contenimento della diffusione del virus;“.
Si torna al clima di terrore dei primi mesi di lockdown, con alcuni sindaci che utilizzano droni per monitorare eventuali assembramenti illegali? Spero di no. Sarebbe decisamente avvilente.
*www.zerozone.it