di Michele Pinassi*
“Nessuno è così forte da non rimanere turbato da una circostanza imprevista.”
Giulio Cesare
SIENA. La più importante sospensione dei diritti costituzionali dal dopoguerra ad oggi è stata annunciata in diretta Facebook a tarda notte, senza alcun passaggio parlamentare. Non capisco chi si scandalizza: siamo tutti su Facebook a polemizzare o a denunciare il vicino che ha portato fuori il cane per la 5 volta in 2 ore. E poi, con quest’ansia, chi riesce a dormire? I parlamentari, poi, si sa bene: non fanno niente e sono del tutto inutili. Di cosa ci sorprendiamo, quindi? L’emergenza giustifica tutto, quindi avanti così. O sarebbe meglio dire “indietro così”? Sembra di essere tornati a 100 anni fa.
Nel frattempo, anche la tecnologia sta andando avanti, con le prime App istituzionali dedicate alla prevenzione e diagnosi del contagio da CoVID19. Per adesso si segnala l’App predisposta dalla Regione Lazio, LAZIO drCovid, che tra i permessi non include anche la geolocalizzazione. Nessun “modello Corea“, almeno per il momento.
Iniziative compulsive e isteriche di ricerca di 300 professionalità mediche da Inviare nelle zone più critiche. Pervenute migliaia di risposte all’appello della Protezione Civile, da tutta Italia, di professionisti dai 20 agli 80 anni. Ecco, magari i volontari più anziani evitiamo di mandarli in prima linea, ok?
L’ENAC ha autorizzato, con nota del 23.03.2020, l’uso dei droni per il controllo degli spostamenti e degli assembramenti dei cittadini. Dovete stare a casa! Se proprio dovete uscire, prendete un cane (anche in prestito) o iniziate a fumare. Se notate un drone che vi osserva, non mettetevi a salutarlo, eh!
Inizia una nuova settimana di lavoro smart. La terza. Se prima il weekend serviva per “staccare” un attimo dal lavoro, adesso è tutto un continuum che, alla fine, mi porterà a lavorare indistintamente dal lunedì alla domenica. Tanto le giornate son tutte uguali, dove il massimo della trasgressione è passare dalla camera alla cucina saltando sul divano del salotto, aspettando il bollettino di guerra delle 18.
Un po’ rimpiango quando mia moglie mi diceva “andiamo a vedere da ScarpaMondo, ché mi mancano un paio di scarpe?“: non avrei mai immaginato che sarei arrivato a rimpiangere quei momenti.
All’estero, soprattutto nel mondo anglosassone, iniziano a circolare volantini più o meno crudi sulla necessità di adottare l’auto-isolamento. A noi tocca Fiorello, che dalla sua villa ci invita a restare chiusi in casa: ogni popolo ha quello che si merita.
Oggi sembra sospesa anche la primavera, con una gran massa di aria fredda proveniente dalla Russia. Neanche in giardino si può stare, a causa di un vento gelido che soffia senza tregua. È proprio vero: quando le cose vanno male non lamentarti, che potrebbero sempre andar peggio!
Non si intravede ancora alcuna uscita dal tunnel. Se all’inizio erano “appena due settimane” di sacrificio, adesso diventa difficile anche solo immaginarsi come trascorrere l’estate. Si potrebbe allora fare lo sforzo di arrivare almeno a capodanno, giusto per evitare quelli che, già a Settembre, se ne escono con “Ma a capodanno che fate?“.
Peraltro, mi pare chiaro sottolineare che non basta azzerare i contagi in Italia per tornare alla vita di prima (se mai sarà possibile, vista la quantità di macerie che questa storia ci lascerà), altrimenti alla prima ventata risiamo punto e a capo. Come minimo, prendendo esempio dall’ultima grande epidemia mondiale, quella della cosiddetta “Spagnola“, potrebbe davvero volerci taaanto taaaanto tempo. Meglio prenderla con filosofia.
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