I cambiamenti globali allo studio dell'Università
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SIENA. In Antartide, la Terra Vittoria Meridionale sarà il teatro di una intensa e difficile attività di esplorazione geologica: sono in partenza per la raccolta di dati e campioni i ricercatori Gianluca Cornamusini e Franco Talarico dell’Università di Siena, e Valerio Olivetti dell’Università di Roma Tre, oltre all’equipaggio di un elicottero e una guida alpina. Sarà allestito un campo remoto con tende e quanto occorrente per lavorare per circa un mese in una regione estesa quanto l’Italia. Per le sue innumerevoli caratteristiche geologiche e geomorfologiche la Terra Vittoria è tra le aree del pianeta con la più elevata geodiversità, indispensabile per comprendere le complesse interazioni dei processi ambientali nelle regioni polari, la risposta delle calotte di ghiaccio ai cambiamenti climatici e l’eventuale futuro utilizzo di georisorse in un’ottica di sviluppo sostenibile.
L’area di ricerca comprende un’ampia catena montuosa tra l’Antartide Orientale e il Mare di Ross, con l’omonima, immensa piattaforma di ghiacci. Per comprendere le dimensioni della calotta glaciale, basti pensare che in caso di scioglimento si avrebbe un innalzamento del livello medio marino di oltre 60 m. La regione rappresenta un’area chiave del pianeta: diverse catene montuose sollevate di oltre 4000 m sono state scolpite per milioni di anni dalla più grande calotta glaciale, con una storia complessa di espansioni e contrazioni punteggiata da innumerevoli episodi vulcanici.
Il progetto di ricerca, nell’ambito del Programma Nazionale di Ricerche in Antartide, si intitola “Interazioni clima-tettonica lungo il fronte delle Montagne Transantartiche e confronti con il record artico”. Nel progetto, supportato per la logistica da ENEA, sarà attiva anche una unità specificatamente dedicata a un programma di didattica delle scienze, di concerto con le attività di divulgazione scientifica del Museo Nazionale dell’Antartide.