Finalmente è possibile apporre le firme di sottoscrizione con l'autenticazione telematica
di Michele Pinassi*
“Sì o No è una scelta troppo secca per gli italiani
Aggiungiamo: sì però, no ma, vedremo, forse e ripeta la domanda.” (Altan)
SIENA. Quale miglior esempio di Democrazia se non quello referendario? Ci sono Paesi, come la Svizzera, dove l’esercizio referendario da parte del popolo è molto diffuso e frequente. In Italia, dal 1946 si sono svolti 74 referendum nazionali, di cui 67 referendum abrogativi, un referendum istituzionale, un referendum consultivo e 4 referendum costituzionali: meno di uno all’anno, per uno dei migliori esercizi di democrazia possibile sanciti dall’art. 75 della Costituzione.
Indire un referendum è difficile!
Se la difficoltà d’indire un referendum è data non tanto dai costi ma soprattutto dai requisiti minimi per riuscirvi (in Italia, parliamo di 500.000 firme valide raccolte in 3 mesi davanti a un pubblico ufficiale e tutta una serie di ulteriori requisiti, come da legge 352 del 25 maggio 1970 e succ. modifiche).
Esclusi ovviamente i casi per i quali non si può procedere a consultazione referendaria, la difficoltà di ottenere le 500.000 sottoscrizioni è data dall’obbligo, stabilito dalla normativa, di raccogliere davanti a un pubblico ufficiale “autenticatore”: “Le firme stesse debbono essere autenticate da un notaio o da un giudice di pace o da un cancelliere della pretura, del tribunale o della corte di appello nella cui circoscrizione è compreso il comune dove è iscritto, nelle liste elettorali, l’elettore la cui firma è autenticata, ovvero dal giudice conciliatore, o dal segretario di detto comune”.
Chiunque abbia raccolto le sottoscrizioni per presentare anche solo una lista civica alle amministrative del proprio comune conosce bene le difficoltà di questa operazione: non solo la necessità di allestire punti di raccolta fisici sul territorio, con relativi costi e permessi, ma anche lo scoglio spesso invalicabile di avere la disponibilità di una delle figure di certificazione previste dalla normativa, che devono presidiare tutte le operazioni di raccolta firme (a questo, si aggiunge la presenza di un tariffario per la prestazione di ogni “certificazione” erogata)
Oltre a questo, prima della presentazione, ogni firma deve essere successivamente “validata” dagli uffici comunali dove ogni firmatario risulta iscritto alle liste elettorali, per certificarne il diritto al voto (gli uffici preposti hanno 48h di tempo per farlo).
Raccolta sottoscrizioni via SPID
Se ricordate, avevo già affrontato la questione nella presentazione dell’iniziativa #NeedForSPID, del Partito Pirata, che chiedeva proprio di adottare le nuove tecnologie di autenticazione, come SPID, per la raccolta delle firme di sottoscrizione.
Finalmente, ci siamo!
Grazie all’ostinazione del deputato radicale Riccardo Magi, nella seduta del 20 luglio 2021 è stato approvato un emendamento (DL 77/2021 art. 38-quater) che prevede anche l’uso di sistemi di autenticazione telematici per la raccolta delle firme di sottoscrizione per le iniziative referendarie, sollevando quindi i comitati promotori dalle difficoltà già evidenziate.
La prima esperienza in tal senso è la proposta di Referendum per l’Eutanasia Legale, che si può sottoscrivere comodamente via Internet usando SPID (ma anche altri sistemi di autenticazione).
Comunque la si pensi in merito al tema, si tratta di una svolta storica per il nostro Paese: finalmente sarà possibile raccogliere le sottoscrizioni necessarie senza dover mobilitare costose macchine organizzative su tutto il territorio nazionale che, di fatto, rappresentavano una grande barriera all’esercizio di questo importante istituto democratico.
La novità ha avuto un impatto talmente dirompente da aver consentito il superamento della soglia delle 500.000 sottoscrizioni con oltre un mese di anticipo rispetto alla scadenza naturale.
Come già sottolineato, al momento questa modalità di raccolta è possibile solo per i quesiti referendari. Auspico fortemente che venga presto introdotta anche per tutte le altre sottoscrizioni, tra cui quelle per la presentazione delle liste alle competizioni elettorali amministrative, regionali e nazionali.
Inoltre, c’è un altro aspetto che mi preme sottolineare: il costo della raccolta delle sottoscrizioni via SPID.
Come forse molti non sanno, l’utilizzo della piattaforma SPID per l’autenticazione dei cittadini da parte di privati ha un costo stabilito da un tariffario: al momento, per l‘autenticazione semplice (“autenticazioni SPID con richiesta dei soli
attributi dell’anagrafica del Titolare”) parliamo di 0,4€ cadauna per quantità > 1000 (gratuita per < 1000). Un veloce conto della serva quantifica in 200.000€ la fee da riconoscere a AgID per la raccolta di 500.000 sottoscrizioni via SPID: una spesa decisamente non trascurabile, e non è un caso se il comitato chiede una “donazione” per aiutare nell’operazione. Spero vivamente che venga adottata una politica diversa, soprattutto quando il fine della raccolta è per l’esercizio dei diritti democratici!
Come funziona?
Prima di finire, ricordando che sostenere la raccolta firme con la propria sottoscrizione NON SIGNIFICA essere a favore del quesito ma, semplicemente, permettere che venga interpellato il “popolo sovrano”, se volete apporre la Vostra firma, in pochissimi minuti e comodamente dal divano di casa, dopo esservi informati adeguatamente, dovete:
1. cliccare su questo link: raccoltafirme.cloud/app/user.
2. all’indirizzo mail, arriverà un link (valido 15 giorni) da cliccare per procedere con l’autenticazione;
3. cliccando sul link, si viene reindirizzati a una pagina dove scegliere la modalità di autenticazione (tra cui SPID);
4. dopo aver effettuato l’autenticazione, si conferma la firma e si riceverà, dopo qualche ora/giorno, una conferma alla casella mail indicata;
Semplice, veloce, comodo.
Concludo con un appello: che condividiate o meno il tema del referendum, firmate via SPID e donate qualche euro all’associazione che ha reso possibile tutto questo. È una splendida occasione per rivendicare il nostro ruolo di cittadini attivi che credono nella democrazia!