L’Istituto, inaugurato a Siena nel 2008, lotta contro le malattie infettive
SIENA. Dieci anni di attività e un obiettivo ambizioso: contribuire a ridurre il divario tra disponibilità e accessibilità dei vaccini per i paesi in via di sviluppo. Il GSK Vaccines Institute for Global Health (GVGH), che oggi ha festeggiato i dieci anni dalla fondazione, dal 2008 opera all’interno del Centro Ricerche GSK Vaccines di Siena per contribuire alla salute pubblica globale.
L’ambizione di GVGH. Oltre 2 miliardi di persone nel mondo sono a rischio di contrarre malattie infettive: è guardando a dati come questi che GVGH lavora per sviluppare vaccini efficaci e a costo sostenibile contro le malattie infettive neglette come la febbre tifoide, la shigellosi e la malattia streptococcica e le sue complicazioni. Il modello è innovativo: i ricercatori di GVGH portano avanti all’interno dell’Istituto la ricerca e le prime fasi di sviluppo clinico di un vaccino che poi viene trasferito a partner esterni per completare gli studi clinici per la registrazione, la produzione e la distribuzione. “GVGH – spiega il direttore dell’Istituto, Allan Saul – si prende tutto il rischio delle prime fasi, che sono le più complesse nella messa a punto di un vaccino. Una volta completato il progetto pilota, procediamo con il trasferimento della tecnologia all’impresa che si occuperà di produrre il vaccino e renderlo accessibile a coloro che ne hanno più bisogno”.
La selezione dei progetti. La scelta dei progetti si concentra sulle esigenze di salute pubblica dei paesi in via di sviluppo. Dal 2008 GVGH, che oggi occupa 50 ricercatori, ha portato avanti otto progetti di sviluppo di altrettanti vaccini per sconfiggere malattie neglette, sviluppando internamente tecnologie all’avanguardia. Per cinque di questi vaccini il metodo di produzione è stato messo a punto e sono stati prodotti i lotti necessari per la fase clinica nell’uomo; in particolare, due di questi vaccini sono già stati valutati in nove studi condotti in Europa, Asia e Africa, mentre altri tre sono pronti per la fase clinica. Infine, per il vaccino bivalente contro la febbre tifoide e paratifoide è già stato stato concluso il trasferimento a un’azienda indiana per la produzione e la commercializzazione del vaccino nei paesi endemici.
Collaborazioni eccellenti e risorse attratte. Nel corso dei dieci anni di attività GVGH ha attratto finanziamenti per un totale di circa 25 milioni di euro che sono arrivati, tra gli altri, dalla Fondazione Bill and Melinda Gates, Wellcome Trust, Unione Europea, Regione Toscana (tramite Sclavo Vaccines Association), Fondazione Monte dei Paschi di Siena e altri enti privati nazionali e internazionali.
“La tutela della salute globale e l’equità nell’accesso alle cure – commenta Rino Rappuoli, Chief Scientist & Head External R&D GSK Vaccines – sono grandi temi della nostra epoca. Dieci anni fa l’iniziativa di GVGH poteva apparire visionaria, ma i risultati raggiunti ci dicono che il modello adottato va nella giusta direzione. La sfida della salute globale, se intrapresa assieme agli attori pubblici e privati che hanno gli strumenti per affrontarla, può essere vinta. A luglio riuniremo a Siena esperti mondiali in campo economico e scientifico per affrontare il tema della sostenibilità della global health. Sarà un momento di riflessione e confronto che auspico ci permetta di guardare al futuro con maggiore speranza, dedizione e impegno”.