di Michele Pinassi
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SIENA. Vi ricordate l’annuncio da parte di Google della nascita di Google Plus nel luglio 2011? Del social network che avrebbe dovuto fare concorrenza a Facebook e Twitter, fallendo poi miseramente? Forse no, così come non ci ricorderemo di quando, nella prossima primavera del 2019, Google Plus chiuderà a seguito di insanabili problemi nel suo codice, che avrebbero esposto i dati personali di svariate decine di migliaia di utenti sul web. “Google exposed the private data of hundreds of thousands of users of the Google+ social network and then opted not to disclose the issue this past spring, in part because of fears that doing so would draw regulatory scrutiny and cause reputational damage”. (Google Exposed User Data, Feared Repercussions of Disclosing to Public, The Wall Street Journal)
Maggiori dettagli tecnici sono stati pubblicati sul blog tecnico di Google, relativamente al Project Strobe, la nuova iniziativa “root-and-branch review of third-party developer access to Google account and Android device data and of our philosophy around apps’ data access. “.
La prima azione del progetto sarà la chiusura di G+ agli utenti: “Our review showed that our Google+ APIs, and the associated controls for consumers, are challenging to develop and maintain. Underlining this, as part of our Project Strobe audit, we discovered a bug in one of the Google+ People APIs”. (Project Strobe: Protecting your data, improving our third-party APIs, and sunsetting consumer Google+)
Diciamoci la verità: pochi ne sentiranno la mancanza. Personalmente Google Plus mi piaceva anche. Graficamente era molto più carino di Facebook ed anche l’idea dei “circles” era innovativa. Inoltre ha delle API (si, quelle responsabili del bug di sicurezza…), che permettevano una interazione migliore rispetto agli altri due concorrenti, Facebook e Twitter. Inoltre Google+ veniva dall’esperienza di Orkut, il primo vero social network, sviluppato sempre da Google (nato nel 2004 e chiuso 10 anni dopo).
Tuttavia Google Plus, anche se offerto di default a tutti gli utenti Google (mossa che permise a Google di promuoverlo come social network con il maggior numero di utenti), non è mai decollato veramente. E forse anche Google non c’ha mai creduto così tanto.
Del resto, anche l’Era dei social network non sappiamo esattamente quanto durerà: nel mondo veloce della Rete, nuovi strumenti e nuove tecnologie nascono e crescono continuamente, ad un ritmo che fa quasi invalidare la Legge di Moore. Ieri era Facebook, oggi è Instagram. E domani?