I cittadini sono chiamati a collaborare ad “Animali Intrusi Dentro le Abitazioni”
SIENA. Si chiama AIDA, ossia “Animali Intrusi Dentro le Abitazioni”, la nuova ricerca scientifica del Museo di Storia Naturale dell’Accademia dei Fisiocritici che chiama i cittadini di ogni età a collaborare attivamente con i ricercatori nella raccolta di dati scientifici, così come già avvenuto per il progetto CLIC! “Chiocciole e Lumache in Città”.
AIDA è un progetto di monitoraggio a scala nazionale degli organismi animali invertebrati e vertebrati che vivono nelle nostre abitazioni in numero elevatissimo, alcuni invisibili, altri inaspettati o di aspetto bizzarro, spesso ospiti innocui. Per partecipare basta essere attenti osservatori del mondo naturale di casa propria, aderire al progetto all’indirizzo https://www.inaturalist.org/projects/aida-animali-intrusi-dentro-le-abitazioni, scattare una foto dell’organismo “intruso” e caricarla sulla piattaforma web e app iNaturalist che ospita il progetto di ricerca, indicando nei commenti anche la stanza della casa a cui si riferisce lo scatto. Tutti i dettagli si trovano nella pagina social Musnaf – Citizen Science (https://www.facebook.com/musnafcitizen/) dedicata appunto alla “scienza partecipata” fra ricercatori e cittadini. Qui ogni giovedì a partire dal 14 gennaio sarà pubblicata la rubrica “l’intruso della settimana” con curiosità e informazioni per aiutare a scoprire meglio questi coinquilini. Per info si può scrivere a citizen.science@fisiocritici.it.
“Una recente ricerca scientifica statunitense – afferma la naturalista Debora Barbato ideatrice e referente del progetto – ha rilevato la presenza di ben 579 specie di artropodi in 50 abitazioni del North Carolina. Le osservazioni da noi raccolte saranno utili per la descrizione della fauna domestica autoctona ma anche per avere informazioni su possibili specie aliene, non originarie del territorio, che accidentalmente possono varcare la soglia delle nostre abitazioni, per esempio attraverso il trasporto di piante o altre suppellettili”.