Ideato da “QuestIT”, spin-off dell’Università di Siena, insieme con Santa Chiara Fab Lab e con il Cnr
SIENA. L’intelligenza artificiale che si mette al servizio dell’uomo e riesce a superare barriere che solo qualche anno fa parevano insuperabili.
A meno di due anni dal riconoscimento ufficiale da parte della Repubblica Italiana della Lingua dei Segni – LIS – ecco che arriva un assistente virtuale che riconosce tale linguaggio (addirittura le espressioni del volto) e risponde utilizzando lo stesso linguaggio, facendo da tramite tra il non udente ed il mondo della rete.
L’avatar che conosce e riconosce il linguaggio dei segni si chiama Algho ed ha avuto la luce grazie ad un progetto firmato da “QuestIT”, company nata come spin-off dell’Università di Siena che, per questa finalità ha stretto una proficua collaborazione con il Santa Chiara Fab Lab, con l’Istituto di Scienze e tecnologie della cognizione del Consiglio nazionale delle ricerche -Cnr e con il Gruppo per lo studio e l’informazione della Lingua dei Segni Italiana – Lis. La presentazione ufficiale nei giorni scorsi a Milano.
Questa nuova tecnologia potrà avere tante importanti funzioni: dall’uso da parte di enti e pubbliche amministrazioni per l’accesso a non udenti, alla nuova “guida” per l’accesso virtuale o meno a musei e luoghi di cultura, piuttosto che nei luoghi d’insegnamento per avviare un percorso di integrazione fin dai banchi di scuola.
Per avviare il “dialogo silenzioso” con l’avatar basta posizionarsi davanti al dispositivo ed alzare il dito. Algho avvierà la registrazione dei segni, tradurrà la domanda ed elaborerà la risposta.
Nulla di più semplice ma semplicemente geniale, come tutte le innovazioni che migliorano la vita.